Scusate, vedo che nessuno ha risposto (quindi non dico a te cbr70, ma a chi legge ed è in grado di articolare pensieri non sottoforma di hashtag), ma avete letto questo... mi veniva mitomane ma poi ho riletto la qualifica??
Prescrizione medica per l'attività motoria? In un raggio di 200 metri? Concordato con tutte le polizie locali?
Ma cosa vuoi rispondere?
Follia pura. Ormai siamo al delirio.
E la cosa più grave è che ci siamo finiti noi, d soli e volontariamente. G
Questo accade per la interpretazione che da del decreto il Comandante della Polizia Municipale di Parma e a causa dell' ordinanza del Presidente di regione. Io però sarei curioso di seguire l'ipotetico procedimento penale a carico di chi verrà fermato e denunciato in base a tutto ciò. Sono certo che la ragione non è dalla parte né del Comandante né del Presidente della Regione. Qualche avvocato penalista o professore universitario di diritto (penale o costituzionale) del forum chiarisca i miei dubbi.
Si può sintetizzare tutto con un concetto molto semplice.
La norma penale, interessando beni costituzionali come la libertà personale (che viene tolta in caso di trasgressione), non ammette incertezze applicative.
Già scrivere "evitare ogni spostamento" salvo "situazioni di necessità" fa ridere (chi ha un minimo di dimestichezza sa benissimo che i divieti vengono espressi con ben altre locuzioni ..).
Il riferimento a situazioni di necessità è troppo vago per essere cogente.
Necessità, per me, può essere chiarire di persona il motivo per cui la mia fidanzata ha deciso di rinviare le nozze già programmate di lì a due mesi. Oppure recarmi a comperare il pane fresco ogni giorno (Tanto per fare due esempi che non dovrebbero rientrare nel concetto di situazione di necessità). Il punto non è banale: il comando deve essere chiaro ed univoco. Si chiama DETERMINATEZZA della fattispecie incriminatrice.
Se poi a scrivere il comando (o a richiamarlo implicitamente) è un' Autorità che non avrebbe le competenze per regolare la materia in cui interviene allora siamo alle comiche.
Quindi può un Presidente di Regione vietare o limitare l'uso di un mezzo di trasporto non motorizzato e non soggetto al pagamento della relativa tassa (regionale) contro le disposizioni normative di rango superiore? E se sì per quali motivi? Ordine pubblico e sicurezza? Igiene e sanità? Ma queste sono materie nelle quali egli può intervenire con atti regolamentari? Io ho serissimi dubbi.
E la ragione, al di là delle attribuzioni, è molto semplice; il comando penale deve essere chiaro e univoco e non può risentire degli sbalzi di umore o delle manie di protagonismo normativo di qualunque soggetto dotato di potestà regolamentare nel Paese.
Il rischio è, appunto , quello di creare CONFUSIONE per cui in una determinata zona dello Stato un comportamento sarebbe lecito ed in un'altra, invece no,
in assenza di ragioni particolari. Sarebbe come se a Napoli fosse reato, che so, sputare per terra mentre nel resto d'Italia non lo fosse, come in effetti non lo è.
La legge penale invece si applica a tutti i cittadini e tutti sono uguali di fronte alla stessa.
Il sonno della ragione genera mostri, vero, ma l'ignoranza del diritto produce ingiustizie e sofferenze.