Se ho capito bene in pratica l'ala rotante lo alza da terra ma per avanzare (spostamento in volo) è l'elica che lo spinge.. chiaramente semplificando da parte di chi ignora molte tematiche del volo.
Autogiro ed elicottero sono due macchine affascinanti. Entrambi possiedono un’ala rotante grazie alla quale possono generare la forza di sostentamento necessaria al volo. Questa caratteristica, che incide notevolmente sulla loro fisionomia, porta spesso a confondere l’osservatore profano, rendendone difficile la distinzione. Le due macchine sono accomunate dalla presenza del rotore, ma sono caratterizzate da differenze concettuali esistenti tra il rotore dell’autogiro e quello dell’elicottero (che talvolta si contrappongono diametralmente).
Sono, infatti, diverse le forze aerodinamiche, gli stress, gli angoli d’incidenza e i gradi di libertà presenti, oltre alle conseguenti prestazioni di volo. Il sostentamento dell’autogiro avviene in regime di autotrazione dovuto al flusso d’aria generato dall’avanzamento del mezzo che investe il disco rotore, attraversandolo dal basso verso l’alto. La libertà di movimento che possiede la testa del rotore (e conseguentemente il disco rotore) lungo l’asse trasversale consente il corretto attraversamento del disco da parte del flusso aerodinamico in tutte le condizioni di volo del velivolo. Il pilota, grazie alla barra di comando, ha l’autorità sull’asse traversale e longitudinale A differenza di un elicottero, l’autogiro non può mantenere una condizione di volo stazionario continuativa proprio perchè il suo rotore non è dotato di un organo di trasmissione della potenza. Nell’autogiro, diminuendo la velocità di volo e assumendo degli assetti cabrati, il flusso d’aria che alimenta il rotore diminuisce, provocando una riduzione lenta ed uniforme dei giri del rotore, e quindi della portanza generata. Quando i giri del rotore scendono al di sotto di un certo fattore (determinato delle condizioni atmosferiche e dal carico) l’autogiro inizia una dolce discesa ripida o verticale (2-4m/s con motore, fino a 10m/s senza motore). Durante la perdita di quota, il pilota ha comunque completa autorità su tutti i comandi di volo, mentre il rotore ricomincerà ad essere alimentato da un flusso d’aria corretto, (dal basso all’alto) dovuto alla discesa. Una volta acquisita un’adeguata velocità di discesa, il rotore manterrà i giri sufficienti per avere una velocità costante. Non è quindi possibile effettuare un volo stazionario se non per qualche secondo. Questa condizione non è assolutamente paragonabile allo stallo di un’ala fissa, dato che il pilota ha sempre completa autorità sull’autogiro. All’interno dell’inviluppo di volo dell’autogiro, il numero di giri del rotore si stabilizza autonomamente, in funzione del carico e/o della manovra che si sta effettuando o delle condizioni atmosferiche presenti, questo rende estremamente più semplice il pilotaggio. L’unico organo di trasmissione di potenza degli autogiri Magni riguarda il sistema di prerotazione. Questo sistema si aziona solo a terra prima della fase di decollo e serve a lanciare il rotore ad un numero di giri minimo. L’autogiro, a differenza di un elicottero, è quindi in grado di operare in spazi molto ristretti ma non può effettuare decolli o atterraggi verticali perchè dopo la prerotazione deve acquisire i giri rotore necessari al sostentamento con una breve corsa di accelerazione. Nel caso degli autogiri Magni gli spazi necessari alle operazioni di decollo ed atterraggio si possono quantificare in 40-80 metri (decollo) 2-3 metri per l’atterraggio.