Se posso permettermi di dire la mia, avendo partecipato a percorsi lunghi e medi, quello che mi viene in mente è che, se la GF non si chiama Gimondi, Campagnolo o Otzaler ma è una normalissima GF da 150 km, sembrerà strano, ma pure qui conta la capacità di mettersi in moto velocemente, di non perdere i gruppi buoni alla prima salita che poi affrontano le spianate successive ad una velocità decente.
Dopo il cambio di percorso, per quanto in crisi tu possa andare, non perderai mai il numero di posizioni che puoi perdere rimanendo attardato all'inizio.
Caso mio personale di domenica scorsa.
GF Geotermia, percorso lungo, risultato finale 57°, nono di categoria, avendo fatto da cani la prima salita, come sempre.
Fossi riuscito a farla bene, avrei tenuto il gruppo buono, avremmo avuto buona velocità in pianura, non sarei comunque schiantatao nel finale perchè si trattava di un percorso assolutamente normale, non estremo come uno di quei ( pochi ) casi prima citati; sarei arrivato ( almeno ) 5 minuti prima che mi avrebbero permesso di essere 4° anzichè 9°.
Morale: per me , messi di fronte all'alternativa fondo/velocità, pure in percorsi lunghi, è comunque da privilegiare il secondo aspetto, a meno che uno non abbia mai fatto più di 80 km.
Badate che questo non è certo più facile: fare 200 km di fondo medio o lento è ( per me ) un piacere, provate a massacrarvi un paio d'ore con scatti, magati in salita, progressioni alla soglia e quant'altro serve per abituarsi alla velocità.
Almeno per me è un martirio, un calvario, tant'è vero che non mi riesce migliorare quest'aspetto.
P.S.
Ho finito tanti medi a 33/34/35 di media; peccato che chi li vinceva aveva fatto 38/39.