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E questo dimostra che se si ha ragione e si è grado di dimostrarlo non è vero che "nessuno fa niente". Se si aspetta che "qualcosa" lo faccia qualcun altro, non cambierà mai nulla.




Permettimi di continuare nella mia opera di "cartesiano".


"In tanti hanno letto la discussione"? In tanti su questo forum. Che è una community importante, ma che non è certo nemmeno lontanamente vicina a rappresentare il mondo intero della bici in Italia.  Allo stesso modo non è detto neppure che i "tanti" che l'hanno letta pensino tutti che l'azienda si è comportata in modo errato. Insomma, occhio all'autoreferenzialità, al credere che "siamo tantissimi".


Ma entrando nel merito, non ci sono prove che la politica commerciale sia "errata" e che "faccia perdere vendite" solo perchè a noi non piace. Magari il costo di una causa ogni X garanzie negate e di minore immagine veicolata dai clienti insoddisfatti potrebbe essere inferiore a quello di X sostituzioni *, e il minor numero di vendite ampiamente bilanciato o superato dalla tenuta (o dal miglioramento) delle quote di mercato grazie ad un prezzo mantenuto più basso. Senza contare che parliamo di aziende che vendono decine di migliaia di pezzi sulle quali una manciata di clienti insoddisfatti è marginale.


Sia chiaro, la mia è un'obiezione "di metodo". Io non lo so se queste politiche (ammesso che ce ne siano) possano essere definite positive o dannose (in senso economico), perchè è difficile dirlo senza avere degli elementi più precisi. Per questo trovo velleitarie certe affermazioni categoriche e da qui la battuta "manager con le aziende degli altri"...




* chi ha letto "L'uomo della pioggia" di Grisham ricorderà il metodo...