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Testo: <blockquote data-quote="calmorr" data-source="post: 7599070" data-attributes="member: 50728"><p>Un cancello vecchio resta pur sempre un cancello vecchio e nessuno tira fuori centinaia o migliaia di € per esso, soprattutto un collezionista che, in quanto tale, ha l' occhio  per distinguere. Fino adesso bastava chiedere informazioni alla casa madre ( Bianchi, Pinarello,Colnago, Cinelli ecc) col numero di telaio e qualche foto e si otteneva risposta. Ma ora con i nuovi telai prodotti chissà dove e chissà da chi con prezzi " da Panda" nessuno si fiderà più di comperare un usato a fior di € se non sicuro della sua " origine". Da cui l' opportunità per i produttori di lanciare questi servizi che, in quanto tali , avranno un prezzo sempre più caro. Il vero problema è che  ( per le bici vintage) man mano che moriranno i vecchi operai ed artigiani che fisicamente le avevano saldato/assemblato, questo servizio sarà affidato a baldi giovinotti  i quali ( in mancanza di registri di produzione, bollettini di variazione distinta base ecc) non avranno le conoscenze per distinguere il grano dal miglio. Da lì potranno scaturire potenziali beghe con ciofeghe spacciate per Colnago e magari Master veri " non certificabili" perché la vite X o il passacavo Y risulterebbero discordanti col catalogo .</p></blockquote><p></p>

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