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Alimentazione e biomeccanica
Centro anatomico Selle Italia SP-01 Boost
Testo
<blockquote data-quote="alermini" data-source="post: 6392335" data-attributes="member: 116126"><p><a href="https://www.bicidastrada.it/test-selle-italia-sp-01-boost/" target="_blank">https://www.bicidastrada.it/test-selle-italia-sp-01-boost/</a></p><p></p><p><strong>IL TEST SU STRADA</strong></p><p>Come già anticipato, il test è durato circa 3 mesi, in modo da avere il necessario tempo di adattamento alla sella e, allo stesso tempo, poterla testare in uscite con caratteristiche diverse tra loro.</p><p></p><p><span style="color: #ff0000">Iniziamo parlando del <strong>montaggio</strong>, visto che la forma “short fit” e la punta più corta rispetto alle selle tradizionali mi avevano fatto sorgere dei dubbi sul corretto posizionamento.</span></p><p><span style="color: #ff0000">I tecnici Selle Italia suggeriscono di prendere sempre come riferimento il <strong>centro anatomico della sella</strong>, che Selle Italia chiama BRP (Biomechanical Reference Point) e individua nel punto in cui la sella è <strong>larga 7 cm.</strong></span></p><p><span style="color: #ff0000">Anche se ci confidano che in alcuni soggetti potrebbe essere necessario avanzare leggermente la sella per ottimizzare la seduta.</span></p><p></p><p><a href="https://www.bicidastrada.it/wp-content/uploads/2019/01/DSC1725.jpg" target="_blank"><img src="https://www.bicidastrada.it/wp-content/uploads/2019/01/DSC1725.jpg" alt="" class="fr-fic fr-dii fr-draggable " style="" /></a></p><p></p><p>Il comfort si è rivelato buono sin dal primo utilizzo, ma ho avuto bisogno di <strong>alcune uscite per trovare la posizione ottimale</strong>: una cosa normale quando si cambia un componente “delicato” come la sella, per di più con una forma decisamente diversa dal solito.</p><p>Alla fine ho avanzato questa SP-01 Boost di circa 1 cm rispetto alla mia posizione tradizionale (prendendo come riferimento il BRP di cui abbiamo appena parlato).</p><p>In questo modo ho avuto la sensazione di essere<strong> ben centrato in sella</strong>, senza la necessità di scorrere in punta durante gli sforzi più intensi.</p><p>Per sfruttare al massimo il suspension link movement, infatti, <strong>è importante distribuire bene i pesi,</strong> senza spostarsi troppo in avanti.</p><p></p><p><a href="https://www.bicidastrada.it/wp-content/uploads/2019/01/DSC1707.jpg" target="_blank"><img src="https://www.bicidastrada.it/wp-content/uploads/2019/01/DSC1707.jpg" alt="" class="fr-fic fr-dii fr-draggable " style="" /></a></p><p></p><p>La flessione durante la pedalata non si percepisce (come è giusto che sia per non creare fastidi), ma l’impressione è di avere un’azione molto “libera” e fluida e che quindi il sistema faccia il suo lavoro, cioè <strong>assecondi la biomeccanica del gesto.</strong></p><p>Più facile da percepire, invece, la <strong>flessione laterale</strong> quando si percorrono strade molto dissestate, con un notevole guadagno in termini di <strong>comfort</strong> e <strong>ammortizzazione</strong>.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="alermini, post: 6392335, member: 116126"] [URL]https://www.bicidastrada.it/test-selle-italia-sp-01-boost/[/URL] [B]IL TEST SU STRADA[/B] Come già anticipato, il test è durato circa 3 mesi, in modo da avere il necessario tempo di adattamento alla sella e, allo stesso tempo, poterla testare in uscite con caratteristiche diverse tra loro. [COLOR=#ff0000]Iniziamo parlando del [B]montaggio[/B], visto che la forma “short fit” e la punta più corta rispetto alle selle tradizionali mi avevano fatto sorgere dei dubbi sul corretto posizionamento. I tecnici Selle Italia suggeriscono di prendere sempre come riferimento il [B]centro anatomico della sella[/B], che Selle Italia chiama BRP (Biomechanical Reference Point) e individua nel punto in cui la sella è [B]larga 7 cm.[/B] Anche se ci confidano che in alcuni soggetti potrebbe essere necessario avanzare leggermente la sella per ottimizzare la seduta.[/COLOR] [URL='https://www.bicidastrada.it/wp-content/uploads/2019/01/DSC1725.jpg'][IMG]https://www.bicidastrada.it/wp-content/uploads/2019/01/DSC1725.jpg[/IMG][/URL] Il comfort si è rivelato buono sin dal primo utilizzo, ma ho avuto bisogno di [B]alcune uscite per trovare la posizione ottimale[/B]: una cosa normale quando si cambia un componente “delicato” come la sella, per di più con una forma decisamente diversa dal solito. Alla fine ho avanzato questa SP-01 Boost di circa 1 cm rispetto alla mia posizione tradizionale (prendendo come riferimento il BRP di cui abbiamo appena parlato). In questo modo ho avuto la sensazione di essere[B] ben centrato in sella[/B], senza la necessità di scorrere in punta durante gli sforzi più intensi. Per sfruttare al massimo il suspension link movement, infatti, [B]è importante distribuire bene i pesi,[/B] senza spostarsi troppo in avanti. [URL='https://www.bicidastrada.it/wp-content/uploads/2019/01/DSC1707.jpg'][IMG]https://www.bicidastrada.it/wp-content/uploads/2019/01/DSC1707.jpg[/IMG][/URL] La flessione durante la pedalata non si percepisce (come è giusto che sia per non creare fastidi), ma l’impressione è di avere un’azione molto “libera” e fluida e che quindi il sistema faccia il suo lavoro, cioè [B]assecondi la biomeccanica del gesto.[/B] Più facile da percepire, invece, la [B]flessione laterale[/B] quando si percorrono strade molto dissestate, con un notevole guadagno in termini di [B]comfort[/B] e [B]ammortizzazione[/B]. [/QUOTE]
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