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siamo OT ma quello che tu dici penso vada ricercato nella frammentazione globale e nella frammentazione regolatoria che ne deriva. se sei un soggetto che opera in molti mercati diventa difficile farlo partecipare alla condivisione della ricchezza prodotta. Noi stessi in europa non riusciamo a far contribuire se non con poche briciole ai vari amazon, google ecc. che fanno utili miliardari. Puo essere che come dici o come lasci intendere sia tu che [USER=9919]@bicilook[/USER] in ogni quadro regolatorio esiste sempre una scappatoia per  favorire chi gestisce grandi capitali versando il meno possibile alla collettività, mentre a te se guadagni due euro per un investimento, te ne vengono a chiedere 1/4 in tasse. quindi chi riesce a galleggiare  in questo quadro si arricchisce sempre di più e magari anziche contribuire alla collettività, contribuisce solo verso chi gli garantisce di continuare a galleggiare .

E questo non vale solo per i miliardari, ma anche per tutti coloro che gestiscono i loro affari mediante reti di societa, di cui alcune aperte  all'estero, con relazioni più o meno reali tra società del gruppo per cui alla fine se fai utili li dichiari dove conviene avere utili, mentre ci sono posti dove conviene avere i debiti. E quando il debito è grosso, anche questo diventa potere. Si direi che è abbastanza complesso.


Tornando in topic dovrebbe essere la UCI che patrocina  il carosello a stabilire per tipo di categoria di corsa, la vincita, senza distinzioni di uomini/donne. Si potrebbe cominciare dalle gare WT di prima fascia. Non so se gli organizzatori per le gare WT di prima fascia sono sempre gli stessi per uomini/donne. Ma un idea potrebbe essere che UCI che rilascia la concessione, dispone che chi organizza la Sanremo uomini sia obbligato anche ad organizzare anche quella donne, e i premi standard sono uguali (1°, 2°, 3°). Unica differenza forse la tollererei sul numero di premiati, perche a volte nelle donne si vedono molti meno partecipanti. Poi se gli sponsor vogliono aggiungere dei carichi extra liberi di farlo.