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Doping: chi vuol parlare?
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<blockquote data-quote="sergino" data-source="post: 4342241" data-attributes="member: 52642"><p>Per chiarezza d'intenti premetto una cosa, una convinzione personale:</p><p>per me qualsiasi forma di cambiamento e' ottenibile solo partendo dal minimo denominatore, dall'individuo, dal basso. Dall'alto cade la pioggia, e la ghigliottina una volta, mondo boia.</p><p> </p><p>Liberissimi di non capire, condividere o accettare questa premessa. In tal caso avviso pero' che sarebbe inutile leggere oltre. Ancora piu' inutile poi ribattere tirando in ballo autorita' predisposte al controllo, ciclisti dopati, medici, giornalisti, compari di forum etc. etc. Se non si e' ancora capito e' una strategia sterile. Non serve a una beata minchia. </p><p>Molto piu' produttivo e salutare sarebbe spendere energie e tempo con chi si ama davvero. Siano questi ideali o persone. Non generando a rullo pregiudizievoli e ostili interpretazioni di fatti ormai stra-noti anche agli eremiti della steppa Mongola.</p><p> </p><p>Detto cio', vorrei partire dall'esempio che Stefano portava sopra, che e' uno dei principali (e svariati/svarianti) paragoni proposti da chi vede nel doping moderno la causa di tutti i mali e in chi ne fa uso </p><p>il male im-persona.</p><p> </p><p>Fermi. Respirare a fondo. Calmarsi e andare a rivedere un po i dati sull'hard drive.</p><p> </p><p>Primo dato: il paragone ha un errore di concetto perche' mette aconfronto un soggetto e un oggetto.</p><p>Diraete voi: che palle! </p><p>Risposta: vedi secondo paragrafo.</p><p> </p><p>Fare un paragone tra un atleta e una 500 e' come dire: Mio nonno fuma. Il treno fuma. Mio nonno e' un treno. E' una logica fallata. Soggetti e oggeti hanno funzioni e valori relativi totalmente diversi.</p><p>Se fosse vero ben per voi perche' non ci sarebbe da pagare il biglietto. Ma la vedo difficile nella realta'.</p><p> </p><p>Inoltre come faceva notare Shinkansen, il discorso che il doping moderno azzera la competizione e' una bufala perche' in questo caso addiritura privo di logica, come dimostrava in poche semplici parole l'amico Shink. </p><p>(mi si scusi l'abbreviazio) Per capire perche' un tale discorso e' illogico basterebbe parlare con un qualsiasi medico della mutua (non incapace, proprio della mutua). C'era qualcun'altro piu' su, qualche commento fa', che diceva qualcosa sui generis, se non sbaglio lavora in ambito medico. Tagliando con la motosega: il metabolismo di un individuo dove lo si e' dimenticato in questa logica del tutti dopati=zero competition, </p><p>la tolleranza all'agente dopante in se stessa chi se l'e' fottuta in questi discorsi a cazzo di cane, lo stress e il carico/scarico psicologico delle competizioni ad alto livello, and so on.</p><p> </p><p>Suvvia, ragazzi, siamo alle porte di un cambiamento epocale. Genetico. Al doping non va fatta la guerra. Perche' la guerra fa solo morti. Ma tra i soldati. Non tra re e generali.</p><p></p><p>Il doping andrebbe gestito. In funzione dello spettacolo e della salute dell'atleta.</p><p> </p><p>Opinione assolutamente personale.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="sergino, post: 4342241, member: 52642"] Per chiarezza d'intenti premetto una cosa, una convinzione personale: per me qualsiasi forma di cambiamento e' ottenibile solo partendo dal minimo denominatore, dall'individuo, dal basso. Dall'alto cade la pioggia, e la ghigliottina una volta, mondo boia. Liberissimi di non capire, condividere o accettare questa premessa. In tal caso avviso pero' che sarebbe inutile leggere oltre. Ancora piu' inutile poi ribattere tirando in ballo autorita' predisposte al controllo, ciclisti dopati, medici, giornalisti, compari di forum etc. etc. Se non si e' ancora capito e' una strategia sterile. Non serve a una beata minchia. Molto piu' produttivo e salutare sarebbe spendere energie e tempo con chi si ama davvero. Siano questi ideali o persone. Non generando a rullo pregiudizievoli e ostili interpretazioni di fatti ormai stra-noti anche agli eremiti della steppa Mongola. Detto cio', vorrei partire dall'esempio che Stefano portava sopra, che e' uno dei principali (e svariati/svarianti) paragoni proposti da chi vede nel doping moderno la causa di tutti i mali e in chi ne fa uso il male im-persona. Fermi. Respirare a fondo. Calmarsi e andare a rivedere un po i dati sull'hard drive. Primo dato: il paragone ha un errore di concetto perche' mette aconfronto un soggetto e un oggetto. Diraete voi: che palle! Risposta: vedi secondo paragrafo. Fare un paragone tra un atleta e una 500 e' come dire: Mio nonno fuma. Il treno fuma. Mio nonno e' un treno. E' una logica fallata. Soggetti e oggeti hanno funzioni e valori relativi totalmente diversi. Se fosse vero ben per voi perche' non ci sarebbe da pagare il biglietto. Ma la vedo difficile nella realta'. Inoltre come faceva notare Shinkansen, il discorso che il doping moderno azzera la competizione e' una bufala perche' in questo caso addiritura privo di logica, come dimostrava in poche semplici parole l'amico Shink. (mi si scusi l'abbreviazio) Per capire perche' un tale discorso e' illogico basterebbe parlare con un qualsiasi medico della mutua (non incapace, proprio della mutua). C'era qualcun'altro piu' su, qualche commento fa', che diceva qualcosa sui generis, se non sbaglio lavora in ambito medico. Tagliando con la motosega: il metabolismo di un individuo dove lo si e' dimenticato in questa logica del tutti dopati=zero competition, la tolleranza all'agente dopante in se stessa chi se l'e' fottuta in questi discorsi a cazzo di cane, lo stress e il carico/scarico psicologico delle competizioni ad alto livello, and so on. Suvvia, ragazzi, siamo alle porte di un cambiamento epocale. Genetico. Al doping non va fatta la guerra. Perche' la guerra fa solo morti. Ma tra i soldati. Non tra re e generali. Il doping andrebbe gestito. In funzione dello spettacolo e della salute dell'atleta. Opinione assolutamente personale. [/QUOTE]
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