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<blockquote data-quote="all_i_need_is_bike" data-source="post: 7275022" data-attributes="member: 5183"><p>Sicuramente interessante, anche se dovrai poi scontrarti con i diversi metodi di valutazione e i problemi di interpretazione: altri compromessi! :D</p><p>Scherzi a parte, già ora hai comunque molti marcatori utilizzabili (da utilizzare in parallelo): potenza, percezione dello sforzo, risposta cardiaca, respirazione.</p><p>In generale, più che cercare l'intensità ideale (che di fatto non esiste), c'è da migliorare la gestione complessiva. Nessuna intensità è magica, ma ha senso in una certa progressione. La zona 2 come la stiamo interprentando in questi messaggi è strumento molto importante su cui basare un aumento di volume, quando questo sia utile. Utilità che non è solo un trasportatore del lattato, ma ad esempio anche capillarizzazione e volume plasmatico (a cui contribuisce) per spostare il punto operativo del sistema cardiocircolatorio e dare miglior supporto all'attività metabolica.</p><p></p><p>Però contemporaneamente fai anche altro e sopra LT1 comunque ci vai. E quindi recluti anche altre fibre e i relativi mitocondri, che altrimenti se ne starebbero lì tranquilli -se già presenti-, sparirebbero -se non utilizzati- o non esisterebbero proprio -in assenza di biogenesi-. E applichi con frequenza e quantità sperabilmente adeguate (= non troppo) un disturbo che attiva meccanismi di compensazione e successivo adattamento. Non fossilizziamoci su un solo aspetto :)</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="all_i_need_is_bike, post: 7275022, member: 5183"] Sicuramente interessante, anche se dovrai poi scontrarti con i diversi metodi di valutazione e i problemi di interpretazione: altri compromessi! :D Scherzi a parte, già ora hai comunque molti marcatori utilizzabili (da utilizzare in parallelo): potenza, percezione dello sforzo, risposta cardiaca, respirazione. In generale, più che cercare l'intensità ideale (che di fatto non esiste), c'è da migliorare la gestione complessiva. Nessuna intensità è magica, ma ha senso in una certa progressione. La zona 2 come la stiamo interprentando in questi messaggi è strumento molto importante su cui basare un aumento di volume, quando questo sia utile. Utilità che non è solo un trasportatore del lattato, ma ad esempio anche capillarizzazione e volume plasmatico (a cui contribuisce) per spostare il punto operativo del sistema cardiocircolatorio e dare miglior supporto all'attività metabolica. Però contemporaneamente fai anche altro e sopra LT1 comunque ci vai. E quindi recluti anche altre fibre e i relativi mitocondri, che altrimenti se ne starebbero lì tranquilli -se già presenti-, sparirebbero -se non utilizzati- o non esisterebbero proprio -in assenza di biogenesi-. E applichi con frequenza e quantità sperabilmente adeguate (= non troppo) un disturbo che attiva meccanismi di compensazione e successivo adattamento. Non fossilizziamoci su un solo aspetto :) [/QUOTE]
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