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BDC-MAG.com
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Arrivano le 13 velocità tutte italiane: Campagnolo Ekar 1x13
Testo
<blockquote data-quote="rockarolla" data-source="post: 6780258" data-attributes="member: 70980"><p>Hai perfettamente ragione, d'altronde è anche vero che uno possa avere preferenze totalmente non razionali, che non danno alcun vantaggio o svantaggio scientificamente rilevabile statisticamente valido, che tuttavia lo fanno sentire più a suo agio in sella e quindi fatica ad abbandonare: ad es. scientificamente gli SPD non comportano nessuno svantaggio prestazionale, eppure quasi tutti sulla bdc abbiamo pedali da strada (io li usati anche su giri da oltre 400km, in cui una scarpa che permette di camminare è una discreta comodità) per via della sensazione di solidità nell'interfaccia che danno, e nonostante la spesa e la seccatura di convivere con multipli pedali, scarpe e tacchette se si hanno più bici. Io le chiamo fisime.</p><p>L'importante è rendersene conto, così da mantenere la mente aperta e non rifiutare tutto ciò che non rientra nel tuo dogma anche quando le differenze ci sono. E sappiamo benissimo che in alcuni casi le nostre percezioni possono essere in totale contrasto con la realtà: ad es., la percezione che pure a parità di carcassa e setup pneumatici più stretti gonfiati a pressioni maggiori siano più veloci, semplicemente dovuta al fatto che istintivamente interpretiamo le maggiori vibrazioni ad alta frequenza che producono come maggior velocità. Oppure che la terra sia piatta <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/face06.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=";pirlùn^" title="Face06 ;pirlùn^" data-shortname=";pirlùn^" /></p><p></p><p>In conclusione, se ci sono dati strumentalmente rilevabili e statisticamente validi a supporto del vantaggio prestazionale di una particolare soluzione, la "percettibilitá oggettiva" è il principale anche se non unico criterio da seguire.</p><p>Se questi mancano, la "percettibilitá soggettiva" può essere un buon criterio, assieme ad altri come vantaggi collaterali -cioé in alcun modo direttamente prestazionali- come comfort estetica e mille altri. Voglio dire, lo sanno tutti che le bici rosse sono più veloci...purché ci si ricordi che si tratta di preferenze basate scientificamente sul nulla (fisime...in mancanza di tale coscienza fantasmi, suggerisce la mia formazione stirneriana <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_cool.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":cool:" title="Icon Cool :cool:" data-shortname=":cool:" />).</p><p>Ovviamente sto dando per scontato che in ambedue i casi il contesto di utilizzo definisce il concetto stesso di "vantaggio prestazionale".</p><p></p><p>Tutto questo IMHO, ovviamente...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="rockarolla, post: 6780258, member: 70980"] Hai perfettamente ragione, d'altronde è anche vero che uno possa avere preferenze totalmente non razionali, che non danno alcun vantaggio o svantaggio scientificamente rilevabile statisticamente valido, che tuttavia lo fanno sentire più a suo agio in sella e quindi fatica ad abbandonare: ad es. scientificamente gli SPD non comportano nessuno svantaggio prestazionale, eppure quasi tutti sulla bdc abbiamo pedali da strada (io li usati anche su giri da oltre 400km, in cui una scarpa che permette di camminare è una discreta comodità) per via della sensazione di solidità nell'interfaccia che danno, e nonostante la spesa e la seccatura di convivere con multipli pedali, scarpe e tacchette se si hanno più bici. Io le chiamo fisime. L'importante è rendersene conto, così da mantenere la mente aperta e non rifiutare tutto ciò che non rientra nel tuo dogma anche quando le differenze ci sono. E sappiamo benissimo che in alcuni casi le nostre percezioni possono essere in totale contrasto con la realtà: ad es., la percezione che pure a parità di carcassa e setup pneumatici più stretti gonfiati a pressioni maggiori siano più veloci, semplicemente dovuta al fatto che istintivamente interpretiamo le maggiori vibrazioni ad alta frequenza che producono come maggior velocità. Oppure che la terra sia piatta ;pirlùn^ In conclusione, se ci sono dati strumentalmente rilevabili e statisticamente validi a supporto del vantaggio prestazionale di una particolare soluzione, la "percettibilitá oggettiva" è il principale anche se non unico criterio da seguire. Se questi mancano, la "percettibilitá soggettiva" può essere un buon criterio, assieme ad altri come vantaggi collaterali -cioé in alcun modo direttamente prestazionali- come comfort estetica e mille altri. Voglio dire, lo sanno tutti che le bici rosse sono più veloci...purché ci si ricordi che si tratta di preferenze basate scientificamente sul nulla (fisime...in mancanza di tale coscienza fantasmi, suggerisce la mia formazione stirneriana :cool:). Ovviamente sto dando per scontato che in ambedue i casi il contesto di utilizzo definisce il concetto stesso di "vantaggio prestazionale". Tutto questo IMHO, ovviamente... [/QUOTE]
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