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Di Luca tra le due realtà

MIKE SCOTT

via col vento
21 Ottobre 2008
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i miti sono un prodotto di scarto della società dei rifiuti in senso lato e non ..... per quel che mi riguarda miti non ci sono possono esserci figure esemplari si ma miti no ... i miti nel nostro tempo vanno sempre di pari passo con il business e di tutto il meccanismo in realtà finiscono con il diventare il vero prodotto di scarto. Per cui i miti li lascio ad altri .... guardiamo le cose per quello che sono! Altrimenti l'atteggiamento è quello degli amici che si ritrovano al bar a fare il resoconto di caccia (in senso lato e non ) ... e tutti a farsi duri ... ma quelli che non sono al bar cosa stanno facendo?
 

Ser pecora

Diretur
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Posso comprare una vocale? O mi gioco il jolly? :-)

A me sembra che se "tutto è business" tanto vale stare zitti. Parlare sotto ricatto ha poco senso.

Il mio voleva solo essere un tentativo di puntare il dito su un aspetto (a mio parere) sottovalutato, Fine.
Non ho nessuna pretesa di sapere "le cose come sono". A cominciare dal fatto che parlare dei famosi "interessi" e sapere come funzionano veramente ci passa una bella differenza.

Poi non so, sarò solo io che vedo come sono mitizzati i pro? Ok, allora è un problema mio. :-)
 

MIKE SCOTT

via col vento
21 Ottobre 2008
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perdona se scrivo come mangio anzi come bevo :-) ....... come fai a mitizzare delle performance che sono palesemente al limite dell'avanspettacolo ... guarda chi tira le fila dei modelli che vengono proposti/imposti alla massa conosce bene i suoi polli per cui i miti sono costruiti a regola d'arte poi il fruitore non diventa altro che una micro cassa di risonaza ma è così che deve funzionare e funziona :-) .... quindi o decidi di liberarti dai condizinamenti creati e guardi le cose con il giusto distacco (e spesso, aggiungo io, il giusto senso del grottesco) oppure resti nella "melma" di un dibattito che non va da nessuna parte oltre che permettere a qualcuno di darsi una "lustratina"

guarda che nel concepire e perseguire i propri interessi nel fare business non c'è niente di male il problema è che quegli interessi possono facilmente confliggere con il desiderio dello sportivo di vedere una competizione "pulita" ... anche questo fa parte della realtà

esempio (x estratto): stageONE si abbina a sky team non gliene frega un kazzo se froom e compagnia sono probabilmente avanti di qualche anno nel doping semplicemente per loro questo è un momento giusto per lanciare il loro prodotto e ritengo sky il veicolo migliore. punto. non vanno li certo per dare una spinta etica vanno lì per veicolare il loro prodotto. Capisci benissimo che molto facilmente si possano creare delle connivenze di un certo tipo. Pensa invece a StageONE che fornisce Sky in tempo di doping libero ... su pensaci (figurati Froom che prende il volo in salita a 150rpm - certo che ce ne vuole per farsi certi miti )


au revoir
 

Ser pecora

Diretur
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e guardi le cose con il giusto distacco (e spesso, aggiungo io, il giusto senso del grottesco) oppure resti nella "melma" di un dibattito che non va da nessuna parte oltre che permettere a qualcuno di darsi una "lustratina"

Non ho capito: il "giusto" distacco è il tuo? Me ne vendi un kilo?
In tempi di doping libero sarebbe etico venderlo
 

gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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con gruppi shimano
ma per favore. allora dovrebbero essere esclusi anche drogati, fumatori, alcolizzati e un sacco di altre categorie che i danni alla salute se li vanno a cercare uguale.

Effettivamente questa storia che il ssn italico sia messo male perche' ci sono gli obesi o i bevitori a me fa molto ridere. Capisco gli usa dove dove per cultura sono abbastanza secchi con chi se la cerca(atteggiamento ipocrita ma che ci puo' stare almeno a stretta logica) ma da noi...rido.
 

utah

Maglia Amarillo
18 Dicembre 2006
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Pampas Lacustre.
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Senza l'antidoping Lance Armostrong non avrebbe mai vinto 7 Tour de France, anzi nessuno.
Forse neppure Di Luca avrebbe vinto corse importanti senza antidoping.
Non so come stia a finanza Di Luca in questo momento, ma di guadagni importanti ne ha realizzati molti in passato.

Quindi guardando a ritroso e rimanendo le attuali normative antidoping, anzi se vengono inasprite ancor meglio.
Rischiare, rischiare fino alla soglia e andando oltre, conviene e la tara tra gli svantaggi e i vantaggi nel barare in modo clamoroso pende in modo rilevante verso i vantaggi.
 

sembola

Scalatore
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Bici
verde
(la prossima volta linko Jack Nicholson in "Codice d'onore" e la faccio più breve :-) )

Dove appunto il contrasto tra le regole scritte e quelle non scritte porta da una parte alla "verità" e alla "giustizia" con lo sbugiardamento del colonnello, e dall'altra alla rovina dei due sottufficiali che vengono espulsi dai Marines giocandosi le possibilità di un lavoro ed una vita migliore una volta tornati nel mondo civile.

Tom Cruise _Codice Rosso_(scena tribunale) - YouTube

Il monologo finale del colonnello Jessup è appunto la rappresentazione di come in certi ambiti sociali si costruiscano dei sistemi di valori autonomi ed indipendenti, che vanno smontati se si vuole che certi fenomeni non accadano più o che siano limitati. Con la repressione certamente, ma soprattutto con interventi di tipo culturale, in grado di modificare questi sistemi di valori. Non per nulla Ser ha parlato appunto di "smitizzazione" del ciclismo...
 

elikoalotto

Pignone
5 Luglio 2013
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Focus Cayo Evo 5.0

Quello che proponi forse funzionerebbe, anche se nutro dei dubbi in merito, perchè l'animo umano è anche avido da fare skifo, per cui ci potrebbe essere anche qualcuno che si spingerebbe troppo oltre a costo di rimetterci la pelle in bici col cuore esploso....

Al di la di questo, ti chiedo...Perchè non può essere possibile vivere lo sport senza condizionamenti e senza doping...? Se nessuno usasse epo, cera, gh, ecc. ecc. tutte le performance si abbasserebbero ad un livello "umano", certo forse a scapito della "spettacolarizzazione" dello sport, ma fanculo, la vita vale di più, per non parlare di "etica", questa sconosciuta da parte della quasi totalità di professionisti, di qualsiasi sport.

So benissimo che la spinta ad andare di più, di conseguenza a vincere di più è legato a filo doppio coi soldi, ci mancherebbe, ma è proprio questo che non capisco... Se c'è una gran massa di sfigati che si dopano e non li caga nessuno perchè arrivano centodiciottesimi al tour, e quindi non accedono a pubblicità, ospitate, soldi insomma....perchè non smontano tutto l'ambaradan e riparte da zero tutti da zero, puliti...?
Forse sono un idealista e quel che auspico non succederà mai, ma non mi appassiona più vedere lo sport in tv, il calcio men che meno, non l'ho mai seguito in vita mia. Per quanto riguarda il ciclismo ho visto vincere Nibali all'ultimo giro, ma non ho gioito, e ho la riconferma dalle ultime dichiarazioni che ha fatto, che è un uomo medio avido e che sta sfruttando il suo quarto d'ora di notorietà...
 
29 Ottobre 2012
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Apulia
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Trek 1.2
lessi la news e riuscii a beccare l'intervista in tv.
Ai miei occhi Di Luca ne è uscito ancora più patetico per quanto abbia abusato di luoghi comuni e mezze verità (direi scontate per tutti).
Spero almeno abbia intenzione di raccontare le altre mezze verità a chi di dovere (nomi & cognomi,sistema e modalità)...in modo tale che le responsabilità siano determinate per tutti i nodi di questo "modus operandi".
Lui rimane un baro...e se proprio volessimo guardare la bellezza del gesto atletico...bhè..ce ne sono a bizzeffe di altri, magari con le stesse macchie,ma di carature ben superiori.
Un recente articolo di E.Capodacqua del 10genn2014 su di un noto giornale nazionale è molto interessante sul fattore doping-ciclismo in italia. Si stima un giro di affari di circa 420 milioni di euro in dosi consumate all'anno, che coinvolge poco meno della metà di circa 70.000 tesserati.
Cifre da capogiro, che sarann pur stime, ma davvero sconcertanti.
 

ilvice

Apprendista Cronoman
4 Novembre 2009
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ora tutto chiaro!!!
 

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