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Testo
<blockquote data-quote="TheLordofBike" data-source="post: 6984738" data-attributes="member: 6731"><p>Il cuore e i relativi battiti per conformazione fisiologica NON È e non può essere/dare una misura/valore realmente ripetibile tale da restituire valori significativamente confrontabili.</p><p></p><p>Il cuore fisiologicamente risente di N fattori che ne influenzano il comportamento:</p><p></p><p>- stress</p><p>- carico di lavoro accumulato</p><p>- qualità, quantità e tipo di allenamento effettuato (o non)</p><p>- temperatura e umidità esterne</p><p>- stato di salute generico dell’individuo</p><p>- qualità del sonno e del riposo</p><p>- tensione e agitazione emotiva</p><p></p><p>ecc ecc ecc…</p><p></p><p>Tutto questo influisce sul battito cardiaco portando a variazioni anche rilevanti a parità di esercizio svolto. Per cui a fronte di un medesimo sforzo, lavoro e quindi consumo calorico il cuore può avere risposte totalmente diverse e restituire valori (bpm) profondamente variabili.</p><p></p><p>Può essere usato come cartina di tornasole, certo, ma non può essere affidabile, preciso e soprattutto dare valori ripetibili come un misuratore di potenza.</p><p></p><p>Senza considerare che il cuore ha tempi di risposta notevolmente dilazionati…per cui se faccio 10sec a 400w e poi torno a 250w il cuore nemmeno se ne accorge di quei 10sec a 400w…ti perdi del lavoro e del consumo calorico.</p><p></p><p>Come detto poi vi è la deriva cardiaca, fenomeno che si manifesta sempre e comunque a prescindere dal tipo di atleta (più forte e allenato sei e piu tardi/contenuta sarà la deriva….meno allenato sei e più rapidamente si presenta). </p><p>Già ne ho scritto a riguardo ma ovviamente, non avendo te le basi su cui poter discutere e continuando a portare opinioni (mai un dato dimostrato) hai ovviamente scansato l’appunto in merito a questo fenomeno…fenomeno che dimostra per l’ennesima volta che misurare il dispendio calorico usando i bpm non è possibile se non introducendo fattori di errore talmente macroscopici da diventare valori poco utili nel lato pratico.</p><p></p><p>Non a caso team professionistici (ma ormai anche amatoriali) da quasi 20anni usano il misuratore di potenza per gestire allenamento, piano alimentare e strategia di corsa lasciando al cardio solo il compito di “cartina di tornasole” per individuare eventuali macro variazioni e campanelli d’allarme su cui eventualmente variare il piano di allenamento (a fronte di uno stimolo X di potenza se il cuore risponde in modo profondamente diverso da un range “accettabile” rispetto alla propria storicità può essere utile capire il come ed il perché di questo rilevante scostamento e da lì ricalibrare le sedute ecc).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="TheLordofBike, post: 6984738, member: 6731"] Il cuore e i relativi battiti per conformazione fisiologica NON È e non può essere/dare una misura/valore realmente ripetibile tale da restituire valori significativamente confrontabili. Il cuore fisiologicamente risente di N fattori che ne influenzano il comportamento: - stress - carico di lavoro accumulato - qualità, quantità e tipo di allenamento effettuato (o non) - temperatura e umidità esterne - stato di salute generico dell’individuo - qualità del sonno e del riposo - tensione e agitazione emotiva ecc ecc ecc… Tutto questo influisce sul battito cardiaco portando a variazioni anche rilevanti a parità di esercizio svolto. Per cui a fronte di un medesimo sforzo, lavoro e quindi consumo calorico il cuore può avere risposte totalmente diverse e restituire valori (bpm) profondamente variabili. Può essere usato come cartina di tornasole, certo, ma non può essere affidabile, preciso e soprattutto dare valori ripetibili come un misuratore di potenza. Senza considerare che il cuore ha tempi di risposta notevolmente dilazionati…per cui se faccio 10sec a 400w e poi torno a 250w il cuore nemmeno se ne accorge di quei 10sec a 400w…ti perdi del lavoro e del consumo calorico. Come detto poi vi è la deriva cardiaca, fenomeno che si manifesta sempre e comunque a prescindere dal tipo di atleta (più forte e allenato sei e piu tardi/contenuta sarà la deriva….meno allenato sei e più rapidamente si presenta). Già ne ho scritto a riguardo ma ovviamente, non avendo te le basi su cui poter discutere e continuando a portare opinioni (mai un dato dimostrato) hai ovviamente scansato l’appunto in merito a questo fenomeno…fenomeno che dimostra per l’ennesima volta che misurare il dispendio calorico usando i bpm non è possibile se non introducendo fattori di errore talmente macroscopici da diventare valori poco utili nel lato pratico. Non a caso team professionistici (ma ormai anche amatoriali) da quasi 20anni usano il misuratore di potenza per gestire allenamento, piano alimentare e strategia di corsa lasciando al cardio solo il compito di “cartina di tornasole” per individuare eventuali macro variazioni e campanelli d’allarme su cui eventualmente variare il piano di allenamento (a fronte di uno stimolo X di potenza se il cuore risponde in modo profondamente diverso da un range “accettabile” rispetto alla propria storicità può essere utile capire il come ed il perché di questo rilevante scostamento e da lì ricalibrare le sedute ecc). [/QUOTE]
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