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Osservatorio doping
Commenti per la discussione "Nuovi casi di doping tra gli amatori" (parte 2 sigh!!)
Testo
<blockquote data-quote="sembola" data-source="post: 6281450" data-attributes="member: 1912"><p>Non sono un organizzatore, lo sono stato ma con compiti "operativi" per cui non ho mai tenuto i rapporti con FCI o EPS. Non ti so dire quindi se c'è un modo per chiedere che ci siano controlli nè se ci possano essere ostacoli legali. Ma il succo del discorso era che trovo poco sensato invocare che si faccia qualcosa senza tentare di fare qualcosa in prima persona. </p><p></p><p></p><p>E' possibile che in caso di controlli a tappeto si potrebbero ottenere riduzioni sui costi, ma ricordiamoci che le analisi sono procedure che richiedono standard ben precisi, macchinari costosi e manodopera specializzata. "Creare un business" poi potrebbe avere delle conseguenze non previste poco piacevoli se non controproducente, del resto il problema che si lamenta su queste pagine è proprio che nelle gare amatoriali degli EPS è stato "creato un business". C'è il rischio che il business persegua i propri interessi e non quelli della comunità.</p><p></p><p>Detto questo per "creare un business" occorre che si siano i soldi per alimentarlo, che oggi come oggi non ci sono e che non ci sono neppure all'orizzonte. Se invece della cifra astroomica calcolata in precedenza ne bastasse la metà, sarebbe sempre un livello inarrivabile ed insostenibile. Per come la vedo io, i controlli a campione specie se "mirati" sono da un punto di vista economico quelli più efficaci, l'ho già scritto ma lo ripeto, i controlli del Ministero (in parte mirati) hanno trovato il quadruplo delle positività rispetto a quelli ordinari FCI.</p><p></p><p>Quanto alle case farmaceutiche, pensare che il doping sia per loro un "mercato consistente" è un po' ingenuo. Il doping è un mercato interessante per la criminalità, semmai.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="sembola, post: 6281450, member: 1912"] Non sono un organizzatore, lo sono stato ma con compiti "operativi" per cui non ho mai tenuto i rapporti con FCI o EPS. Non ti so dire quindi se c'è un modo per chiedere che ci siano controlli nè se ci possano essere ostacoli legali. Ma il succo del discorso era che trovo poco sensato invocare che si faccia qualcosa senza tentare di fare qualcosa in prima persona. E' possibile che in caso di controlli a tappeto si potrebbero ottenere riduzioni sui costi, ma ricordiamoci che le analisi sono procedure che richiedono standard ben precisi, macchinari costosi e manodopera specializzata. "Creare un business" poi potrebbe avere delle conseguenze non previste poco piacevoli se non controproducente, del resto il problema che si lamenta su queste pagine è proprio che nelle gare amatoriali degli EPS è stato "creato un business". C'è il rischio che il business persegua i propri interessi e non quelli della comunità. Detto questo per "creare un business" occorre che si siano i soldi per alimentarlo, che oggi come oggi non ci sono e che non ci sono neppure all'orizzonte. Se invece della cifra astroomica calcolata in precedenza ne bastasse la metà, sarebbe sempre un livello inarrivabile ed insostenibile. Per come la vedo io, i controlli a campione specie se "mirati" sono da un punto di vista economico quelli più efficaci, l'ho già scritto ma lo ripeto, i controlli del Ministero (in parte mirati) hanno trovato il quadruplo delle positività rispetto a quelli ordinari FCI. Quanto alle case farmaceutiche, pensare che il doping sia per loro un "mercato consistente" è un po' ingenuo. Il doping è un mercato interessante per la criminalità, semmai. [/QUOTE]
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