Io non so chi si dopi e chi no, e penso che un appassionato possa credere o non credere ad un atleta a suo piacimento. Ma il tuo argomento non mi sembra convincente. Praticamente bolla come dopato chiunque ottenga dei risultati senza essere nelle condizioni migliori per farlo. Esempio:
-Sostanzialmente in Italia non ci sono strutture decenti di pista dove un giovane possa allenarsi seriamente, specie rispetto alla vicina e tre volte piu' ricca Svizzera o all'Inghilterra dove i velodromi (chiusi) sono corredati da allenatori ed esperti di performance. Pertanto o Ganna ed il quartetto sono pieni come uova, oppure crediamo alle marmotte che confezionano cioccolata.
-In Italia rispetto agli Stati Uniti quasi nessuno pratica atletica amatoriale da giovane. Le strutture, gli allenatori, ed il livello di celebrita' e soldi che si possono ottenere dall'atletica in ITalia sono risibili rispetto alla controparte americana, dove gli sprinter sono delle star. Quindi o Jacobs e la staffetta sono pieni come uova, oppure crediamo alle marmotte che confezionano cioccolata.
-Pietro Mennea non aveva neanche una pista per allenarsi. Stendeva una copertura sulla strada di asfalto per farlo, quando stati uniti ed unione sovietica trattavano i loro atleti coi guanti di velluto. Quindi o crediamo alle marmotte o...
-Magnus Carlsen senza allenatori come quelli russi o americani. in un paese senza tradizione scacchistica, e' diventato di gran lunga il miglior giocatore di scacchi del mondo. Quindi o crediamo alle marmotte o ad ogni partita si infila un marchingegno nell'unico pertugio non controllato dagli arbitri e si fa suggerire le mosse da un computer.
-etc etc