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Campenaerts in altitudine estrema
Testo
<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 6704382" data-attributes="member: 1850"><p>Il punto è che non è appurato. L'uso di ketoni è controverso, e da vari studi che siano questa cosa miracolosa non pare proprio.</p><p>E tutto sommato anche le tende ipobariche. La risposta al loro utilizzo è molto soggettiva e non è per niente assimilabile a farsi una pera di Epo, perché quella alza immediatamente l'ematocrito, mentre qui si tratta di adattarsi per un periodo di tempo variabile ed avere benefici (variabili) per un periodo limitato di tempo. Non è che prima di una gara dormi a 15.000mt e poi hai l'ematocrito a bomba il giorno dopo...</p><p>Infatti anche quando fanno gli stage in altura lo fanno appunto in stage di più giorni, con allenamenti strutturati appositamente, non vanno a dormire in cima al Mt.Bianco il giorno prima di un prologo...</p><p>Diverso è per gli alpinisti che si preparano a sforzi estremi, magari per velocizzare l'acclimatamento, ma anche li non mi risulta che uno si faccia 5' di mascherina alla Campenaerts e poi si faccia paracadutare a 8000mt...servono sempre lunghi periodi per acclimatarsi (al netto che nell'alpinismo si bombano come cavalli di ogni -senza paranoie visto che non c'è doping/antidoping-).</p><p></p><p>Questo è anche corroborato dal fatto che se queste tende producessero dei "picchi" immediati nell'ematocrito o altri valori ematici sarebbero poi rilevati nel passaporto biologico, senza nemmeno la scusa di esserci andati veramente in altura (riscontrabile tramite ADAMS).</p><p></p><p>Quindi fondamentalmente le provano tutte per avere un qualche vantaggio, ma siamo in una zona grigia di reale "efficacia". Ma questo alla WADA lo sanno bene, e mediano tra vari fattori (ad esempio che un commissario non può presentarsi in casa di un atleta e perquisirgliela per cercare una mascherina attaccata al pinguino delonghi), in primis quello di evitare pratiche e sostanze che diano effetti (e vantaggi) macroscopici. Ergo, tutto quello che è "micro" (...) sta li nella zona grigia. Anche il passaporto biologico è li a provarlo.</p><p></p><p>Poi ci sono i discorsi di principio per cui "ogni sostanza esogena che migliori la prestazione dovrebbe essere vietata", ma cosi si va poco lontano o ci si infila in un ginepraio di eccezioni, precisazioni e contraddizioni. Imho.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 6704382, member: 1850"] Il punto è che non è appurato. L'uso di ketoni è controverso, e da vari studi che siano questa cosa miracolosa non pare proprio. E tutto sommato anche le tende ipobariche. La risposta al loro utilizzo è molto soggettiva e non è per niente assimilabile a farsi una pera di Epo, perché quella alza immediatamente l'ematocrito, mentre qui si tratta di adattarsi per un periodo di tempo variabile ed avere benefici (variabili) per un periodo limitato di tempo. Non è che prima di una gara dormi a 15.000mt e poi hai l'ematocrito a bomba il giorno dopo... Infatti anche quando fanno gli stage in altura lo fanno appunto in stage di più giorni, con allenamenti strutturati appositamente, non vanno a dormire in cima al Mt.Bianco il giorno prima di un prologo... Diverso è per gli alpinisti che si preparano a sforzi estremi, magari per velocizzare l'acclimatamento, ma anche li non mi risulta che uno si faccia 5' di mascherina alla Campenaerts e poi si faccia paracadutare a 8000mt...servono sempre lunghi periodi per acclimatarsi (al netto che nell'alpinismo si bombano come cavalli di ogni -senza paranoie visto che non c'è doping/antidoping-). Questo è anche corroborato dal fatto che se queste tende producessero dei "picchi" immediati nell'ematocrito o altri valori ematici sarebbero poi rilevati nel passaporto biologico, senza nemmeno la scusa di esserci andati veramente in altura (riscontrabile tramite ADAMS). Quindi fondamentalmente le provano tutte per avere un qualche vantaggio, ma siamo in una zona grigia di reale "efficacia". Ma questo alla WADA lo sanno bene, e mediano tra vari fattori (ad esempio che un commissario non può presentarsi in casa di un atleta e perquisirgliela per cercare una mascherina attaccata al pinguino delonghi), in primis quello di evitare pratiche e sostanze che diano effetti (e vantaggi) macroscopici. Ergo, tutto quello che è "micro" (...) sta li nella zona grigia. Anche il passaporto biologico è li a provarlo. Poi ci sono i discorsi di principio per cui "ogni sostanza esogena che migliori la prestazione dovrebbe essere vietata", ma cosi si va poco lontano o ci si infila in un ginepraio di eccezioni, precisazioni e contraddizioni. Imho. [/QUOTE]
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