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<blockquote data-quote="golias" data-source="post: 6631495" data-attributes="member: 112553"><p>Aggiungo per chi non ne fosse al corrente di già (e mi pare strano) alcune considerazioni di chi studia il settore:</p><p></p><p></p><p><strong><em>lo strumento più idoneo per migliorare la situazione sanitaria nazionale.. la bici !!</em></strong></p><p></p><p><em>Perché?</em></p><p><em></em></p><p><em>1) Nessun farmaco è in grado di produrre benefici trasversali. I principi attivi del farmaco lavorano in modo specifico, non è possibile ottenere miglioramenti a livello di cuore, polmoni, muscoli, sistema nervoso e ossa con un unico farmaco (ci hanno provato con i farmaci "exercise-mimic" e li hanno ritirati)</em></p><p><em></em></p><p><em>2) Una volta metabolizzato dal fegato, il principio attivo di un farmaco entra nel torrente ematico e ha un'emivita breve e apporta modifiche funzionali. Non è possibile ottenere modifiche strutturali a lungo termine, dette adattamenti cronici, con una pillola.</em></p><p><em>3) Il corpo può attivarsi per inibire il principio attivo del farmaco e renderlo inefficiente. Inoltre alcuni farmaci possono causare reazioni avverse. Opportunamente modulata, l'attività fisica in bici non ha controindicazioni.</em></p><p><em>4) Si tratta di un gesto che chiunque ha imparato, è semplice e immediato e non necessita di fasi di apprendimento della tecnica</em></p><p><em>5) Può essere eseguito in autonomia e all'orario preferito, non richiede assembramento di persone a orari stabiliti, permettendo massima flessibilità di applicazione</em></p><p><em>6) Essendo modulabile in intensità e frequenza, l'attività può essere adattata a casi particolari quali ipertensione, diabete, osteoporosi, sarcorpenia, dislipidemia. Essendo un'attività in scarico delle articolazioni, è adatta anche agli obesi e ai sovrappeso</em></p><p><em>7) Grazie ai cardiofrequenzimetri, ai ciclocomputer e alle app digitali è possibile seguire da remoto un "paziente". Un solo laureato in scienze motorie preventive e adattate, opportunamente formato, può seguire 30-40 pazienti</em></p><p><em>8) L'implementazione da parte del SSN di un nuovo farmaco in grado di offrire questi benefici avrebbe costi esorbitanti per le casse dello Stato. Questa no.</em></p><p><em>Immaginate un futuro dove un cittadino italiano si reca dal medico di base con le analisi e quest'ultimo conferma la diagnosi di ipertensione, diabete o dislipidemia (le più "mortali" in caso di infezione da COVID) e prescriva attività fisica in bici. Il cittadino può recarsi in un negozio e comprare una bici, scaricandola dalle tasse come presidio medico. Collegarsi poi a un sito internet del SSN, dove con il numero di ricetta può attivare un account e seguire le istruzioni per l'attività in bici, seguito da personale laureato in sm preventive e adattate e caricare le proprie "terapie" sul sito, usando Strava come ponte.</em></p><p><em>E' talmente utopico che potrebbe persino funzionare.</em></p><p></p><p>Ma qui c'è ancora qualcuno che insiste con STATE TUTTI A CASA !!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="golias, post: 6631495, member: 112553"] Aggiungo per chi non ne fosse al corrente di già (e mi pare strano) alcune considerazioni di chi studia il settore: [B][I]lo strumento più idoneo per migliorare la situazione sanitaria nazionale.. la bici !![/I][/B] [I]Perché? 1) Nessun farmaco è in grado di produrre benefici trasversali. I principi attivi del farmaco lavorano in modo specifico, non è possibile ottenere miglioramenti a livello di cuore, polmoni, muscoli, sistema nervoso e ossa con un unico farmaco (ci hanno provato con i farmaci "exercise-mimic" e li hanno ritirati) 2) Una volta metabolizzato dal fegato, il principio attivo di un farmaco entra nel torrente ematico e ha un'emivita breve e apporta modifiche funzionali. Non è possibile ottenere modifiche strutturali a lungo termine, dette adattamenti cronici, con una pillola. 3) Il corpo può attivarsi per inibire il principio attivo del farmaco e renderlo inefficiente. Inoltre alcuni farmaci possono causare reazioni avverse. Opportunamente modulata, l'attività fisica in bici non ha controindicazioni. 4) Si tratta di un gesto che chiunque ha imparato, è semplice e immediato e non necessita di fasi di apprendimento della tecnica 5) Può essere eseguito in autonomia e all'orario preferito, non richiede assembramento di persone a orari stabiliti, permettendo massima flessibilità di applicazione 6) Essendo modulabile in intensità e frequenza, l'attività può essere adattata a casi particolari quali ipertensione, diabete, osteoporosi, sarcorpenia, dislipidemia. Essendo un'attività in scarico delle articolazioni, è adatta anche agli obesi e ai sovrappeso 7) Grazie ai cardiofrequenzimetri, ai ciclocomputer e alle app digitali è possibile seguire da remoto un "paziente". Un solo laureato in scienze motorie preventive e adattate, opportunamente formato, può seguire 30-40 pazienti 8) L'implementazione da parte del SSN di un nuovo farmaco in grado di offrire questi benefici avrebbe costi esorbitanti per le casse dello Stato. Questa no. Immaginate un futuro dove un cittadino italiano si reca dal medico di base con le analisi e quest'ultimo conferma la diagnosi di ipertensione, diabete o dislipidemia (le più "mortali" in caso di infezione da COVID) e prescriva attività fisica in bici. Il cittadino può recarsi in un negozio e comprare una bici, scaricandola dalle tasse come presidio medico. Collegarsi poi a un sito internet del SSN, dove con il numero di ricetta può attivare un account e seguire le istruzioni per l'attività in bici, seguito da personale laureato in sm preventive e adattate e caricare le proprie "terapie" sul sito, usando Strava come ponte. E' talmente utopico che potrebbe persino funzionare.[/I] Ma qui c'è ancora qualcuno che insiste con STATE TUTTI A CASA !! [/QUOTE]
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