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Ennesimo show di Pogačar all'Amstel
Testo
<blockquote data-quote="Francutio" data-source="post: 7334130" data-attributes="member: 66417"><p>Non so cosa intendi per "confrontare i tempi di un uomo con quelli di una donna". È un confronto che hai proposto (male) tu per primo, l'ho ampliato per dire che l'uomo in questione ha comunque "massacrato" la donna, ripeto, 23 secondi, un'enormità.</p><p></p><p>Per il resto le migliori donne al mondo in assoluto piano non vanno e soprattutto in certi sport è possibile che si verifichino parziali sovrapposizioni con i tempi maschili. Altri esempi? Prendi i mondiali di Ironman, Lucy Charles regolarmente batte a nuoto un sacco di super pro uomini, Mirinda Carfrae faceva lo stesso nella corsa. Con meno frequenza ma lo stesso accade per tante altre atlete, poi nel complesso le buscano pure, ma c'è materiale infinito per gridare allo scandalo.</p><p></p><p>Nel ciclismo c'è un gap maggiore, nel sollevamento pesi ancora maggiore, nel tiro a segno molto minore se non nullo, ogni disciplina ha le sue peculiarità, conoscerle bene ci risparmierebbe molto "giornalismo".</p><p></p><p></p><p></p><p>Che un record del mondo sia sensazionale è tautologico, ogni volta che se ne stabilisce uno succede qualcosa che non era mai successo prima.</p><p></p><p></p><p></p><p>Mah, fare un altro sport è un'altra cosa. Son passate solo poche settimane da quanto Van Der Poel ha fatto sembrare fermi altri tre fenomeni (Pogacar compreso) andando via a tutti sul Poggio. E ancora, è solo della scorsa estate il forcing di Van Aert che andando verso Hautacam (!) fa saltare per aria sempre lo sloveno. La ruota gira anche tra i supercampioni, poi al solito gli spettatori hanno reazioni esagerate, sia in positivo, sia in negativo.</p><p></p><p></p><p></p><p></p><p>Lo sport in sé non è democratico o equo, la vita intera non è equa.</p><p></p><p>Il doping va comunque perché è una pratica dannosa per atleti e possibili emuli, ma non è che la competizione "a pane ad acqua" sia tanto più salutare, gli sportivi professionisti in media si beccano i problemi mentali si un broker e i problemi fisici di un minatore. Per carità, "se li cercano" e non li costringe nessuno a fare quella vita, ma il modo migliore per disinnescare a 360 gradi questi processi autodistruttivi è combattere il sensazionalismo, sia positivo che negativo.</p><p></p><p></p><p></p><p>Per me citare Ye Shiwen nel modo in cui l'hai citata non è rispettarla ed è al limite dell'offesa. La "disillusione" sullo sport professionistico la hanno tutti, non credo nessuno più si strappi i capelli per nessuno</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Francutio, post: 7334130, member: 66417"] Non so cosa intendi per "confrontare i tempi di un uomo con quelli di una donna". È un confronto che hai proposto (male) tu per primo, l'ho ampliato per dire che l'uomo in questione ha comunque "massacrato" la donna, ripeto, 23 secondi, un'enormità. Per il resto le migliori donne al mondo in assoluto piano non vanno e soprattutto in certi sport è possibile che si verifichino parziali sovrapposizioni con i tempi maschili. Altri esempi? Prendi i mondiali di Ironman, Lucy Charles regolarmente batte a nuoto un sacco di super pro uomini, Mirinda Carfrae faceva lo stesso nella corsa. Con meno frequenza ma lo stesso accade per tante altre atlete, poi nel complesso le buscano pure, ma c'è materiale infinito per gridare allo scandalo. Nel ciclismo c'è un gap maggiore, nel sollevamento pesi ancora maggiore, nel tiro a segno molto minore se non nullo, ogni disciplina ha le sue peculiarità, conoscerle bene ci risparmierebbe molto "giornalismo". Che un record del mondo sia sensazionale è tautologico, ogni volta che se ne stabilisce uno succede qualcosa che non era mai successo prima. Mah, fare un altro sport è un'altra cosa. Son passate solo poche settimane da quanto Van Der Poel ha fatto sembrare fermi altri tre fenomeni (Pogacar compreso) andando via a tutti sul Poggio. E ancora, è solo della scorsa estate il forcing di Van Aert che andando verso Hautacam (!) fa saltare per aria sempre lo sloveno. La ruota gira anche tra i supercampioni, poi al solito gli spettatori hanno reazioni esagerate, sia in positivo, sia in negativo. Lo sport in sé non è democratico o equo, la vita intera non è equa. Il doping va comunque perché è una pratica dannosa per atleti e possibili emuli, ma non è che la competizione "a pane ad acqua" sia tanto più salutare, gli sportivi professionisti in media si beccano i problemi mentali si un broker e i problemi fisici di un minatore. Per carità, "se li cercano" e non li costringe nessuno a fare quella vita, ma il modo migliore per disinnescare a 360 gradi questi processi autodistruttivi è combattere il sensazionalismo, sia positivo che negativo. Per me citare Ye Shiwen nel modo in cui l'hai citata non è rispettarla ed è al limite dell'offesa. La "disillusione" sullo sport professionistico la hanno tutti, non credo nessuno più si strappi i capelli per nessuno [/QUOTE]
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