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Ciclisti over 50 (vol.3)
Testo
<blockquote data-quote="green dolphin" data-source="post: 7550259" data-attributes="member: 7692"><p>Direi che è buono solo per il peso: rientro in quel campione molto vasto di ciclisti amatoriali con valori di potenza nella media, che appunto si salvano solo per il peso <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_wink.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=";-)" title="Icon Wink ;-)" data-shortname=";-)" /> </p><p></p><p>Poi credo che per molti di noi si possa tranquillamente parlare di valore sottostimato sui 20 minuti e oltre, perché viene estrapolato dai giri fatti, e col cavolo che una salita di 20-30 minuti la tiro al limite se dopo ho da fare altri 80-100 km (se non di più). Almeno per me è così, mentre mi posso impegnare a fare 2-5 minuti o anche massimo 10 veramente a tutta da solo, quelli li recupero bene o male. Per quello credo che i dati sul breve siano più reali: anche se è impegnativo, i watt sono quelli. Provato varie volte sui 3-5 secondi ad arrivare a 1000. Mai riuscito.</p><p></p><p>In più in questa miriade di numeri che una volta letti e digeriti potremmo tranquillamente dimenticare, perché è impossibile fare watt che non si sono mai fatti, anche se allenandosi si possono alzare di un pochino tutti quei numerini, non bisogna dimenticare la ripetibilità. Cioè per quante volte/salite di 20-25 minuti posso esprimere quei watt? Ci riuscirò dopo 2 ore di attività? E dopo 3 o 4?!?</p><p></p><p>La differenza è tutta lì. Ricordo un utente del forum anni fa che arrivava sempre nelle prime posizioni delle gran fondo, quando non c’erano ancora i misuratori o almeno non erano così diffusi: lui faceva una gara con più salite salendo a 1280-1300 di VAM. Poi l’ultima salita la faceva intorno ai 1350, più tutto il resto, pianura, saliscendi etc. </p><p></p><p>Molti ciclisti fanno invece un percorso contrario, vuoi per caratteristiche fisiche, in generale si tende a perdere prestazione nel tempo. E ciò sarà più marcato se il grado di allenamento è al minimo sindacale. E ovviamente con l’età: la nostra non aiuta perché il recupero non è più quello di quando eravamo più giovani.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="green dolphin, post: 7550259, member: 7692"] Direi che è buono solo per il peso: rientro in quel campione molto vasto di ciclisti amatoriali con valori di potenza nella media, che appunto si salvano solo per il peso ;-) Poi credo che per molti di noi si possa tranquillamente parlare di valore sottostimato sui 20 minuti e oltre, perché viene estrapolato dai giri fatti, e col cavolo che una salita di 20-30 minuti la tiro al limite se dopo ho da fare altri 80-100 km (se non di più). Almeno per me è così, mentre mi posso impegnare a fare 2-5 minuti o anche massimo 10 veramente a tutta da solo, quelli li recupero bene o male. Per quello credo che i dati sul breve siano più reali: anche se è impegnativo, i watt sono quelli. Provato varie volte sui 3-5 secondi ad arrivare a 1000. Mai riuscito. In più in questa miriade di numeri che una volta letti e digeriti potremmo tranquillamente dimenticare, perché è impossibile fare watt che non si sono mai fatti, anche se allenandosi si possono alzare di un pochino tutti quei numerini, non bisogna dimenticare la ripetibilità. Cioè per quante volte/salite di 20-25 minuti posso esprimere quei watt? Ci riuscirò dopo 2 ore di attività? E dopo 3 o 4?!? La differenza è tutta lì. Ricordo un utente del forum anni fa che arrivava sempre nelle prime posizioni delle gran fondo, quando non c’erano ancora i misuratori o almeno non erano così diffusi: lui faceva una gara con più salite salendo a 1280-1300 di VAM. Poi l’ultima salita la faceva intorno ai 1350, più tutto il resto, pianura, saliscendi etc. Molti ciclisti fanno invece un percorso contrario, vuoi per caratteristiche fisiche, in generale si tende a perdere prestazione nel tempo. E ciò sarà più marcato se il grado di allenamento è al minimo sindacale. E ovviamente con l’età: la nostra non aiuta perché il recupero non è più quello di quando eravamo più giovani. [/QUOTE]
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