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<blockquote data-quote="Bert5quant1" data-source="post: 7640368" data-attributes="member: 121134"><p>È il sospetto misto a un pò di paura di aver potuto morire, o rimanere rotto... ci devi pensare senza remore, è naturale e giusto.</p><p>Messner diceva che quelli senza paura non calcolano e non prevedono, e non ci sono più. </p><p>A me che pure ho pagato il conto un pò salato, guai a pensare di prendere un parapendio, eppure volando con attenzione sarebbe facile riprendere il mezzo e usarlo in sicurezza. Però avendo toccato con mano che potevo prendere il bivio di una cerimonia e via... mi resta il tarlo della pericolosità.</p><p></p><p>In bici è lo stesso, non concedo più, salvo un momento di distrazione che spero di evitare sempre, una fiducia a velocità oltre 55 in discesa, a curve sotto il margine di sicurezza, a uscite col gelo, e soprattutto mi fermo ben prima dei semafori, dove c'è spazio, non mi fido assolutamente di qualsiasi incrocio o rotonda, guardo bene e mi ci infilo piano, mentre vedo gente che irrompe in rotonda come fosse in gara.</p><p>Spero solo che non mi scoppi una gomma soprattutto in discesa, o un evento improvviso come per [USER=34542]@catman[/USER].</p><p>Fatto questo ricondizionamento mentale mi riavvio in bici, idem in montagna, mai col maltempo sopra i 1500, o comunque dove si perde la traccia.</p><p>Ho rinunciato a 100 m di dislivello da una cima di 3500 m, dopo averne fatto 1800 di salita perché ho visto salire nubi dalla valle, stimando che dopo la cima potevo sbagliare...</p><p>Tutto questo non mi fa pensare di non essere più io, ma solo di essere più a posto (spero, eh...) di mente e nel giudizio delle situazioni che affronto.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bert5quant1, post: 7640368, member: 121134"] È il sospetto misto a un pò di paura di aver potuto morire, o rimanere rotto... ci devi pensare senza remore, è naturale e giusto. Messner diceva che quelli senza paura non calcolano e non prevedono, e non ci sono più. A me che pure ho pagato il conto un pò salato, guai a pensare di prendere un parapendio, eppure volando con attenzione sarebbe facile riprendere il mezzo e usarlo in sicurezza. Però avendo toccato con mano che potevo prendere il bivio di una cerimonia e via... mi resta il tarlo della pericolosità. In bici è lo stesso, non concedo più, salvo un momento di distrazione che spero di evitare sempre, una fiducia a velocità oltre 55 in discesa, a curve sotto il margine di sicurezza, a uscite col gelo, e soprattutto mi fermo ben prima dei semafori, dove c'è spazio, non mi fido assolutamente di qualsiasi incrocio o rotonda, guardo bene e mi ci infilo piano, mentre vedo gente che irrompe in rotonda come fosse in gara. Spero solo che non mi scoppi una gomma soprattutto in discesa, o un evento improvviso come per [USER=34542]@catman[/USER]. Fatto questo ricondizionamento mentale mi riavvio in bici, idem in montagna, mai col maltempo sopra i 1500, o comunque dove si perde la traccia. Ho rinunciato a 100 m di dislivello da una cima di 3500 m, dopo averne fatto 1800 di salita perché ho visto salire nubi dalla valle, stimando che dopo la cima potevo sbagliare... Tutto questo non mi fa pensare di non essere più io, ma solo di essere più a posto (spero, eh...) di mente e nel giudizio delle situazioni che affronto. [/QUOTE]
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