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Chris Froome: il gravel e le bici da crono sono veramente necessarie?
Testo
<blockquote data-quote="dinute" data-source="post: 7112979" data-attributes="member: 15666"><p>credo ci sia un equivoco. Da 50 anni a questa parte (ovvero Mercks e Anquetil) le bici usate a cronometro sono state sempre diverse da quelle usate nelle gare in linea. Per quello che permetteva la tecnologia la posizione era diversa, diverse le ruote (meno raggi) i tubolari (di seta), rapporti ecc (allora a crono la ricerca era rivolta tutta alla riduzione del peso). Quindi se da domani le bici da cronometro con protesi aerodinamiche sono vietate i professionisti userebbero comunque delle bici specifiche che, per quanto previsto dai regolamenti, sarà più aerodinamica possibile (quindi mani sui freni - manubrio tradizionale o corna di bue - e dislivello sella manubrio per non limitare la visibilità). Questo perchè il problema delle bici da crono attuali è che l'atleta è indotto a guardare in basso (o comunque per guardare avanti deve tenere il collo in una posizione scomoda) e le mani sono lontane dai freni (per frenare tra l'altro non si deve solo spostare le mani ma anche alzare il busto). </p><p>Aggiungo che sono stati proprio organizzatori e UCI in questi ultimi anni a impoverire la specialità: cronosquadre ormai sono di fatto "bannate" dai GT, cronometro cortissime tanto che ormai per stampa e buona parte dei tifosi sono un fastidio che "rovina" la corsa nè più nè meno che un tratto di pavè al tour. Persino ai mondiali di specialità non si corrono cronometro più lunghe dell'ora (Ganna ha vinto con crono di 35 e 45 minuti)</p><p>Messo tutto in fila: crono sempre più corte e marginali, pericolosità del mezzo soprattutto in allenamento, l'UCI potrebbe benissimo vietare le bici con manubrio e protesi dall'oggi al domani. </p><p>Gli effetti positivi di una decisione simile: sulla sicurezza e sulla riduzione dei costi (soprattutto per squadre giovanili e continental), negativi sugli affari nel breve termine dei costruttori (che si rifarebbero comunque in un paio di stagioni).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="dinute, post: 7112979, member: 15666"] credo ci sia un equivoco. Da 50 anni a questa parte (ovvero Mercks e Anquetil) le bici usate a cronometro sono state sempre diverse da quelle usate nelle gare in linea. Per quello che permetteva la tecnologia la posizione era diversa, diverse le ruote (meno raggi) i tubolari (di seta), rapporti ecc (allora a crono la ricerca era rivolta tutta alla riduzione del peso). Quindi se da domani le bici da cronometro con protesi aerodinamiche sono vietate i professionisti userebbero comunque delle bici specifiche che, per quanto previsto dai regolamenti, sarà più aerodinamica possibile (quindi mani sui freni - manubrio tradizionale o corna di bue - e dislivello sella manubrio per non limitare la visibilità). Questo perchè il problema delle bici da crono attuali è che l'atleta è indotto a guardare in basso (o comunque per guardare avanti deve tenere il collo in una posizione scomoda) e le mani sono lontane dai freni (per frenare tra l'altro non si deve solo spostare le mani ma anche alzare il busto). Aggiungo che sono stati proprio organizzatori e UCI in questi ultimi anni a impoverire la specialità: cronosquadre ormai sono di fatto "bannate" dai GT, cronometro cortissime tanto che ormai per stampa e buona parte dei tifosi sono un fastidio che "rovina" la corsa nè più nè meno che un tratto di pavè al tour. Persino ai mondiali di specialità non si corrono cronometro più lunghe dell'ora (Ganna ha vinto con crono di 35 e 45 minuti) Messo tutto in fila: crono sempre più corte e marginali, pericolosità del mezzo soprattutto in allenamento, l'UCI potrebbe benissimo vietare le bici con manubrio e protesi dall'oggi al domani. Gli effetti positivi di una decisione simile: sulla sicurezza e sulla riduzione dei costi (soprattutto per squadre giovanili e continental), negativi sugli affari nel breve termine dei costruttori (che si rifarebbero comunque in un paio di stagioni). [/QUOTE]
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