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Effetto Mariposa
Effetto Mariposa "Giustaforza"
Testo
<blockquote data-quote="effettomariposa" data-source="post: 3497838" data-attributes="member: 21045"><p>Non sei offtopic, anzi mi permetti di fare delle considerazioni importanti.</p><p>Diciamo che le chiavi dinamometriche che vanno per la maggiore sono quelle meccaniche a scatto (a molla, come le chiami tu) e quelle digitali con cella di carico.</p><p><strong>Quelle meccaniche</strong> sono basate su di una molla calibrata che viene precaricata quando imposti il valore di coppia desiderata, e su di una testa che 'scatta' con un click sonoro e per un certo angolo (3° ad esempio) quando raggiungi la coppia. In questo modo ti rendi conto facilmente di aver chiuso alla coppia prefissata, sia uditivamente che come sensazione nella mano. Questo tipo di chiave è generalmente molto robusta, non ha pile che si scaricano, la sola accortezza che bisogna avere è di riportarla al minimo del valore di coppia dopo l'uso (in genere, si svita un pomello). E' anche la tipologia più diffusa e può essere realizzata anche in materiali economici e costare molto poco (con qualità di funzionamento dubbia)... oppure essere realizzata con materiali controllati e costruita per durare una vita. La nostra Giustaforza è di questo ultimo tipo, e l'abbiamo voluta interamente in metallo perché anche in caso di caduta accidentale non ci fossero conseguenze.</p><p><strong>Le chiavi dinamometriche digitali</strong> sono strumenti ugualmente validi, ma quando avevamo deciso di sviluppare una chiave specifica per l'utilizzo ciclistico noi le avevamo scartate perché tendono ad essere meno intuitive (a seconda dei sistemi, il raggiungimento del valore di coppia è segnalato da luci di diversi colori che si accendono in sequenza), sono costose, delicate (meglio che non cadano mai...) e, specialmente per chi le usa in modo saltuario, c'è il rischio che la pila sia scarica quando serve. Ce ne sono alcune pensate per l'utilizzo ciclistico (Topeak), ma non sono molto diffuse. </p><p>Se ci sono dubbi o domande, siamo a disposizione!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="effettomariposa, post: 3497838, member: 21045"] Non sei offtopic, anzi mi permetti di fare delle considerazioni importanti. Diciamo che le chiavi dinamometriche che vanno per la maggiore sono quelle meccaniche a scatto (a molla, come le chiami tu) e quelle digitali con cella di carico. [B]Quelle meccaniche[/B] sono basate su di una molla calibrata che viene precaricata quando imposti il valore di coppia desiderata, e su di una testa che 'scatta' con un click sonoro e per un certo angolo (3° ad esempio) quando raggiungi la coppia. In questo modo ti rendi conto facilmente di aver chiuso alla coppia prefissata, sia uditivamente che come sensazione nella mano. Questo tipo di chiave è generalmente molto robusta, non ha pile che si scaricano, la sola accortezza che bisogna avere è di riportarla al minimo del valore di coppia dopo l'uso (in genere, si svita un pomello). E' anche la tipologia più diffusa e può essere realizzata anche in materiali economici e costare molto poco (con qualità di funzionamento dubbia)... oppure essere realizzata con materiali controllati e costruita per durare una vita. La nostra Giustaforza è di questo ultimo tipo, e l'abbiamo voluta interamente in metallo perché anche in caso di caduta accidentale non ci fossero conseguenze. [B]Le chiavi dinamometriche digitali[/B] sono strumenti ugualmente validi, ma quando avevamo deciso di sviluppare una chiave specifica per l'utilizzo ciclistico noi le avevamo scartate perché tendono ad essere meno intuitive (a seconda dei sistemi, il raggiungimento del valore di coppia è segnalato da luci di diversi colori che si accendono in sequenza), sono costose, delicate (meglio che non cadano mai...) e, specialmente per chi le usa in modo saltuario, c'è il rischio che la pila sia scarica quando serve. Ce ne sono alcune pensate per l'utilizzo ciclistico (Topeak), ma non sono molto diffuse. Se ci sono dubbi o domande, siamo a disposizione! [/QUOTE]
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