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Angolo della verità
...epopea focus...!!!
Testo
<blockquote data-quote="gattonero" data-source="post: 3989383" data-attributes="member: 2106"><p>Non siamo bambini, siamo professionisti e ci assumiamo le nostre reponsabilità umane e legali.</p><p>Ma "<u><em>quanto</em></u>" é giusto che un rivenditore sia <em><u>automaticamente</u></em> responsabile di un vizio di fabbrica del produttore?</p><p>Il produttore/distributore é davvero obbligato a capire (in maniera automatica?) la grande importanza dell'obbligo che -a quanto pare- ha il venditore di metter la propria faccia per coprire le magagne generate a monte? </p><p>Non potrebbe questo "obbligo" essere una fonte di risarcimento, oltre al mancato profitto e/o anticipo di parti e/o manodopera?</p><p></p><p></p><p></p><p>In pratica, il venditore ha solo da perdere: gli é possibile una rinuncia per legge, ma a quanto pare non esiste una legge che obblighi il produttore a metter in chiaro tempi e costi e rimborsi congrui per il venditore.</p><p>Qualora questi sia "obbligato" o si presti (piú o meno "spontaneamente", quí la cosa diventa difficile) a risolvere il problema, si torna al punto di prima, che il produttore é tutelato ma il rivenditore no.</p><p></p><p></p><p></p><p>Si, siamo assolutamente daccordo circa l'utente finale.</p><p>D'altronde, l'impazzare delle vendite on-line che eliminano il soggetto intermedio (distributore finale e rivenditore) ha fatto leva proprio sulla carenza di professionalità di questi ultimi.</p><p>Ma la legge non dovrebbe essre uguale per tutti? Perché a monte ed a valle ci sono cose certe, e per "chi sta nel mezzo" della filiera ci sono solo doveri e non diritti?</p><p></p><p></p><p></p><p>Verissimo, vedi sopra. su questo siamo daccordo <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/beer.gif" class="smilie" loading="lazy" alt="o-o" title="Beer o-o" data-shortname="o-o" /></p><p></p><p></p><p></p><p>Quale sarebbe questa tutela? A me sfugge.</p><p>A meno che non vi siano cause implicite. Ripeto, da quel che vedo in UK, non sono pochi (anzi, la gran parte) i produttori/distributori che mettono nero su bianco le condizioni di vendita, ed alle quali bisogna attenersi.</p><p>Ad esempio, un noto marchio di costosi telai in carbonio, non riconosce il pagamento di manodopera quando (che succede spesso) uno dei loro telai si cricca e ne mandano uno indietro a gratis. Ok, grazie per il telaio in meno di una settimana, ma il costo del lavoro chi lo ripaga? Il cliente ha speso 2.000 sterline per quel telaio, moralmente non posso chiedergli nulla (anche se magari gli ho pulito e revisionato le parti, a titolo di favore). Quelle 100-120 sterline che avrei fatto nel tempo di riassemblare la bici, chi me le paga?</p><p>Anche se ho firmato le condizioni di vendita, sembra corretto un comportamento del genere da parte del distributore?</p><p></p><p></p><p></p><p>"Globalizzazione"?</p><p>Poi lamentiamoci che il negozio sotto casa ha chiuso, e non ci sono negozi e meccanici competenti in zona.</p><p>Come si fa a lavorare da piccoli imprenditori, quando la legge permette di fare i porci (e tanti soldi) comodi in Cina, mentre il negoziante sotto casa ha solo doveri e pochissimi diritti?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gattonero, post: 3989383, member: 2106"] Non siamo bambini, siamo professionisti e ci assumiamo le nostre reponsabilità umane e legali. Ma "[U][I]quanto[/I][/U]" é giusto che un rivenditore sia [I][U]automaticamente[/U][/I] responsabile di un vizio di fabbrica del produttore? Il produttore/distributore é davvero obbligato a capire (in maniera automatica?) la grande importanza dell'obbligo che -a quanto pare- ha il venditore di metter la propria faccia per coprire le magagne generate a monte? Non potrebbe questo "obbligo" essere una fonte di risarcimento, oltre al mancato profitto e/o anticipo di parti e/o manodopera? In pratica, il venditore ha solo da perdere: gli é possibile una rinuncia per legge, ma a quanto pare non esiste una legge che obblighi il produttore a metter in chiaro tempi e costi e rimborsi congrui per il venditore. Qualora questi sia "obbligato" o si presti (piú o meno "spontaneamente", quí la cosa diventa difficile) a risolvere il problema, si torna al punto di prima, che il produttore é tutelato ma il rivenditore no. Si, siamo assolutamente daccordo circa l'utente finale. D'altronde, l'impazzare delle vendite on-line che eliminano il soggetto intermedio (distributore finale e rivenditore) ha fatto leva proprio sulla carenza di professionalità di questi ultimi. Ma la legge non dovrebbe essre uguale per tutti? Perché a monte ed a valle ci sono cose certe, e per "chi sta nel mezzo" della filiera ci sono solo doveri e non diritti? Verissimo, vedi sopra. su questo siamo daccordo o-o Quale sarebbe questa tutela? A me sfugge. A meno che non vi siano cause implicite. Ripeto, da quel che vedo in UK, non sono pochi (anzi, la gran parte) i produttori/distributori che mettono nero su bianco le condizioni di vendita, ed alle quali bisogna attenersi. Ad esempio, un noto marchio di costosi telai in carbonio, non riconosce il pagamento di manodopera quando (che succede spesso) uno dei loro telai si cricca e ne mandano uno indietro a gratis. Ok, grazie per il telaio in meno di una settimana, ma il costo del lavoro chi lo ripaga? Il cliente ha speso 2.000 sterline per quel telaio, moralmente non posso chiedergli nulla (anche se magari gli ho pulito e revisionato le parti, a titolo di favore). Quelle 100-120 sterline che avrei fatto nel tempo di riassemblare la bici, chi me le paga? Anche se ho firmato le condizioni di vendita, sembra corretto un comportamento del genere da parte del distributore? "Globalizzazione"? Poi lamentiamoci che il negozio sotto casa ha chiuso, e non ci sono negozi e meccanici competenti in zona. Come si fa a lavorare da piccoli imprenditori, quando la legge permette di fare i porci (e tanti soldi) comodi in Cina, mentre il negoziante sotto casa ha solo doveri e pochissimi diritti? [/QUOTE]
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