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David Gaudu: "si corre più veloci di prima in gruppo"
Testo
<blockquote data-quote="Lanfi" data-source="post: 7052825" data-attributes="member: 154592"><p>Il discorso dei miglioramenti alla bici non penso sia attinente a quello che dice Gaudu o Bardet.</p><p></p><p>Mi spiego meglio, i miglioramenti rispetto a 20 anni fa ci sono stati, e in qualche misura avranno sicuramente inciso, ma ci sono stati per tutti. Quando loro dicono che "tutti vanno più forte" intendono dire che stare dietro al gruppo è diventato complicato. Questo a mio avviso è dovuto al fatto che il livello medio si è alzato tantissimo, nel ciclismo come in praticamente tutti gli altri sport professionistici. Guardate per dire le nazionali di calcio....fino a 30 anni fa esistevano le squadre "materasso" con cui una grande nazionale faceva quello che le pareva. Adesso non più, è sempre tosta....tutti corrono a mille e fare la differenza non è facile.</p><p></p><p>Così anche nel ciclismo, dove mediamente la differenza tra il capitano ed i gregari non è più quella di una volta. Ad esempio mi pare, ma è una sensazione, andrebbe approfondito il discorso guardando le statistiche, che gli arrivi fuori tempo massimo siano diminuiti molto rispetto ad una volta.</p><p></p><p>Per quanto riguarda il doping invece il discorso è diverso. Io, da grande tifoso di pogacar (che mi ha fatto vincere il fantaciclismo), quando vedo questi fantastici giovani a volte vengo preso da un piccolo tarlo che faccio fatica a scacciare. Oggi il grande presidio contro il doping è il passaporto biologico, che a prescindere dalla rilevazione diretta di sostanze dopanti fa scattare il campanello quando si rilevano variazioni anomale nei parametri (per ora solo) ematici dell'atleta. Ma se l'atleta avesse alterato questi dati prima di diventare professionista?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Lanfi, post: 7052825, member: 154592"] Il discorso dei miglioramenti alla bici non penso sia attinente a quello che dice Gaudu o Bardet. Mi spiego meglio, i miglioramenti rispetto a 20 anni fa ci sono stati, e in qualche misura avranno sicuramente inciso, ma ci sono stati per tutti. Quando loro dicono che "tutti vanno più forte" intendono dire che stare dietro al gruppo è diventato complicato. Questo a mio avviso è dovuto al fatto che il livello medio si è alzato tantissimo, nel ciclismo come in praticamente tutti gli altri sport professionistici. Guardate per dire le nazionali di calcio....fino a 30 anni fa esistevano le squadre "materasso" con cui una grande nazionale faceva quello che le pareva. Adesso non più, è sempre tosta....tutti corrono a mille e fare la differenza non è facile. Così anche nel ciclismo, dove mediamente la differenza tra il capitano ed i gregari non è più quella di una volta. Ad esempio mi pare, ma è una sensazione, andrebbe approfondito il discorso guardando le statistiche, che gli arrivi fuori tempo massimo siano diminuiti molto rispetto ad una volta. Per quanto riguarda il doping invece il discorso è diverso. Io, da grande tifoso di pogacar (che mi ha fatto vincere il fantaciclismo), quando vedo questi fantastici giovani a volte vengo preso da un piccolo tarlo che faccio fatica a scacciare. Oggi il grande presidio contro il doping è il passaporto biologico, che a prescindere dalla rilevazione diretta di sostanze dopanti fa scattare il campanello quando si rilevano variazioni anomale nei parametri (per ora solo) ematici dell'atleta. Ma se l'atleta avesse alterato questi dati prima di diventare professionista? [/QUOTE]
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