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Davide Rebellin travolto ed ucciso da un camion
Testo
<blockquote data-quote="Rc971" data-source="post: 7272186" data-attributes="member: 166949"><p>Mai scritto che il velocipede non sia un veicolo.</p><p>La norma in questione è stata pensata per i mezzi agricoli, i trasporti eccezionali, etc, cioè per tutti quei mezzi che, per le proprie caratteristiche, sono lenti E ingombranti, ma, come al solito, la fumosità con cui poi le stesse norme vengono scritte, consente anche in questo caso differenti interpretazioni.</p><p>Anche sui prontuari per le sanzioni è indicato di applicare prioritariamente la norma ai veicoli sopraccitati (agricoli, eccezionali, etc) e qui sono riusciti a fare ancora peggio, perché il termine "prioritariamente" è stato inserito pensando, in via residuale, ad altri veicoli a loro volta lenti E ingombranti, quali ad esempio i camper, ma senza apportare alcun chiarimento che tenesse fede alla ratio originaria della norma.</p><p>In ogni caso, il comma 5 dell'art. 148 non è una norma di recente introduzione, ma esiste già da molto tempo e, con essa, una statistica ormai consolidata sulle violazioni eventualmente contestate e sugli esiti processuali dei sinistri.</p><p>Personalmente, non ho memoria, diretta o indiretta, di esiti processuali sfavorevoli a ciclisti che non si siano fermati in una piazzola a far defluire il traffico, così come richiesto a mezzi agricoli, camper ed altri veicoli.</p><p>Ne esistono per violazione dell'art. 143 C.d.S., ma non per il 148/5°.</p><p>E qui termino la parte "accademica" che, come hai ben ragione di dire, è del tutto inutile.</p><p></p><p></p><p>Ho già scritto che, parlando di presenza di più pattuglie sul territorio e di prevenzione, sono assolutamente della tua stessa idea, così come condivido il fatto che le norme servano spesso a poco, se non sono rese efficaci dalla loro stessa applicazione; in questo specifico caso, però, l'incidente si è verificato, paradossalmente, proprio per la presenza della pattuglia e la volonta dell'equipaggio di effettuare un controllo sull'auto in questione; nessuna responsabilità, ovviamente, a carico degli operatori, ma è presumibile che se il soggetto che si trovava alla guida non avesse tentato la fuga, l'incidente non sarebbe successo.</p><p>In questo caso non sono quindi mancati nè i controlli, nè la possibilità di sanzionare, ma è mancata un'enorme dose di "educazione" (educazione stradale, sociale, civica, etc) a monte; per questo sostengo che, ancor prima di controlli capillari e sanzioni, ci sia la necessità di frenare la deriva che si sta prendendo non solo in ambito di circolazione stradale, ma, più in generale, nella vita di tutti i giorni.</p><p>Come? Bella domanda... perché, anche iniziando oggi ad insegnare l'educazione civica già negli asili, i primi frutti si vedrebbero tra venti/trent'anni!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Rc971, post: 7272186, member: 166949"] Mai scritto che il velocipede non sia un veicolo. La norma in questione è stata pensata per i mezzi agricoli, i trasporti eccezionali, etc, cioè per tutti quei mezzi che, per le proprie caratteristiche, sono lenti E ingombranti, ma, come al solito, la fumosità con cui poi le stesse norme vengono scritte, consente anche in questo caso differenti interpretazioni. Anche sui prontuari per le sanzioni è indicato di applicare prioritariamente la norma ai veicoli sopraccitati (agricoli, eccezionali, etc) e qui sono riusciti a fare ancora peggio, perché il termine "prioritariamente" è stato inserito pensando, in via residuale, ad altri veicoli a loro volta lenti E ingombranti, quali ad esempio i camper, ma senza apportare alcun chiarimento che tenesse fede alla ratio originaria della norma. In ogni caso, il comma 5 dell'art. 148 non è una norma di recente introduzione, ma esiste già da molto tempo e, con essa, una statistica ormai consolidata sulle violazioni eventualmente contestate e sugli esiti processuali dei sinistri. Personalmente, non ho memoria, diretta o indiretta, di esiti processuali sfavorevoli a ciclisti che non si siano fermati in una piazzola a far defluire il traffico, così come richiesto a mezzi agricoli, camper ed altri veicoli. Ne esistono per violazione dell'art. 143 C.d.S., ma non per il 148/5°. E qui termino la parte "accademica" che, come hai ben ragione di dire, è del tutto inutile. Ho già scritto che, parlando di presenza di più pattuglie sul territorio e di prevenzione, sono assolutamente della tua stessa idea, così come condivido il fatto che le norme servano spesso a poco, se non sono rese efficaci dalla loro stessa applicazione; in questo specifico caso, però, l'incidente si è verificato, paradossalmente, proprio per la presenza della pattuglia e la volonta dell'equipaggio di effettuare un controllo sull'auto in questione; nessuna responsabilità, ovviamente, a carico degli operatori, ma è presumibile che se il soggetto che si trovava alla guida non avesse tentato la fuga, l'incidente non sarebbe successo. In questo caso non sono quindi mancati nè i controlli, nè la possibilità di sanzionare, ma è mancata un'enorme dose di "educazione" (educazione stradale, sociale, civica, etc) a monte; per questo sostengo che, ancor prima di controlli capillari e sanzioni, ci sia la necessità di frenare la deriva che si sta prendendo non solo in ambito di circolazione stradale, ma, più in generale, nella vita di tutti i giorni. Come? Bella domanda... perché, anche iniziando oggi ad insegnare l'educazione civica già negli asili, i primi frutti si vedrebbero tra venti/trent'anni! [/QUOTE]
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