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automobilisti Vs ciclisti (ancora - parte 2)
Testo
<blockquote data-quote="iban" data-source="post: 7554339" data-attributes="member: 34281"><p>Penso che molti pagano lo scotto di non essere mai andati in bicicletta. Per noi è una cosa naturale e quindi la sottovalutiamo, ma andare in bici ti porta a comprendere dinamiche che ti influenzano quando sei in auto e incontri un ciclista. Ad esempio, lasciare spazio durante il sorpasso o non affiancarsi in curva. Inoltre, andare in bici sviluppa i sensi, permettendoti di fiutare situazioni di potenziale pericolo anche quando sei in macchina e tentare di prevenirle. La maggior parte degli automobilisti presta attenzione solo alla strada davanti al proprio cofano, fino a 50-60 metri più avanti, dalla striscia di mezzeria fino alla striscia destra. La zona d'attenzione di chi va in bici è molto più ampia e spazia quasi a 360°, incluse le intersezioni che si incontrano. Ad esempio, una macchina che buca uno stop, per un automobilista, sarebbe un evento inaspettato, percepito solo quando la macchina è già in mezzo alla strada. Un ciclista, grazie a questo senso sviluppato, riesce a fiutare il potenziale pericolo quando la macchina è ancora a 4 o 5 metri dalla linea dello stop, potendo anticipare la situazione senza panico.</p><p>Quindi secondo me il grosso del problema è che la maggior parte delle persone che sta in strada non ha la minima idea di come si ci comporta su strada e non ha assolutamente la percezione del potenziale pericolo che fa correre alle persone che incontra nel proprio tragitto quindi andrebbe semplicemente educata allo stare in strada, cosa che in teoria dovrebbero fare le autoscuole, che a questo punto avrebbero bisogno di una radicale riforma, così come l'esame per la patente.</p><p>Poi c'è una minima parte che è perfettamente conscia dei pericoli che fa correre e lo fa comunque, ma questi sono solo da bastonare.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="iban, post: 7554339, member: 34281"] Penso che molti pagano lo scotto di non essere mai andati in bicicletta. Per noi è una cosa naturale e quindi la sottovalutiamo, ma andare in bici ti porta a comprendere dinamiche che ti influenzano quando sei in auto e incontri un ciclista. Ad esempio, lasciare spazio durante il sorpasso o non affiancarsi in curva. Inoltre, andare in bici sviluppa i sensi, permettendoti di fiutare situazioni di potenziale pericolo anche quando sei in macchina e tentare di prevenirle. La maggior parte degli automobilisti presta attenzione solo alla strada davanti al proprio cofano, fino a 50-60 metri più avanti, dalla striscia di mezzeria fino alla striscia destra. La zona d'attenzione di chi va in bici è molto più ampia e spazia quasi a 360°, incluse le intersezioni che si incontrano. Ad esempio, una macchina che buca uno stop, per un automobilista, sarebbe un evento inaspettato, percepito solo quando la macchina è già in mezzo alla strada. Un ciclista, grazie a questo senso sviluppato, riesce a fiutare il potenziale pericolo quando la macchina è ancora a 4 o 5 metri dalla linea dello stop, potendo anticipare la situazione senza panico. Quindi secondo me il grosso del problema è che la maggior parte delle persone che sta in strada non ha la minima idea di come si ci comporta su strada e non ha assolutamente la percezione del potenziale pericolo che fa correre alle persone che incontra nel proprio tragitto quindi andrebbe semplicemente educata allo stare in strada, cosa che in teoria dovrebbero fare le autoscuole, che a questo punto avrebbero bisogno di una radicale riforma, così come l'esame per la patente. Poi c'è una minima parte che è perfettamente conscia dei pericoli che fa correre e lo fa comunque, ma questi sono solo da bastonare. [/QUOTE]
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