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Confermati gli incentivi per le biciclette
Testo
<blockquote data-quote="martin_galante" data-source="post: 6666036" data-attributes="member: 108600"><p>Si e' vero. Io sono anche un ciclista urbano da molti anni, ed ho vissuto in diversi paesi del mondo. Nelle realta' in cui ho sono stato piu' a lungo, mi sono anche impegnato per chiedere piu' infrastrutture per le bici. Va detto pero' che l'uso e le infrastrutture devono crescere di pari passo. Cioe' non si puo' pensare di creare un paradiso delle bici stile Olanda, in attesa che tutti inizino a pedalare. E vicevera - non si puo' tornare ad un ciclismo di massa se le infrastrtture nel frattempo si sono convertite alle esigenze di altri mezzi. Uso ed infrastruttura non possono che andare insieme. Olanda, Danimarca etc hanno segnato la via, ci hanno messo trent'anni. Come fare, ora e' abbastanza evidente, di motivazioni ce ne sono piu' che mai, ed anche la tecnica e' migliorata. Speriamo ci voglia meno tempo.</p><p></p><p>Un nodo essenziale e' far progettare l'infrastruttura a chi ne sia anche un utilizzatore, o almeno a realta' che abbiano un'esperienza di successo nel settore. Purtroppo, specie in citta', si vedono piste ciclabili disegnate da chi non ha idea delle esigenze dei ciclisti, sembrano fatte tanto per dire che ci sono. Ad esempio in UK ci sono societa' anche senza fini di lucro che fanno consulenza sull'infrastruttura ciclabile, in Francia -dove le piste ed in generale i passaggi ciclabili progettati finoa quindici anni fa sono pietosi- diversi studi hanno maturato una certa esperienza. Persino in Russia, dove mi trovo al momento, hanno messo un piedi una rete di piste e bike sharing accettabile -dopo un inizio difficile con tanti investimenti e poco utilizzo. Nelle grandi citta' italiane siamo ancora alla fase disastro mi sembra -conosco abbastanza Roma: non ci sono infrastrutture ciclabili (passi, sottopassi, semafori etc) al di la di qualche sparuta pista ciclabile realizzata e non mantenuta; l'esperienza del bike sharing, finanzianta e lanciata, e' stata abbandonata dopo che ad un appalto (poi annullato) una societa' spagnola fece un'offerta nettamente migliore della societa' amica dell'allora sindaco. Se il contesto rimane questo, il bonus serve a poco; ma si spera che almeno in qualche comune offra lo slancio per migliorare le cose, e che magari sia coadiuvato in futuro con un'aliquota iva piu' bassa sul settore bici.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="martin_galante, post: 6666036, member: 108600"] Si e' vero. Io sono anche un ciclista urbano da molti anni, ed ho vissuto in diversi paesi del mondo. Nelle realta' in cui ho sono stato piu' a lungo, mi sono anche impegnato per chiedere piu' infrastrutture per le bici. Va detto pero' che l'uso e le infrastrutture devono crescere di pari passo. Cioe' non si puo' pensare di creare un paradiso delle bici stile Olanda, in attesa che tutti inizino a pedalare. E vicevera - non si puo' tornare ad un ciclismo di massa se le infrastrtture nel frattempo si sono convertite alle esigenze di altri mezzi. Uso ed infrastruttura non possono che andare insieme. Olanda, Danimarca etc hanno segnato la via, ci hanno messo trent'anni. Come fare, ora e' abbastanza evidente, di motivazioni ce ne sono piu' che mai, ed anche la tecnica e' migliorata. Speriamo ci voglia meno tempo. Un nodo essenziale e' far progettare l'infrastruttura a chi ne sia anche un utilizzatore, o almeno a realta' che abbiano un'esperienza di successo nel settore. Purtroppo, specie in citta', si vedono piste ciclabili disegnate da chi non ha idea delle esigenze dei ciclisti, sembrano fatte tanto per dire che ci sono. Ad esempio in UK ci sono societa' anche senza fini di lucro che fanno consulenza sull'infrastruttura ciclabile, in Francia -dove le piste ed in generale i passaggi ciclabili progettati finoa quindici anni fa sono pietosi- diversi studi hanno maturato una certa esperienza. Persino in Russia, dove mi trovo al momento, hanno messo un piedi una rete di piste e bike sharing accettabile -dopo un inizio difficile con tanti investimenti e poco utilizzo. Nelle grandi citta' italiane siamo ancora alla fase disastro mi sembra -conosco abbastanza Roma: non ci sono infrastrutture ciclabili (passi, sottopassi, semafori etc) al di la di qualche sparuta pista ciclabile realizzata e non mantenuta; l'esperienza del bike sharing, finanzianta e lanciata, e' stata abbandonata dopo che ad un appalto (poi annullato) una societa' spagnola fece un'offerta nettamente migliore della societa' amica dell'allora sindaco. Se il contesto rimane questo, il bonus serve a poco; ma si spera che almeno in qualche comune offra lo slancio per migliorare le cose, e che magari sia coadiuvato in futuro con un'aliquota iva piu' bassa sul settore bici. [/QUOTE]
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