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Fondi pensione
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<blockquote data-quote="Darius" data-source="post: 610068" data-attributes="member: 3105"><p>Sull&#8217;argomento fondi pensione ci sarebbe da scrivere centinaia di pagine ma in sintesi la situazione è questa.</p><p>Nel 1995 è stata modificata la legge sulle pensioni con la modifica della forma da retributiva a contributiva con l&#8217;eliminazione del TFR (Trattamento di Fine Rapporto, per gli amici Liquidazione).</p><p>Per i lavoratori assunti dopo il 1995 essendo sparita la liquidazione, o meglio essendo la liquidazione impiegata per l&#8217;accumulo della pensione, è indispensabile crearsi una pensione integrativa per evitare di percepire a fine rapporto di lavoro una cifra che si aggiri intorno al 40% dello stipendio medio.</p><p>Capirete che per i lavoratori con redditi bassi o peggio con contratti a tempo determinato la situazione è alquanto drammatica.</p><p>Allo scopo sono stati creati i fondi pensione che si distinguono in due categorie, aperti e chiusi (o di categoria):</p><p></p><p>FONDI APERTI:</p><p>Sono normalmente gestiti dalle società di assicurazione e dalle banche tramite le SGR (Società di Gestione del Risparmio) e ci possono accedere tutti.</p><p>Prevedono normalmente un periodo minimo di 5 anni di permanenza perche si possano maturare alcuni benefici tipo il ritiro del capitale senza penali (con gli interessi) oppure un anticipo della somma che deve essere incluso in una percentuale contrattuale.</p><p>Alla fine del rapporto di lavoro (al momento 40 anni) la somma maturata disponibile sarà percepibile in due modalità; ritirandone il 50% subito ed il restante 50% come vitalizio mensile oppure tutto come vitalizio.</p><p></p><p>FONDI DI CATEGORIA:</p><p>Sono accessibili solamente ai lavoratori appartenenti alla categoria del fondo (metalmeccanici, chimici etc.) e al momento non esistono fondi di categoria per gli statali per forti deficienze storiche del legislatore (governo).</p><p>In questo caso la gestione è affidata alle SGR tramite un sistema collegiale di controllo, in cui è presente anche il sindacato, che deve garantire il monitoraggio delle società di investimento al fine di evitare episodi speculativi tipo Parmalat.</p><p>I fondi di categoria al momento sono i più sicuri; per quanto riguarda le modalità di fruizione della somma maturata valgono le regole di quelli aperti.</p><p>Il vantaggio principale dei fondi chiusi è che, grazie ad un accordo tra governo, sindacato ed aziende la somma mensile che viene accantonata per la pensione è costituita da:</p><p>-Una percentuale di stipendio del lavoratore (normalmente dal 2% al 4% a scelta);</p><p>-Una percentuale del TFR anticipato dall&#8217;azienda (intorno al 40% del maturato trimestrale);</p><p>-Una quota versata dall&#8217;azienda e che ammonta al 1,2% dello stipendio.</p><p></p><p>Questo permette di usufruire da subito di una quota del TFR, che altrimenti sarebbe indisponibile fino a fine rapporto di lavoro, e della quota dell&#8217;azienda che vanno a fare gruzzolo.</p><p></p><p>Questa è la situazione (in linea di massima), l&#8217;investimento fai da te per orizzonti temporali così lunghi (almeno 40 anni) non è consigliabile perchè la gestione deve essere dinamica e il mercato deve essere continuamente monitorato per garantire rendimenti costanti e significativi.</p><p>Poi si possono scegliere all&#8217;interno delle due categorie di fondi i comparti di investimento in base al rischio ed alla percentuale di rendimento che si vuole ottenere e che può essere:</p><p>-Alto rendimento ed altro rischio (investimento tutto azionario);</p><p>-Medio rendimento e medio rischio (investimento bilanciato azioni/obbligazioni);</p><p>-basso rendimento e basso rischio (investimento tutto obbligazionario).</p><p></p><p>Scusate la lungaggine ma questo è il minimo da sapere per capirci qualcosa.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Darius, post: 610068, member: 3105"] Sull’argomento fondi pensione ci sarebbe da scrivere centinaia di pagine ma in sintesi la situazione è questa. Nel 1995 è stata modificata la legge sulle pensioni con la modifica della forma da retributiva a contributiva con l’eliminazione del TFR (Trattamento di Fine Rapporto, per gli amici Liquidazione). Per i lavoratori assunti dopo il 1995 essendo sparita la liquidazione, o meglio essendo la liquidazione impiegata per l’accumulo della pensione, è indispensabile crearsi una pensione integrativa per evitare di percepire a fine rapporto di lavoro una cifra che si aggiri intorno al 40% dello stipendio medio. Capirete che per i lavoratori con redditi bassi o peggio con contratti a tempo determinato la situazione è alquanto drammatica. Allo scopo sono stati creati i fondi pensione che si distinguono in due categorie, aperti e chiusi (o di categoria): FONDI APERTI: Sono normalmente gestiti dalle società di assicurazione e dalle banche tramite le SGR (Società di Gestione del Risparmio) e ci possono accedere tutti. Prevedono normalmente un periodo minimo di 5 anni di permanenza perche si possano maturare alcuni benefici tipo il ritiro del capitale senza penali (con gli interessi) oppure un anticipo della somma che deve essere incluso in una percentuale contrattuale. Alla fine del rapporto di lavoro (al momento 40 anni) la somma maturata disponibile sarà percepibile in due modalità; ritirandone il 50% subito ed il restante 50% come vitalizio mensile oppure tutto come vitalizio. FONDI DI CATEGORIA: Sono accessibili solamente ai lavoratori appartenenti alla categoria del fondo (metalmeccanici, chimici etc.) e al momento non esistono fondi di categoria per gli statali per forti deficienze storiche del legislatore (governo). In questo caso la gestione è affidata alle SGR tramite un sistema collegiale di controllo, in cui è presente anche il sindacato, che deve garantire il monitoraggio delle società di investimento al fine di evitare episodi speculativi tipo Parmalat. I fondi di categoria al momento sono i più sicuri; per quanto riguarda le modalità di fruizione della somma maturata valgono le regole di quelli aperti. Il vantaggio principale dei fondi chiusi è che, grazie ad un accordo tra governo, sindacato ed aziende la somma mensile che viene accantonata per la pensione è costituita da: -Una percentuale di stipendio del lavoratore (normalmente dal 2% al 4% a scelta); -Una percentuale del TFR anticipato dall’azienda (intorno al 40% del maturato trimestrale); -Una quota versata dall’azienda e che ammonta al 1,2% dello stipendio. Questo permette di usufruire da subito di una quota del TFR, che altrimenti sarebbe indisponibile fino a fine rapporto di lavoro, e della quota dell’azienda che vanno a fare gruzzolo. Questa è la situazione (in linea di massima), l’investimento fai da te per orizzonti temporali così lunghi (almeno 40 anni) non è consigliabile perchè la gestione deve essere dinamica e il mercato deve essere continuamente monitorato per garantire rendimenti costanti e significativi. Poi si possono scegliere all’interno delle due categorie di fondi i comparti di investimento in base al rischio ed alla percentuale di rendimento che si vuole ottenere e che può essere: -Alto rendimento ed altro rischio (investimento tutto azionario); -Medio rendimento e medio rischio (investimento bilanciato azioni/obbligazioni); -basso rendimento e basso rischio (investimento tutto obbligazionario). Scusate la lungaggine ma questo è il minimo da sapere per capirci qualcosa. [/QUOTE]
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