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<blockquote data-quote="bikernat" data-source="post: 7640268" data-attributes="member: 58360"><p><img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/meditate.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":yoga:" title="Meditate :yoga:" data-shortname=":yoga:" /></p><p></p><p>Frédéric Morin: «Ce l’avete dunque molto con l’uomo?». </p><p>Schopenhauer: «Con l’uomo no, ma con la vita. Sono pessimista, ma non misantropo; al contrario, ho giurato tutto il mio odio all’ottimismo, perché disonora e snerva l’uomo, in quanto gli fa credere che non ci sia alcun male da combattere, che tutto sia giustificabile, legittimo; tutto, tranne lo sforzo, che è l’inizio della virtù, e il sacrificio, che ne è la consacrazione. L’uomo, come dicevate un momento fa, è soprattutto mediocre; ma badate che gli basta essere debole, abbandonarsi alle influenze esterne, in una parola credere alla vita, per sprofondare nella tetra regione del male. La vita, dunque, è il male. La vita è il velo che nasconde l’essere; è il peso che trascina la volontà! La vita è la caduta, è il grande peccato originale! Un essere un po’migliore dell’uomo non potrebbe tollerarne per un solo istante le miserie, le ombre e le grettezze infami. Aristotele ha scritto: “La natura non è divina, ma demoniaca”. Noi potremmo tradurre: “L’inferno è il mondo”. Ah, i vecchi fachiri santamente immobili dell’India lo sapevano bene e i monaci adorabilmente implacabili del medio evo non l’ignoravano. Detestavano così energicamente la vita, che la morale, ai loro occhi, si riassumeva in una sola parola: mortificazione. Gli altri facevano ancora meglio: nella meditazione tranquilla e silenziosa del Nirvana, cioè nell’estasi dell’annientamento, vivevano come se non vivessero affatto».</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="bikernat, post: 7640268, member: 58360"] :yoga: Frédéric Morin: «Ce l’avete dunque molto con l’uomo?». Schopenhauer: «Con l’uomo no, ma con la vita. Sono pessimista, ma non misantropo; al contrario, ho giurato tutto il mio odio all’ottimismo, perché disonora e snerva l’uomo, in quanto gli fa credere che non ci sia alcun male da combattere, che tutto sia giustificabile, legittimo; tutto, tranne lo sforzo, che è l’inizio della virtù, e il sacrificio, che ne è la consacrazione. L’uomo, come dicevate un momento fa, è soprattutto mediocre; ma badate che gli basta essere debole, abbandonarsi alle influenze esterne, in una parola credere alla vita, per sprofondare nella tetra regione del male. La vita, dunque, è il male. La vita è il velo che nasconde l’essere; è il peso che trascina la volontà! La vita è la caduta, è il grande peccato originale! Un essere un po’migliore dell’uomo non potrebbe tollerarne per un solo istante le miserie, le ombre e le grettezze infami. Aristotele ha scritto: “La natura non è divina, ma demoniaca”. Noi potremmo tradurre: “L’inferno è il mondo”. Ah, i vecchi fachiri santamente immobili dell’India lo sapevano bene e i monaci adorabilmente implacabili del medio evo non l’ignoravano. Detestavano così energicamente la vita, che la morale, ai loro occhi, si riassumeva in una sola parola: mortificazione. Gli altri facevano ancora meglio: nella meditazione tranquilla e silenziosa del Nirvana, cioè nell’estasi dell’annientamento, vivevano come se non vivessero affatto». [/QUOTE]
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