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Doping: chi vuol parlare?
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<blockquote data-quote="alessandr" data-source="post: 4342614" data-attributes="member: 15809"><p>[MENTION=52642]sergino[/MENTION]</p><p></p><p>Gli studi sugli effetti del doping sono pochi, e in genere condotti su non atleti o su atleti dilettanti. Ma confermano le parole di Vaughters. I medici sportivi sono concordi nel ritenere che l'r-EPO migliora le prestazioni di almeno il 5-10 per cento. Quando poi è assunta con altre sostanze, le prestazioni possono aumentare di un ulteriore 5-10 per cento. In eventi sportivi in cui tutto si gioca su differenze di meno dell'1 per cento, è un vantaggio enorme.</p><p></p><p></p><p>Michele Ferrari, medico sportivo italiano esperto di doping (personaggio controverso, vista la sua vicinanza con professionisti positivi ai controlli o comunque sospetti), lo spiega così: «Se il volume di globuli rossi aumenta del 10 per cento, la prestazione [il guadagno netto del ciclista in termini di produzione di energia cinetica utile] migliora del 5 per cento circa. Questo significa guadagnare circa 1,5 secondi al chilometro per un ciclista che viaggia a 50 chilometri all'ora in una tappa a cronometro, o circa 8 secondi al chilometro per un ciclista che scala a 10 chilometri all'ora una pendenza del 10 per cento».</p><p></p><p></p><p>In un Tour de France questi numeri implicano che se un ciclista aumenta l'HCT del 10 per cento guadagnerà 75 secondi in una cronometro di 50 chilometri, dove in genere si vince sul filo dei secondi. Su una salita di 10 chilometri con pendenza del 10 per cento, come ce ne sono tante sulle Alpi o sui Pirenei, il vantaggio sarebbe di 80 secondi. Se un ciclista di punta inizia a usare sostanze dopanti, nessun avversario può permettersi di lasciargli questo margine. È qui che la matrice del gioco inizia a tendere verso il tradimento.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="alessandr, post: 4342614, member: 15809"] [MENTION=52642]sergino[/MENTION] Gli studi sugli effetti del doping sono pochi, e in genere condotti su non atleti o su atleti dilettanti. Ma confermano le parole di Vaughters. I medici sportivi sono concordi nel ritenere che l'r-EPO migliora le prestazioni di almeno il 5-10 per cento. Quando poi è assunta con altre sostanze, le prestazioni possono aumentare di un ulteriore 5-10 per cento. In eventi sportivi in cui tutto si gioca su differenze di meno dell'1 per cento, è un vantaggio enorme. Michele Ferrari, medico sportivo italiano esperto di doping (personaggio controverso, vista la sua vicinanza con professionisti positivi ai controlli o comunque sospetti), lo spiega così: «Se il volume di globuli rossi aumenta del 10 per cento, la prestazione [il guadagno netto del ciclista in termini di produzione di energia cinetica utile] migliora del 5 per cento circa. Questo significa guadagnare circa 1,5 secondi al chilometro per un ciclista che viaggia a 50 chilometri all'ora in una tappa a cronometro, o circa 8 secondi al chilometro per un ciclista che scala a 10 chilometri all'ora una pendenza del 10 per cento». In un Tour de France questi numeri implicano che se un ciclista aumenta l'HCT del 10 per cento guadagnerà 75 secondi in una cronometro di 50 chilometri, dove in genere si vince sul filo dei secondi. Su una salita di 10 chilometri con pendenza del 10 per cento, come ce ne sono tante sulle Alpi o sui Pirenei, il vantaggio sarebbe di 80 secondi. Se un ciclista di punta inizia a usare sostanze dopanti, nessun avversario può permettersi di lasciargli questo margine. È qui che la matrice del gioco inizia a tendere verso il tradimento. [/QUOTE]
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