Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Menu
Home
Allerta prezzi
Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi media
Nuovi commenti media
Ultime Attività
Nuove inserzioni nel mercatino
Nuovi commenti nel mercatino
Mercatino
Nuove inserzioni
Nuovi commenti
Latest reviews
Cerca nel mercatino
Feedback
Guarda le statistiche
Training Camp
Pianificazione
MTB
Media
Nuovi media
Nuovi commenti
Cerca media
EBIKE
Accedi
Registrati
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Menu
Install the app
Installa
Rispondi alla discussione
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Home
Forum
Altri temi
I domandoni
[ el ciuciaròda] ovvero l'arte di mettersi a ruota degli sconosciuti
Testo
<blockquote data-quote="green dolphin" data-source="post: 7540014" data-attributes="member: 7692"><p>Dipende molto dalle zone in cui si vive l’incontrare qualcuno: abitando in Romagna, nonostante vada da anni da solo, mi è praticamente impossibile in certi giorni tipo sabato e domenica, su certe strade, non raggiungere o essere raggiunto da singoli, gruppi o gruppetti. Per dire Cassani che esce con quelli di Faenza di Bike Passion l’ho incrociato almeno 4-5 volte negli ultimi anni. Poi ci sono le giornate a ridosso delle gare più conosciute, il sabato prima della 9 colli c’è il mondo in giro per le strade…</p><p></p><p>Non so se galateo sia la parola giusta, a me è capitato che se mi metto a ruota provano a staccarmi, mi è capitato di fare conoscenze, mi è capitato di staccare ciclisti, di trovare collaborazione. Insomma, dipende dal carattere del ciclista e dal momento. A parte gli e-bikers che dicevo, mi piace pensare che la strada e le gambe facciamo le regole, se ci si vuole misurare : a tirar le somme è tutto lì e non bisogna essere né teneri né cattivi, bisogna essere ciò che si è. Non mi offendo se mi metto a ruota e cercano di staccarmi, perché altrettanto faccio io, almeno per capire con chi ho a che fare. Domenica ad esempio in pianura con saliscendi lunghi al 2-3%, sono a 230-40 watt che vado per i fatti miei, passo uno che subito mi si accoda. A quel punto di solito faccio il test per capire con chi ho a che fare, aumento a 280, poi 300, poi 350, ed infine ci piazzo quasi un minuto a 400 watt in un tratto in lieve pendenza. Ritorno a 240 watt e guardo dietro e non c’era più. Amen. Cioè magari non ne aveva voglia, magari non ce la faceva, ma se fosse rimasto avrei fatto un altro minuto più tranquillo e avrei chiesto il cambio (non si chiede il cambio dopo un allungo o una sparata, questo è galateo), perché avendo entrambi un discreto passo, in quel momento potevamo collaborare.</p><p></p><p>Poi chiaro, anni fa mi capitò un signore molto simpatico con cui facemmo una chiacchierata e decidemmo di fare insieme quei 30 lunghi km di pianura per limitare un po’ i danni del vento, e dopo un po’ mi passa e dice che preferisce stare davanti lui perché a starmi a ruota era più faticoso. Chiaro che non è che io sia un fenomeno, ma questa cosa mi ha insegnato che spesso c’è disparità di prestazioni, allenamento, etc. e se si vuole andare insieme, uno dei due deve adeguarsi all’altro. Io ho imparato a farlo e sono contento quando lo fanno con me, perché per me è questa l’unica forma di superiorità da mostrare tra due persone con la stessa passione. Poi ci sarà sempre chi va più forte e pensa che la bici sia soltanto andar più forte di qualcuno. Mi fa piacere per loro, ma non sono i ciclisti che ammiro!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="green dolphin, post: 7540014, member: 7692"] Dipende molto dalle zone in cui si vive l’incontrare qualcuno: abitando in Romagna, nonostante vada da anni da solo, mi è praticamente impossibile in certi giorni tipo sabato e domenica, su certe strade, non raggiungere o essere raggiunto da singoli, gruppi o gruppetti. Per dire Cassani che esce con quelli di Faenza di Bike Passion l’ho incrociato almeno 4-5 volte negli ultimi anni. Poi ci sono le giornate a ridosso delle gare più conosciute, il sabato prima della 9 colli c’è il mondo in giro per le strade… Non so se galateo sia la parola giusta, a me è capitato che se mi metto a ruota provano a staccarmi, mi è capitato di fare conoscenze, mi è capitato di staccare ciclisti, di trovare collaborazione. Insomma, dipende dal carattere del ciclista e dal momento. A parte gli e-bikers che dicevo, mi piace pensare che la strada e le gambe facciamo le regole, se ci si vuole misurare : a tirar le somme è tutto lì e non bisogna essere né teneri né cattivi, bisogna essere ciò che si è. Non mi offendo se mi metto a ruota e cercano di staccarmi, perché altrettanto faccio io, almeno per capire con chi ho a che fare. Domenica ad esempio in pianura con saliscendi lunghi al 2-3%, sono a 230-40 watt che vado per i fatti miei, passo uno che subito mi si accoda. A quel punto di solito faccio il test per capire con chi ho a che fare, aumento a 280, poi 300, poi 350, ed infine ci piazzo quasi un minuto a 400 watt in un tratto in lieve pendenza. Ritorno a 240 watt e guardo dietro e non c’era più. Amen. Cioè magari non ne aveva voglia, magari non ce la faceva, ma se fosse rimasto avrei fatto un altro minuto più tranquillo e avrei chiesto il cambio (non si chiede il cambio dopo un allungo o una sparata, questo è galateo), perché avendo entrambi un discreto passo, in quel momento potevamo collaborare. Poi chiaro, anni fa mi capitò un signore molto simpatico con cui facemmo una chiacchierata e decidemmo di fare insieme quei 30 lunghi km di pianura per limitare un po’ i danni del vento, e dopo un po’ mi passa e dice che preferisce stare davanti lui perché a starmi a ruota era più faticoso. Chiaro che non è che io sia un fenomeno, ma questa cosa mi ha insegnato che spesso c’è disparità di prestazioni, allenamento, etc. e se si vuole andare insieme, uno dei due deve adeguarsi all’altro. Io ho imparato a farlo e sono contento quando lo fanno con me, perché per me è questa l’unica forma di superiorità da mostrare tra due persone con la stessa passione. Poi ci sarà sempre chi va più forte e pensa che la bici sia soltanto andar più forte di qualcuno. Mi fa piacere per loro, ma non sono i ciclisti che ammiro! [/QUOTE]
Riporta citazioni...
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Home
Forum
Altri temi
I domandoni
[ el ciuciaròda] ovvero l'arte di mettersi a ruota degli sconosciuti
Alto
Basso