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<blockquote data-quote="camoscio d'oro" data-source="post: 7617805" data-attributes="member: 29013"><p>In passato avevo provato ad approfondire questo argomento e in realtà sembrerebbe il contrario.</p><p>In questo articolo</p><p>[Physiological responses during intermittent running exercise differ between outdoor</p><p>and treadmill running [ Panascì Marco1, Lepers Romuald2, La Torre Antonio3, Bonato Matteo3, Assadi Hervè] pubblicato sul giornale Applied Physiology, Nutrition, and Metabolism il 17/05/2017]</p><p>si sottoponeva un gruppo di 15 ventenni maschi a degli allenamenti HIT, 15 minuti frazionati (30" alla velocità MAV e 30" di recupero passivo), questo sia in pista sia su treadmill motorizzato all'1% di pendenza, mentre solo per il treadmill si è anche introdotto una variante dell'esercizio in cui i 30" intensi erano fatti a MAV+15%.</p><p>Si è visto che la risposta fisiologica e lo sforzo percepito erano più bassi durante il 30/30 su treadmill rispetto a quello su strada (la richiesta di ossigeno sul rullo era del 6,3% inferiore rispetto all'altra) e che per avere risultati equiparabili bisognava aumentare la velocità del rullo del 15% .</p><p>Cmq...ultimamente si vedono diversi mezzofondisti di vertice inserire questo strumento nella loro programmazione,</p><p>Jakob Ingebrigtsen tra tutti, utilizzandolo anche per sedute intense perché sotto certi aspetti i traumi sono minori. Tuttavia ci sono anche le contropartite, anzitutto i rischi di infortunio non sono azzerati, diminuiscono da una parte ma aumentano in altre (soprattutto nel distretto piede-caviglia) e poi i test elettromiografici hanno evidenziato un impegno muscolare non sovrapponibile a quello della corsa su strada, nel complesso a pari velocità si spinge di meno perchè c'è una minor attivazione di alcuni muscoli, ad esempio i muscoli dell'anca, perché in parte il treadmill spinge al posto nostro</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="camoscio d'oro, post: 7617805, member: 29013"] In passato avevo provato ad approfondire questo argomento e in realtà sembrerebbe il contrario. In questo articolo [Physiological responses during intermittent running exercise differ between outdoor and treadmill running [ Panascì Marco1, Lepers Romuald2, La Torre Antonio3, Bonato Matteo3, Assadi Hervè] pubblicato sul giornale Applied Physiology, Nutrition, and Metabolism il 17/05/2017] si sottoponeva un gruppo di 15 ventenni maschi a degli allenamenti HIT, 15 minuti frazionati (30" alla velocità MAV e 30" di recupero passivo), questo sia in pista sia su treadmill motorizzato all'1% di pendenza, mentre solo per il treadmill si è anche introdotto una variante dell'esercizio in cui i 30" intensi erano fatti a MAV+15%. Si è visto che la risposta fisiologica e lo sforzo percepito erano più bassi durante il 30/30 su treadmill rispetto a quello su strada (la richiesta di ossigeno sul rullo era del 6,3% inferiore rispetto all'altra) e che per avere risultati equiparabili bisognava aumentare la velocità del rullo del 15% . Cmq...ultimamente si vedono diversi mezzofondisti di vertice inserire questo strumento nella loro programmazione, Jakob Ingebrigtsen tra tutti, utilizzandolo anche per sedute intense perché sotto certi aspetti i traumi sono minori. Tuttavia ci sono anche le contropartite, anzitutto i rischi di infortunio non sono azzerati, diminuiscono da una parte ma aumentano in altre (soprattutto nel distretto piede-caviglia) e poi i test elettromiografici hanno evidenziato un impegno muscolare non sovrapponibile a quello della corsa su strada, nel complesso a pari velocità si spinge di meno perchè c'è una minor attivazione di alcuni muscoli, ad esempio i muscoli dell'anca, perché in parte il treadmill spinge al posto nostro [/QUOTE]
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