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Come sta cambiando il ciclismo?
Testo
<blockquote data-quote="Mardot" data-source="post: 6591972" data-attributes="member: 8422"><p>Infatti ora è un tutti contro tutti, pochissime squadre organizzate, la maggiorparte hanno corridori veloci e provano a fare la volata senza treno. Ma non si possono definire queste tappe come tappe per velocisti.</p><p></p><p>D'altra parte non c'è scritto da nessuna parte che se una tappa è per velocisti, allora tutte le squadre devono provare a vincerla. Nell'articolo si parla di Cipollini, Petacchi, ma anche tanti altri da Zabel a Abdou prima ancora, quando si arrivava in quegli sprint, i veri contendenti erano ben pochi, perché di squadre organizzate per quel tipo di sprint erano ben poche.</p><p></p><p>Del resto anche le squadre con un corridore di classifica che punta alla vittoria sono ben poche.</p><p></p><p>Un ciclismo che premia più tipologie di corridori è un ciclismo migliore, senza dubbio. Ed è un ciclismo che si autopromuove.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Mardot, post: 6591972, member: 8422"] Infatti ora è un tutti contro tutti, pochissime squadre organizzate, la maggiorparte hanno corridori veloci e provano a fare la volata senza treno. Ma non si possono definire queste tappe come tappe per velocisti. D'altra parte non c'è scritto da nessuna parte che se una tappa è per velocisti, allora tutte le squadre devono provare a vincerla. Nell'articolo si parla di Cipollini, Petacchi, ma anche tanti altri da Zabel a Abdou prima ancora, quando si arrivava in quegli sprint, i veri contendenti erano ben pochi, perché di squadre organizzate per quel tipo di sprint erano ben poche. Del resto anche le squadre con un corridore di classifica che punta alla vittoria sono ben poche. Un ciclismo che premia più tipologie di corridori è un ciclismo migliore, senza dubbio. Ed è un ciclismo che si autopromuove. [/QUOTE]
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