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Davide Rebellin travolto ed ucciso da un camion
Testo
<blockquote data-quote="Rc971" data-source="post: 7269436" data-attributes="member: 166949"><p>Per farlo rientare ora in Italia, da quel che ho capito, dovrebbero indagarlo per reati più "pesanti" e che siano previsti anche dall'ordinamento tedesco, altrimenti si dovrà aspettare la (eventuale) sentenza definitiva di condanna.</p><p>E questo è già un bel problema, anche, e non ultimo, per questione "etiche", per il giusto desiderio di giustizia, in primis di parenti e amici della vittima, che in questo modo appare oltremodo violentato.</p><p>Sulla questione degli accertamenti, penso che un conto sia l'esplicito rifiuto di sottoporsi agli accertamenti sul posto, in seguito al quale è infatti prevista la sanzione più grave tra quelle ipotizzate dall'art. 186 C.d.S., altra cosa è il fatto di essersi allontanato: in un Paese garantista come il nostro è un terno al lotto tentare di sostenere l'aggravante dello stato di ubriachezza stabilito "d'Ufficio", in assenza di accertamenti specifici.</p><p>E' già difficilissimo sostenere la prova dell'etilometro o degli accertamenti fatti in ospedale, se non effettuati nell'immediatezza, la vedo ancor più dura in casi come questo.</p><p>Magari il PM può comunque chiedere che venga contestata l'aggravante dello stato di ubriachezza, ma in dibattimento, poi, esisterà un Giudice, con i "paletti" della legge a guidarne l'operato, e, tra i paletti, la "persona umana" da convincere.</p><p>In alcuni casi, rari, ci si riesce: leggevo di un automobilista sottoposto ad etilometro tre ore dopo aver causato un grave incidente ed essersi dato alla fuga; in questo caso, oltre ad essere presente il riscontro etilometrico, l'accusa è riuscita a dimostrare, avvalendosi anche delle informazioni delle persone presenti sul posto, che una dinamica di incidente così assurda poteva essere stata causata solo da una persona priva di controlo e quindi ubriaca.</p><p>In altri, purtroppo, no: molti anni fa, allo svincolo di Cologno M.se Est, un camionista si sposta in corsia di decelerazione alla velocità di 90 km/h, per uscire allo svincolo, ma non accenna nemmeno una minima frenata e travolge sei auto incolonnate, uccidendo sul colpo una persona e ferendone altre tre o quattro. Prima dell'arrivo della Stradale il camionista si fa portare al pronto soccorso da un'ambulanza, per essere medicato ad un mignolo e, dopo le "cure", torna sul posto.</p><p>Viene quindi sottoposto ad etilometro, che rileva 3,6 g/l (a tabella, doveva essere già in coma etilico) nella I prova e 3,5 g/l nella II prova.</p><p>L'assassino dichiara di essersi ubriacato nel tragitto da e per l'ospedale, dopo essersi reso conto di quello che era successo; vengono sentiti a sommarie informazioni l'equipaggio dell'ambulanza, che dichiara di averlo prelevato, portato in ospedale e riportato sul posto, senza mai perderlo di vista, nè fermandosi da nessuna parte, al di fuori del pronto soccorso, il medico, che dichiara che il verme era arrivato in P.S. già in evidente stato di ubriachezza alcolica con alito dall'aroma fortemente vinoso e che non esistono apparecchi per la somministrazione di alcolici nei luoghi in cui era transitato il soggetto, e le persone presenti sul luogo dell'incidente, che descrivono l'animale come privo di ogni reazione emotiva, evidentemente ubriaco, barcollante e più interessato ad andarsene che a prestare soccorso.</p><p>Nei vari gradi di giudizio nessun giudice ha mai stabilito che potesse ricorrere l'aggravante dello stato di ubriachezza e, a quei tempi, la sanzione era contestabile anche sintomatologicamente.</p><p>Spero siano cambiate le cose...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Rc971, post: 7269436, member: 166949"] Per farlo rientare ora in Italia, da quel che ho capito, dovrebbero indagarlo per reati più "pesanti" e che siano previsti anche dall'ordinamento tedesco, altrimenti si dovrà aspettare la (eventuale) sentenza definitiva di condanna. E questo è già un bel problema, anche, e non ultimo, per questione "etiche", per il giusto desiderio di giustizia, in primis di parenti e amici della vittima, che in questo modo appare oltremodo violentato. Sulla questione degli accertamenti, penso che un conto sia l'esplicito rifiuto di sottoporsi agli accertamenti sul posto, in seguito al quale è infatti prevista la sanzione più grave tra quelle ipotizzate dall'art. 186 C.d.S., altra cosa è il fatto di essersi allontanato: in un Paese garantista come il nostro è un terno al lotto tentare di sostenere l'aggravante dello stato di ubriachezza stabilito "d'Ufficio", in assenza di accertamenti specifici. E' già difficilissimo sostenere la prova dell'etilometro o degli accertamenti fatti in ospedale, se non effettuati nell'immediatezza, la vedo ancor più dura in casi come questo. Magari il PM può comunque chiedere che venga contestata l'aggravante dello stato di ubriachezza, ma in dibattimento, poi, esisterà un Giudice, con i "paletti" della legge a guidarne l'operato, e, tra i paletti, la "persona umana" da convincere. In alcuni casi, rari, ci si riesce: leggevo di un automobilista sottoposto ad etilometro tre ore dopo aver causato un grave incidente ed essersi dato alla fuga; in questo caso, oltre ad essere presente il riscontro etilometrico, l'accusa è riuscita a dimostrare, avvalendosi anche delle informazioni delle persone presenti sul posto, che una dinamica di incidente così assurda poteva essere stata causata solo da una persona priva di controlo e quindi ubriaca. In altri, purtroppo, no: molti anni fa, allo svincolo di Cologno M.se Est, un camionista si sposta in corsia di decelerazione alla velocità di 90 km/h, per uscire allo svincolo, ma non accenna nemmeno una minima frenata e travolge sei auto incolonnate, uccidendo sul colpo una persona e ferendone altre tre o quattro. Prima dell'arrivo della Stradale il camionista si fa portare al pronto soccorso da un'ambulanza, per essere medicato ad un mignolo e, dopo le "cure", torna sul posto. Viene quindi sottoposto ad etilometro, che rileva 3,6 g/l (a tabella, doveva essere già in coma etilico) nella I prova e 3,5 g/l nella II prova. L'assassino dichiara di essersi ubriacato nel tragitto da e per l'ospedale, dopo essersi reso conto di quello che era successo; vengono sentiti a sommarie informazioni l'equipaggio dell'ambulanza, che dichiara di averlo prelevato, portato in ospedale e riportato sul posto, senza mai perderlo di vista, nè fermandosi da nessuna parte, al di fuori del pronto soccorso, il medico, che dichiara che il verme era arrivato in P.S. già in evidente stato di ubriachezza alcolica con alito dall'aroma fortemente vinoso e che non esistono apparecchi per la somministrazione di alcolici nei luoghi in cui era transitato il soggetto, e le persone presenti sul luogo dell'incidente, che descrivono l'animale come privo di ogni reazione emotiva, evidentemente ubriaco, barcollante e più interessato ad andarsene che a prestare soccorso. Nei vari gradi di giudizio nessun giudice ha mai stabilito che potesse ricorrere l'aggravante dello stato di ubriachezza e, a quei tempi, la sanzione era contestabile anche sintomatologicamente. Spero siano cambiate le cose... [/QUOTE]
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