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<blockquote data-quote="Lumi" data-source="post: 7622713" data-attributes="member: 148816"><p>Io ho sperimentato con la potenza nella corsa quando correvo, comprai il sensore stryd appena usci’ (lo ho ancora) e la fascia garmin con la stima della potenza.</p><p></p><p>La mia conclusione è che la potenza nella corsa, intesa come ricerca di un valore assoluto corretto di potenza espressa, non è affidabile, comunque non si avvicina assolutamente alla precisione che si ha nel ciclismo.</p><p></p><p>Il fattore fomdamentale è che mentre nel ciclismo si puo’ misurare la potenza impressa sui pedali, nella corsa non si puo’ misurare la potenza che ci fa “avanzare”, che non è solo quella messa sui piedi a terra (e che comunque non è nemmeno essa misurabile), ma è tutto il corpo che si muove mentre corriamo. Quello che viene fuori è un valore molto approssimativo, e che sembra molto piu’ alto di quello restituito da un Pm in bici, a parita’ di sforzo percepito.</p><p></p><p>Tuttavia se prendiamo il valore come relativo, in un contesto di corsa non in piano, con saliscendi, il PM puo’ aiutare a mantenere lo sforzo costante, regolando l’andatura, e a non bruciare energie preziose. Inoltre un sensore come stryd è precisissimo nel misurare il passo istantaneo e puo’ aiutare molto quando si fanno ripetute brevi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Lumi, post: 7622713, member: 148816"] Io ho sperimentato con la potenza nella corsa quando correvo, comprai il sensore stryd appena usci’ (lo ho ancora) e la fascia garmin con la stima della potenza. La mia conclusione è che la potenza nella corsa, intesa come ricerca di un valore assoluto corretto di potenza espressa, non è affidabile, comunque non si avvicina assolutamente alla precisione che si ha nel ciclismo. Il fattore fomdamentale è che mentre nel ciclismo si puo’ misurare la potenza impressa sui pedali, nella corsa non si puo’ misurare la potenza che ci fa “avanzare”, che non è solo quella messa sui piedi a terra (e che comunque non è nemmeno essa misurabile), ma è tutto il corpo che si muove mentre corriamo. Quello che viene fuori è un valore molto approssimativo, e che sembra molto piu’ alto di quello restituito da un Pm in bici, a parita’ di sforzo percepito. Tuttavia se prendiamo il valore come relativo, in un contesto di corsa non in piano, con saliscendi, il PM puo’ aiutare a mantenere lo sforzo costante, regolando l’andatura, e a non bruciare energie preziose. Inoltre un sensore come stryd è precisissimo nel misurare il passo istantaneo e puo’ aiutare molto quando si fanno ripetute brevi. [/QUOTE]
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