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<blockquote data-quote="Bert5quant1" data-source="post: 7600035" data-attributes="member: 121134"><p>Tornando a Bach, per me è stato un punto di svolta nella mia pur misera evoluzione.</p><p>storia lunga, sintetizzo:</p><p>iniziai presto con la classica, solo la radio avevamo, ascoltando opere liriche e sinfonie più famose, anni 1958-9 ca.... mi presero subito ma suppongo perché fossero facili ed orecchiabili. Altrettanto lo erano le canzonette, che pure ascoltavo, ma vola colomba e poi il liscio o la Berti proprio non mi prendevano. Avevo 7-8 anni.</p><p>Poi a scuola mai ci fu educazione musicale, alle medie un libretto di storia che durava tre anni, chi era Monteverdi e chi Verdi, ma ascolto guidato ...zero.</p><p>Da allora in poi seguivo a tentoni, leggevo qualcosa e cercavo poi di ascoltare quel "qualcosa" per stabilire un parallelo di concretezza, nella realtà percepita dei suoni, con quelle note scarne dei libretti tipo "guida alla Classica".</p><p>Poi sempre di più, e più leggevo ed ascoltavo più allargavo capacità di capire... beh, non per tutto ci sono riuscito, il Pierrot Lunaire di Schoenberg e 4:33 di Cage per es. non riesco ad assorbirli, e pensare che amo il Pelleas et Melisande dello stesso Schoenberg, .... e in generale la dodecafonia per me è no, così come il trap da quel'altra parte.</p><p>Ci vuole una vita e approdi solo a lidi medi, col fai da te, ma comunque fai un pò di strada.</p><p></p><p>Bach? Quando dopo anni di Chaikowskij e Beethoven, Rossini Puccini e tanti altri ti decidi ad affrontare Bach, e ne superi la maggior complessità rispetto al Barbiere rossiniano, c'è da restare basiti, come secoli fa potesse emergere tanta genialità. Ho cominciato con le fughe e poi gli studi, opere per violoncello ecc e man mano era come addentrarsi in una valle inesplorata. Che mi ha reso in grado di capire meglio poi tanti altri.</p><p>Però chi non ha percorso questi sentieri a volte difficili, anche di Bach dirà "uffa che roba è?"</p><p>Ne sono testimone.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bert5quant1, post: 7600035, member: 121134"] Tornando a Bach, per me è stato un punto di svolta nella mia pur misera evoluzione. storia lunga, sintetizzo: iniziai presto con la classica, solo la radio avevamo, ascoltando opere liriche e sinfonie più famose, anni 1958-9 ca.... mi presero subito ma suppongo perché fossero facili ed orecchiabili. Altrettanto lo erano le canzonette, che pure ascoltavo, ma vola colomba e poi il liscio o la Berti proprio non mi prendevano. Avevo 7-8 anni. Poi a scuola mai ci fu educazione musicale, alle medie un libretto di storia che durava tre anni, chi era Monteverdi e chi Verdi, ma ascolto guidato ...zero. Da allora in poi seguivo a tentoni, leggevo qualcosa e cercavo poi di ascoltare quel "qualcosa" per stabilire un parallelo di concretezza, nella realtà percepita dei suoni, con quelle note scarne dei libretti tipo "guida alla Classica". Poi sempre di più, e più leggevo ed ascoltavo più allargavo capacità di capire... beh, non per tutto ci sono riuscito, il Pierrot Lunaire di Schoenberg e 4:33 di Cage per es. non riesco ad assorbirli, e pensare che amo il Pelleas et Melisande dello stesso Schoenberg, .... e in generale la dodecafonia per me è no, così come il trap da quel'altra parte. Ci vuole una vita e approdi solo a lidi medi, col fai da te, ma comunque fai un pò di strada. Bach? Quando dopo anni di Chaikowskij e Beethoven, Rossini Puccini e tanti altri ti decidi ad affrontare Bach, e ne superi la maggior complessità rispetto al Barbiere rossiniano, c'è da restare basiti, come secoli fa potesse emergere tanta genialità. Ho cominciato con le fughe e poi gli studi, opere per violoncello ecc e man mano era come addentrarsi in una valle inesplorata. Che mi ha reso in grado di capire meglio poi tanti altri. Però chi non ha percorso questi sentieri a volte difficili, anche di Bach dirà "uffa che roba è?" Ne sono testimone. [/QUOTE]
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