Detto e stradetto: il doping è un nefasto fenomeno legato alla performance di tipo sportivo (ma attenzione non solo agonistico, anzi niente affatto!!!). L'"aiutino" esiste per i politici (e non solo quelli) ultrasettantenni che vogliono performance sessuali da pornodivi di 20 anni ed esiste per gli sportivi. Nessuna meraviglia, ma controlli intelligenti (e forse in questo caso varrebbe veramente la pena controllare il controllore) , pene ecc. Ed è anche abbastanza ritrito l'argomento "lo fanno tutti" perchè si sà che buttarla sul generale aiuta. Ma non frega nulla, bisogna andare avanti (a Chicago negli anni di Al Capone la polizia era tutta corrotta, tranne 5 poliziotti o poco più. Ma hanno vinto loro!).
Le domande interessanti che invece dobbiamo porci tutti sono:
- Nel ciclismo il fenomeno è più presente che in altri sport ad esempio maratona, nuoto ecc.?
Se è così si può dire che i controlli fatti nel ciclismo sono più "idioti" di quelli fatti altrove e perchè, oppure è un costume, una tradizione che è venuta storicamente caratterizzando sempre più questo sport e adesso difficilmente se ne allontana?
In entrambi questi casi si ritorna a bomba: Come e da chi vengono fatti
i controlli? Siamo sicuri che l'attenzione dei medici "viziati" per le nuove metodologie di doping sia adeguatamente controbilanciata da ricerca e nuove metodologie per scoprirle?
Perchè è chiaro che se Al Capone spara con la mitraglietta la polizia non può rispondere con la fionda.
Per il resto parlare di quelli che si dopano non ha molto senso. Fanno la loro misera parte nella commedia di tutti i giorni. Se li beccano si pentono, fanno outing, chiedono perdono, partecipano a trasmissioni TV, ecc. ecc.