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<blockquote data-quote="TheLordofBike" data-source="post: 7039170" data-attributes="member: 6731"><p>Posso assicurarti che 6000km fatti con costanza e ben progettati sono sufficienti per arrivare all'85% del proprio potenziale massimo....certo, non in un anno...ma con un paio d'anni (2/3) ci si arriva.</p><p></p><p>Aggiungo che, al di la dei km, il ciclismo è terribilmente influenzato dal fattore genetico.</p><p></p><p>Banalmente...dopo 1mese di stop con il Covid (febbre ecc) sono salito in bici e ho fatto 1h "di sfogo" a 260w medi...ovvero quasi 4.1w/kg.</p><p></p><p>La gran parte delle persone (diciamo un buon 75%) a quel rapporto w/kg non ci arriva nemmeno se si allenasse 20-30.000km all'anno. Tantomeno se si pensa di farlo (i 4.1w/kg) mantenendo l'83% della propria FCmax....o dopo un mese di stop con il covid.</p><p></p><p>Questo per dire che i km in se servono per tirare fuori "il meglio di se"...tralasciando le competizioni (in quanto certi GAP non li chiudi con l'allenamento...o sei predisposto oppure no).</p><p></p><p>Cioè davvero, il ciclismo è una passione e deve essere fatta con divertimento ognuno con le proprie aspettative e prerogative.</p><p></p><p>Inoltre la curva di crescita non è lineare.</p><p></p><p>Se con 6000km ben distribuiti e ben fatti arrivi all'85% del tuo potenziale....per arrivare al 90% te ne servono 10.000.....per arrivare al 100% te ne servono 20.000....sopra i 20.000km non ho mai rilevato miglioramenti (direi che già sopra i 15.000km diventa complicato migliorare).</p><p></p><p>In pratica per il 99% degli amatori il gioco non vale la candela...ovvero gli sforzi (tempo ed impegno) richiesti per arrivare ad un personale "limite" potrebbero non restituire un risultato tangibilmente superiore.</p><p></p><p>Facendola semplice...se con 6000km annui arrivi a 3.5w/kg, e per arrivare a 4 devi farne 20.000....il risultato finale potrebbe non essere cosi entusiasmante se inserito in una competizione....cioè passare da 300esimo con 6000km annui a 200esimo con 20000km annui su una GF da 1000persone non so quanto sia gradevole/positivo per il morale.</p><p>Forse è meglio arrivare 300esimi e dirsi "beh ma con il poco allenamento che ho sono stato più che bravo"....il morale di certo ne giova di più (mens sana in corpore sano).</p><p></p><p>In ambito amatoriale il 95% dei pedalatori "NON SA" cosa significhi andare realmente forte in bici....suggerisco di viverla in modo MOLTO sereno, ognuno cercando ciò che lo fa stare bene....se questo "star bene" passa attraverso il miglioramento dei propri risultati suggerisco di prendere SEMPRE E SOLO come riferimento SE STESSO. Ogni altro riferimento potrebbe destabilizzare, non poco, morale e passione.</p><p></p><p>Conosco un giovane che ha smesso di pedalare (23anni) per la frustrazione di "allenarsi tanto" (studente che si faceva 15.000km annui da più di 3 anni) per poi trovarsi il 45enne di turno, molto meno allenato ma molto più predisposto, staccarlo in salita e metterlo in difficolta in pianura. L'aspettativa del 23enne era di "esser forte perchè si allenava tanto"....la realtà è che allenarsi porta al proprio miglioramento/limite, per la competizione il fattore genetico è decisivo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="TheLordofBike, post: 7039170, member: 6731"] Posso assicurarti che 6000km fatti con costanza e ben progettati sono sufficienti per arrivare all'85% del proprio potenziale massimo....certo, non in un anno...ma con un paio d'anni (2/3) ci si arriva. Aggiungo che, al di la dei km, il ciclismo è terribilmente influenzato dal fattore genetico. Banalmente...dopo 1mese di stop con il Covid (febbre ecc) sono salito in bici e ho fatto 1h "di sfogo" a 260w medi...ovvero quasi 4.1w/kg. La gran parte delle persone (diciamo un buon 75%) a quel rapporto w/kg non ci arriva nemmeno se si allenasse 20-30.000km all'anno. Tantomeno se si pensa di farlo (i 4.1w/kg) mantenendo l'83% della propria FCmax....o dopo un mese di stop con il covid. Questo per dire che i km in se servono per tirare fuori "il meglio di se"...tralasciando le competizioni (in quanto certi GAP non li chiudi con l'allenamento...o sei predisposto oppure no). Cioè davvero, il ciclismo è una passione e deve essere fatta con divertimento ognuno con le proprie aspettative e prerogative. Inoltre la curva di crescita non è lineare. Se con 6000km ben distribuiti e ben fatti arrivi all'85% del tuo potenziale....per arrivare al 90% te ne servono 10.000.....per arrivare al 100% te ne servono 20.000....sopra i 20.000km non ho mai rilevato miglioramenti (direi che già sopra i 15.000km diventa complicato migliorare). In pratica per il 99% degli amatori il gioco non vale la candela...ovvero gli sforzi (tempo ed impegno) richiesti per arrivare ad un personale "limite" potrebbero non restituire un risultato tangibilmente superiore. Facendola semplice...se con 6000km annui arrivi a 3.5w/kg, e per arrivare a 4 devi farne 20.000....il risultato finale potrebbe non essere cosi entusiasmante se inserito in una competizione....cioè passare da 300esimo con 6000km annui a 200esimo con 20000km annui su una GF da 1000persone non so quanto sia gradevole/positivo per il morale. Forse è meglio arrivare 300esimi e dirsi "beh ma con il poco allenamento che ho sono stato più che bravo"....il morale di certo ne giova di più (mens sana in corpore sano). In ambito amatoriale il 95% dei pedalatori "NON SA" cosa significhi andare realmente forte in bici....suggerisco di viverla in modo MOLTO sereno, ognuno cercando ciò che lo fa stare bene....se questo "star bene" passa attraverso il miglioramento dei propri risultati suggerisco di prendere SEMPRE E SOLO come riferimento SE STESSO. Ogni altro riferimento potrebbe destabilizzare, non poco, morale e passione. Conosco un giovane che ha smesso di pedalare (23anni) per la frustrazione di "allenarsi tanto" (studente che si faceva 15.000km annui da più di 3 anni) per poi trovarsi il 45enne di turno, molto meno allenato ma molto più predisposto, staccarlo in salita e metterlo in difficolta in pianura. L'aspettativa del 23enne era di "esser forte perchè si allenava tanto"....la realtà è che allenarsi porta al proprio miglioramento/limite, per la competizione il fattore genetico è decisivo. [/QUOTE]
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