I macchinari industriali non sono prodotti consumer, anche per via dei costi, quindi le aziende che li producono devono garantire ai professionisti che li usano per guadagnare soldi (non amatori che invece li spendono), un orizzonte temporale di supportabilità molto lungo, tant'è che spesso dopo la vendita propongono contratti di supporto che garantiscono riparazioni e ricambi.
Il cambio elettronico, piaccia o no, è un prodotto consumer, e quando la casa produttrice dei microprocessori smette di produrli e lancia un last buy, Campagnolo, Shimano o SRAM hanno due strade, o farsi un magazzino o riprogettare l'elettronica con costi non sempre sostenibili dati i volumi, se ancora oggi trovi ricambi del Di2 è solo per una scelta commerciale di Shimano, altri produttori potrebbero non fare la stessa cosa.
Che poi un'orizzonte temporale di dieci anni sia sufficiente, perché poi si cambia la bici, è solo una scelta del singolo amatore.
Infine, le batterie dei moderni sistemi come i cambi, come afferma anche il Ser, non sono solo degli accumulatori ma hanno al loro interno l'elettronica di gestione, infatti raramente sono compatibili tra loro, e questa è ancora una volta una scelta commerciale.