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<blockquote data-quote="CONTERALLY" data-source="post: 4250092" data-attributes="member: 41803"><p>Per essere più chiaro porto l'esempio del giro del Lago d'Iseo, che per quanto breve rende il concetto. In qualche ora ci si gode l'intero lago e ci si ritrova alla macchina senza avere nessun problema di rientro. L'altro caso è l'itinerario Peschiera Mantova, la cui segnaletica va e vien dalla sponda del fiume con lunghi tratti asfaltati privi di senso turistico, ed a volta si perdono le traccie. Una volta arrivato a Mantova l'itinerario è consumato. Per rientrare al punto di partenza mi ci vuole un viaggio ad hoc in bici o con un altro veicolo. Evitare questa impostazione è molto, nel rapporto tempo-benefici, anche se capisco non sia possibile in tutti i casi, ma bisogna pur cercarle delle soluzioni adatte a utilizzare al meglio tutto il tempo trascorso in bicicletta. Si nota invece che nella mente dell'architetto della ciclabile c'è l'impresa di collegare due nomi importanti e non la vera esperienza cicloturistica, che tu "popolo", subirai in quanto tale ed io perpetuerò in quanto intoccabile, unico motivo, oltre quello economico, per cui lo faccio e mi ci spippiolo nel quartiere. Sono tradizioni che hanno delle ragioni storiche, ma sono troppo lontane dai sistemi di progettazione contemporanea, dove il ventaglio dei bisogni dei destinatari è al centro dell'attenzione. Niente che non sia osservabile, dove tutto è discutibile.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="CONTERALLY, post: 4250092, member: 41803"] Per essere più chiaro porto l'esempio del giro del Lago d'Iseo, che per quanto breve rende il concetto. In qualche ora ci si gode l'intero lago e ci si ritrova alla macchina senza avere nessun problema di rientro. L'altro caso è l'itinerario Peschiera Mantova, la cui segnaletica va e vien dalla sponda del fiume con lunghi tratti asfaltati privi di senso turistico, ed a volta si perdono le traccie. Una volta arrivato a Mantova l'itinerario è consumato. Per rientrare al punto di partenza mi ci vuole un viaggio ad hoc in bici o con un altro veicolo. Evitare questa impostazione è molto, nel rapporto tempo-benefici, anche se capisco non sia possibile in tutti i casi, ma bisogna pur cercarle delle soluzioni adatte a utilizzare al meglio tutto il tempo trascorso in bicicletta. Si nota invece che nella mente dell'architetto della ciclabile c'è l'impresa di collegare due nomi importanti e non la vera esperienza cicloturistica, che tu "popolo", subirai in quanto tale ed io perpetuerò in quanto intoccabile, unico motivo, oltre quello economico, per cui lo faccio e mi ci spippiolo nel quartiere. Sono tradizioni che hanno delle ragioni storiche, ma sono troppo lontane dai sistemi di progettazione contemporanea, dove il ventaglio dei bisogni dei destinatari è al centro dell'attenzione. Niente che non sia osservabile, dove tutto è discutibile. [/QUOTE]
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