Ultimamente uso le F4 carbon su una bici, Dt swiss R23 su altra bici e una coppia di Zipp su alrta ancora. SOno le bici che utilizzo di piu'. HO molte altre coppie di ruote, alcune non arrivano a 1200 grammi, alter sforano i 1700.
Rendono tutte sensazioni diverse, ovviamente, mi regalano diverse risposte ma nessuna è in grado di assicurarmi, ovviamente, un tangibile vantaggio cronometrico.
Ho PR fatti con Shimano RS10 cosi' come con F0, altri fatti con le 4 carbon ed altri ancora fatti con Mavic cosmic.
Non sono certo le ruote che piu' influenzano il rendimento durante una uscita. Ripeto, il loro apporto è marginale.
Ho molte bici e molte coppie di ruote cosi' come ho un numero notevole di scarpe da ciclismo ed altri componenti. E' semplice gusto del possesso, mi piace spendere soldi nelle mie passioni.
P.S. La gamma Fulcrum l'ho praticamente avuta la completo.[
Complimenti per il parco ruote.Comunque per tornare alla mia esperienza da ciclista della Domenica senza ambizioni particolari se non il gusto di fare sport e divertirmi,confermo quello che ho detto.Non possiedo nessun strumento particolare se non un comunissimo ciclocomputer con misuratore di pendenza.Non ho detto che con le R3 vado più forte in salita,solo che riesco a fare le stesse con un pignone più piccolo .Ad esempio su una salita di circa 8Km con pendenza media 6-7% se prima la facevo con il 30 ,dopo il cambio ruote riesco a salire con il 28 avendo le stesse senzazioni di fatica ,cosa che prima non sarei riuscito senza andare in crisi con le gambe.In pianura a velocità superiori a 30-35 Kmh.
si sente che scorrono meglio
Convengo con te che il discorso dei 4 denti in meno sui pignoni non sta in piedi.4 denti piu' piccolo??? Significa che , ad esempio, useresti un 34*24 su una salita dove prima avresti usato un 34*28. Ad una cadenza di, sempre ad esempio, 80 rpm , saresti passato da una velocità media di 12,3 km/h ad una di 14,4 km/h. Ti lascio calcolare da solo la percentuale di incremento della velocità. Ti renderai conto che non si tratta di un dato oggettivo ma di fantascienza.
Poi, è chiaro, puoi continuare a credere anche che esista babbo natale, oppure puoi comprare una coppia di Lightweight ed iscriverti al prossimo tour de France.
No, spiacente no si tratta di questione di coerenza ma, come ho sempre scritto, nell'ambito di una passione subentrano altre priorità. Ho una decina di coppie di ruote e la mia prestazione non cambia di una cippa. Semplicemente si chiama gusto del possesso. Mi piace spendere soldi per le mie passioni.
Ho una decina di scarpe da ciclismo ma pensi che le abbia comprate perchè, in qualche modo, ritengo che possano avere impatto macroscopico sulla mia prestazione? Se si, sei fuori strada.
Puoi comprarti un Rolex o puoi comprarti un Breguet: sono orologi, entrambi piuttosto precisi. Breguet costa dieci volte di piu' ma non lo compri, se hai passione per gli orologi da polso, perche' sia piu' preciso; mi spiego?
Comprendi anche tu, pero', che interventi come quello che mi ha preceduto che imputano al cambio ruote un incremento della velocità di quasi il 20 % siano piuttosto ridicoli.
Le ruote non sono tutte uguali, l'ho sempre scritto. Rendono sensazioni diverse a seconda del tipo di materiale, costruzione, tipologia di raggi, mozzi e qualt'altro. Semplicemente hanno un impatto sulla prestazione che risulta marginale ed impercettibile a livello cronometrico. Se poi vogliamo assecondare chi racconta di mirabolanti aumenti della velocità pari a quasi il 20%, allora rimango senza parole.
Convengo con te che il discorso dei 4 denti in meno sui pignoni non sta in piedi.
Come concordo sul gusto del possesso, molla che muove unicamente anche i miei acquisti ciclistici.
Mi fa solo specie leggere la teoria del "non cambia una cippa". Anche perché non è vero. Una ruota migliore la senti nei rilanci, è oggettivamente più leggera e rigida.
Riscontri cronometrici? Non ho gli strumenti per calcolare la differenza tra set di ruote ma sono certo che seppur di poco una bici con ruote migliori rende anche meglio sui tempi. Soprattutto ad alte velocità.
Sent from my SM-A510F using BDC-Forum mobile app
I vari riscontri, cronometrici e non, è quasi impossibile farli, forse in pista (non a caso i pro quando provano nuove posizioni o nuove ruote o accessori vari lo fanno in pista) se si potesse ne uscirebbe che seppur marginali qualcosa cambia (diversamente una nota squadra super vincente nei GT non li considererebbe e invece ne han fatto arma vincente)Riscontri cronometrici? Non ho gli strumenti per calcolare la differenza tra set di ruote ma sono certo che seppur di poco una bici con ruote migliori rende anche meglio sui tempi. Soprattutto ad alte velocità.
I vari riscontri, cronometrici e non, è quasi impossibile farli, forse in pista (non a caso i pro quando provano nuove posizioni o nuove ruote o accessori vari lo fanno in pista) se si potesse ne uscirebbe che seppur marginali qualcosa cambia (diversamente una nota squadra super vincente nei GT non li considererebbe e invece ne han fatto arma vincente)
Ne esce che tra un telaio e l'altro qualche piccolo vantaggio c'è così come tra le varie ruote, piccole differenze che potrebbero far pensare essere esigue e ininfluenti ai fini della prestazione totale.. ma una sommata all'altra qualcosa fanno e, anche qui, non è un caso se dietro alla progettazione ci sono fior fior di ingegneri e studi approfonditi sia per quanto riguarda la meccanica sia per i materiali impiegati, fosse solo per estetica basterebbe un designer.
Beh mi pare chiaro che in questo caso son ben altre le componenti che entrano in giocoDa qui a percepire differenze al cambio di un singolo componente o, addirittura, usare 4 o 2 denti in meno in salita, comprendi bene che ce ne passa.
Anche in questo caso, sappiamo bene quanto l'occhio ( e la mente ) voglia la sua parte, ma questo non funziona proprio per tutti tutti come invece nel caso di cui sopra ( se poi un oggetto oltre che bello è anche funzionale non guasta certo... il bello per bello lascia il tempo che trova a mio avviso)P.S. Gli uffici design e marketing sono quelli piu' impegnati, generalmente, e non solo nel ciclismo
potresti, ma non e' detto che tu lo faccia, troppe cose influenzano la prestazione, in primis l'allenamento, allenamento, non come facciamo noi, uscita pedalando, alimentazione, posizionamento sulla bici e posizionamento tacchette, ecc ecc ecc,C’è anche una cosa da non dimenticare ovvero l’effetto Placebo. Se io avverto le differenze tra una 5 e una Zero che inoltre sono abissali tra le due ruote, mi gaserò con le zero e paradossalmente, potrei anche andare più forte perché il mio cervello mi dice che è così.
E secondo me invece la ruota qualcosa cambia, anche se difficilmente sulle medie.
Per esperienza qualche differenza l' ho avvertita passando da entry a media gamma.. certo non cose esaltanti.
Da media gamma in su, anche perché a quel punto ci vorrebbe una capacità tecnica e atletica che quasi nessuno qui dentro ha, i riscontri che ho individuato sono solo di sensazioni a parte il caso che riporto al fondo.
Detto ciò le sensazioni e forse anche lo stile di guida che una ruota "impone" può attenersi meglio o peggio alle caratteristiche del ciclista che la usa.
Per questo è possibile che su alcuni "segmenti", che so la nostra salita di riferimento, una ruota ci dia un vantaggio rispetto a un altra, ( ma si tratta di differenza non rilevante ai ns livelli, a meno che quei secondi ti facciano arrivare più in alto in una cronoscalata).
Per esempio chi è abituato a fare le salite in piedi, apprezzerà molto una ruota tipo R0, mentre chi sale seduto e in modo regolare si troverà più a proprio agio con ruote come le Neutron o anche le R3. Tuttavia in giri mediamente lunghi altri fattori influenzano di più la media ( stato di forma, vento, traffico eventuale, ecc ecc.)
Alla fine le medie risultano essere poi veramente molto simili se non identiche, però le sensazioni diverse.
Io posso dire che ho notato un qualcosa in più cambiando da ruota per copertoncino in alluminio a ruota per tubolare in carbonio... ma per accorgermi ho dovuto montare i veloflex carbon come tubi perché con tubolari di media gamma, non cambiava assolutamente una cxxa lxxa
si,si, ovvio non ho detto quello!@Cyboraf, siamo tutti d'accordo che qualcosa cambi a livello di risposta, di sensazioni e quant'altro e che questo possa portare, in alcuni frangenti, a percorrere tratti piu' "in scioltezza"
Ma da qui a leggere castronerie relative a bici che scappano da sotto i pedali e bici piu' "scorrevoli", da qui ad utilizzare 4 denti in meno nella medesima salita e conseguenti velocità medie del 20% superiori comprendi bene che la cosa sia assai diversa, no?
si,si, ovvio non ho detto quello!
E' solo che vorrei capire una cosa: se la ruota non fa la differenza, la gomma neppure, il telaio posso usare una in acciaio che tanto va lo stesso, anzi in discesa pure meglio, il gruppo non parliamone... ma allora perché siamo sempre a cambiare componenti, chi più chi meno?
fra una bici da 1500 e una da 4500 qualche lieve differenza anche cronometrica dovrà pur esserci
Perchè infine un nuovo acquisto deve quanto meno gonfiare il nostro ego e mandare nuova adrenalina in circolo, oltre che sgonfiare il nostro portafoglio :)
grandissimo!Cambiamo per il gusto del possesso, per avere l'ultima novità, per godere della bellezza estetica dell'ultimo componente prodotto, per bullarci con gli amici
E' la base del sistema economico occidentale: creare bisogni e necessità e produrre oggetti che, proprio a causa dell'irrazionale desiderio, perdono il loro valore oggettivo e diventano culto, da avere a qualsiasi prezzo.
Leggere differenze esisteranno pure ma vanificate, ad esempio, dalla posizione della testa durante l'uscita o dal fatto che il cicloamatore sta assai poco in presa bassa.
O basta il fondo stradale disconnesso, un alito di vento...
Oltretutto è piu' semplice cambiare un componente e pensare di migliorare piuttosto che lavorare su se stessi.
Sembrerà strano ma ne è uscito che in presa bassa l'azione della pedalata è più dispendiosa che non in presa alta lunga (mani chiuse sulle corna a mo di cronometro)Leggere differenze esisteranno pure ma vanificate, ad esempio, dalla posizione della testa durante l'uscita o dal fatto che il cicloamatore sta assai poco in presa bassa.
Dispendioso non significa meno efficace.Sembrerà strano ma ne è uscito che in presa bassa l'azione della pedalata è più dispendiosa che non in presa alta lunga (mani chiuse sulle corna a mo di cronometro)
We use cookies and similar technologies for the following purposes:
Do you accept cookies and these technologies?
We use cookies and similar technologies for the following purposes:
Do you accept cookies and these technologies?