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<blockquote data-quote="all_i_need_is_bike" data-source="post: 7267664" data-attributes="member: 5183"><p>Ma sono sostanzialmente d'accordo, anche se forse non si capiva bene :)</p><p>La soluzione di condurre quel tipo di sessione prolungata a intensità un po' più bassa è del tutto ragionevole, e sicuramente limiterà il problema (e molto probabilmente permetterà di raggiungere meglio alcuni degli obiettivi della sessione stessa).</p><p>Era solo una osservazione generale: assumere linearità fra zone di potenza e cardiache definite arbitrariamente è una ipotesi un po' forte, meglio controllare ciò che capita effettivamente. Se anche corrispondenza c'è, sicuramente si modificherà col trascorrere del tempo. Inoltre restare in una zona cardiaca non esclude comunque la presenza di una limitata deriva, che può esserci benissimo anche in soggetti avvezzi a questo sport, da gestire in funzione degli obiettivi della sessione. Solo questo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="all_i_need_is_bike, post: 7267664, member: 5183"] Ma sono sostanzialmente d'accordo, anche se forse non si capiva bene :) La soluzione di condurre quel tipo di sessione prolungata a intensità un po' più bassa è del tutto ragionevole, e sicuramente limiterà il problema (e molto probabilmente permetterà di raggiungere meglio alcuni degli obiettivi della sessione stessa). Era solo una osservazione generale: assumere linearità fra zone di potenza e cardiache definite arbitrariamente è una ipotesi un po' forte, meglio controllare ciò che capita effettivamente. Se anche corrispondenza c'è, sicuramente si modificherà col trascorrere del tempo. Inoltre restare in una zona cardiaca non esclude comunque la presenza di una limitata deriva, che può esserci benissimo anche in soggetti avvezzi a questo sport, da gestire in funzione degli obiettivi della sessione. Solo questo. [/QUOTE]
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