Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Menu
Home
Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi media
Nuovi commenti media
Ultime Attività
Nuove inserzioni nel mercatino
Nuovi commenti nel mercatino
Mercatino
Nuove inserzioni
Nuovi commenti
Latest reviews
Cerca nel mercatino
Feedback
Guarda le statistiche
Training Camp
Pianificazione
MTB
Media
Nuovi media
Nuovi commenti
Cerca media
EBIKE
Accedi
Registrati
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Menu
Install the app
Installa
Rispondi alla discussione
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Home
Forum
Spazio Forum
Archivio
Vecchi articoli
Doping: chi vuol parlare?
Testo
<blockquote data-quote="xtrncpb" data-source="post: 4337590" data-attributes="member: 30438"><p>Infatti lo erano. Ma i corridori, sapendo della scarsa possibilità di essere rintracciati con controlli anti-doping inadeguati, ne facevano sempre uso.</p><p>Era importante "indovinare" la quantità giusta di stimolanti. Se eccessiva, si rischiava di lasciare traccia nel controllo anti-doping. Se poca... la prestazione risultava scarsa.</p><p>L'accrescimento della prestazione sportiva nel ciclismo - come in altri sport - è sempre esistito, anche all'epoca di Coppi & Bartali, sia chiaro.</p><p>Lì si viaggiava partendo dalla caffeina, per proseguire con medicinali anti-dolorifici e altri farmaci stimolanti.</p><p>Diciamo che il doping è diventato un comportamento preoccupante, tanto da essere indagato con sempre maggior vigore, a partire dalla fine degli anni '70, periodo dal quale ci fu una escalation iperbolica verso la ricerca di farmaci sempre più potenti.</p><p></p><p>Come ho scritto pochi post addietro, oggi si parla di "doping genetico".</p><p>Qui non è ancora stato fatto il passo più lungo della gamba perchè si conosce come attivare i processi molecolari, ma non come limitarli.</p><p>Nel momento in cui si riuscirà a stabilire anche questa misura, l'anti-doping può tranquillamente andare in pensione...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="xtrncpb, post: 4337590, member: 30438"] Infatti lo erano. Ma i corridori, sapendo della scarsa possibilità di essere rintracciati con controlli anti-doping inadeguati, ne facevano sempre uso. Era importante "indovinare" la quantità giusta di stimolanti. Se eccessiva, si rischiava di lasciare traccia nel controllo anti-doping. Se poca... la prestazione risultava scarsa. L'accrescimento della prestazione sportiva nel ciclismo - come in altri sport - è sempre esistito, anche all'epoca di Coppi & Bartali, sia chiaro. Lì si viaggiava partendo dalla caffeina, per proseguire con medicinali anti-dolorifici e altri farmaci stimolanti. Diciamo che il doping è diventato un comportamento preoccupante, tanto da essere indagato con sempre maggior vigore, a partire dalla fine degli anni '70, periodo dal quale ci fu una escalation iperbolica verso la ricerca di farmaci sempre più potenti. Come ho scritto pochi post addietro, oggi si parla di "doping genetico". Qui non è ancora stato fatto il passo più lungo della gamba perchè si conosce come attivare i processi molecolari, ma non come limitarli. Nel momento in cui si riuscirà a stabilire anche questa misura, l'anti-doping può tranquillamente andare in pensione... [/QUOTE]
Riporta citazioni...
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Home
Forum
Spazio Forum
Archivio
Vecchi articoli
Doping: chi vuol parlare?
Alto
Basso