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Chi è Jonas Vingegaard?
Testo
<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 7205417" data-attributes="member: 1850"><p>Su che base?</p><p>I conti di Vayer credo siano basati sugli studi di Basset e Peyronnet del 1999 (una tabellina che si trova ovunque), ma che riguardava un gruppo di atleti che hanno svolto dei test in laboratorio. I valori erano divisi in acclimatati e non per il primo e non si sa per il secondo.</p><p>Il punto è che sono valori che si avrebbero performando <strong>a quella quota fissa</strong>. Non raggiungendo gradualmente quella quota partendo da più in basso. Vingegaard nel caso specifico non è partito da 2100mt, ma ci è arrivato partendo da più in basso. Quindi, casomai, bisognerebbe considerare un calo progressivo della potenza all'alzarsi della quota, ma non un 6% fisso per tutta la salita....</p><p>Ed a questo punto prendiamo anche in considerazione la rarefazione dell'aria all'alzarsi della quota, che diminuirebbe la resistenza aerodinamica, cosa non trascurabile alle discrete velocità menzionate da Vayer. </p><p></p><p>D'altronde quegli studi riguardavano delel considerazioni riguardo i record dell'ora a diverse quote. Ma al Tour non si fanno cronometro a 2500mt....si scollina in un paio di tappe a quelle quote...</p><p></p><p>Comunque il tutto è anche stucchevole da commentare, sti conti fatti coi kg a caso, con i tempi delle salite prese da dove fa più comodo, senza tenere conto delle dinamiche della corsa, del vento, etc... ognuno può dimostrare quello che vuole, ammantando di "scientifciità" il nulla.</p><p></p><p>Che tanto poi per Vayer il tutto si riassume sempre nel "chi vince è dopato". Ieri era Nibali, poi Pogacar, oggi Vingegaard...sempre con la stessa manfrina della "mutazione" da brocco a campione.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 7205417, member: 1850"] Su che base? I conti di Vayer credo siano basati sugli studi di Basset e Peyronnet del 1999 (una tabellina che si trova ovunque), ma che riguardava un gruppo di atleti che hanno svolto dei test in laboratorio. I valori erano divisi in acclimatati e non per il primo e non si sa per il secondo. Il punto è che sono valori che si avrebbero performando [B]a quella quota fissa[/B]. Non raggiungendo gradualmente quella quota partendo da più in basso. Vingegaard nel caso specifico non è partito da 2100mt, ma ci è arrivato partendo da più in basso. Quindi, casomai, bisognerebbe considerare un calo progressivo della potenza all'alzarsi della quota, ma non un 6% fisso per tutta la salita.... Ed a questo punto prendiamo anche in considerazione la rarefazione dell'aria all'alzarsi della quota, che diminuirebbe la resistenza aerodinamica, cosa non trascurabile alle discrete velocità menzionate da Vayer. D'altronde quegli studi riguardavano delel considerazioni riguardo i record dell'ora a diverse quote. Ma al Tour non si fanno cronometro a 2500mt....si scollina in un paio di tappe a quelle quote... Comunque il tutto è anche stucchevole da commentare, sti conti fatti coi kg a caso, con i tempi delle salite prese da dove fa più comodo, senza tenere conto delle dinamiche della corsa, del vento, etc... ognuno può dimostrare quello che vuole, ammantando di "scientifciità" il nulla. Che tanto poi per Vayer il tutto si riassume sempre nel "chi vince è dopato". Ieri era Nibali, poi Pogacar, oggi Vingegaard...sempre con la stessa manfrina della "mutazione" da brocco a campione. [/QUOTE]
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