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Tour de France
Forse il tour più brutto di tutti i tempi?????
Testo
<blockquote data-quote="vissiv" data-source="post: 2364153" data-attributes="member: 21401"><p>Ho letto il topic con un'idea fissa ed alla fine Roberto mi ha confermato tutto.</p><p>Bisogna obbligatoriamente fare una riflessione: spettacolo a tutti i costi o raltà. Ho cominciato a seguire...come tanti altri il ciclismo ai tempi di Pantani ed in quei tempi di spettacolari giornate ce ne sono state, poi è stato un susseguirsi di delusioni puntuali perchè un pò alla volta s'è capito che dietro tutte le grandi imprese o quasi c'era la spintarella della farmacologia.</p><p>Grazie al doping il ciclista di turno è riuscito, partendo sicuramente da doti di base particolari a fare la differenza, quella vera, quella che ti fa sognare davanti allo schermo. Se effettivamente, e la tendenza sembra questa, la lotta al doping comincia a dare i suoi risultati, il livellamento è consequenziale e di sparate mozzafiato se ne vedranno sempre meno o comunque sarà difficile vederne tante in sequenza in un giro da parte degli stessi ciclisti, se il tuo livello tende ad avvicinarsi a quello degli altri, non puoi permetterti tanti lussi, devi centellinare ogni forza e pensare che 2 o 3 settimane sono lunghe e durissime.</p><p>Penso sia ovvio che il pubblico voglia vedere imprese epiche, ma dovrebbe essere proprio il pubblico a rendersi conto che lo scotto da pagare è quello di spingere i corridori verso l'illecito. Siamo stati abituati male, era bello vedere i supereroi in bici come in un fumetto della Marvel sognando che fosse tutto vero, ora occorre ridimensionare le cose e sicuramente per i praticanti, per chi in bici ci va e soffre per quel piacere che i non amanti del genere proprio non riescono a capire, dovrebbe essere più semplice accettare i nuovi sviluppi, rispetto a chi segue le corse solo per il gusto della competizione (altrui) o per schierarsi dalla parte della propria nazione , regione o città. Bisognerebbe rimodulare la nostra attenzione e riuscire ad emozionarsi comunque riuscendo a vedere anche quello che prima non si riusciva a vedere, bisognerebbe riuscire ad apprezzare anche tutti quei momenti in cui si assiste a tentativi che alla fine muoiono lì, il tentativo di scatto che naufraga poco dopo ed immedesimarsi nel corridore e nella sua sofferenza fisica, capire che quello stesso corridore che magari l'anno precedente (o due anni prima s'è l'anno beccato e sospeso) aveva fatto scintille, ora è veramente al limite e più di quello non può dare...e non è forse questo che vogliamo? Questo chi va in bici può capirlo molto bene.</p><p>Purtroppo la massa non lo capisce e non lo capirà mai ed è la massa che comanda e gli sponsor seguono la massa e tutto viene a ruota ed ora forse assisteremo alla squalifica a vita di un'italiano (speriamo di no, ma......), siamo arrivati allo step successivo, si fa prima a contare chi tra i grandi non è stato fermato almeno per una volta, ora bisognerà vedere quanti cascheranno nel secondo e definitivo stop.</p><p>Vorrei aggiungere un'ultima considerazione: siamo sicuri che per tutti i corridori sia così importante "ben figurare" davanti al pubblico? Siamo certi che molti non facciano altro che un calcolo economico? Se sei un professionista devi campare con quello che guadagni e la tua carriere dura una manciata di anni, meglio correrli nell'anonimato o quasi e ritrovarti poi con due soldi o rischiare di passare per il dopato e per quello a cui vengono poi annullate le vittorie in carriera, ma fare una barcata di soldi con gli sponsor.</p><p>Alla fine di queste considerazioni, condividibili o meno....ci mancherebbe, quello che mi sento di dire è che il giro mi sembra comunque veramente meglio del tour ed ancora che alla fine sia nell'uno che nell'altro io faccio una scelta tra le tappe che mi possono sembrare più significative, nella speranza di vedere qualcosa di emozionante.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="vissiv, post: 2364153, member: 21401"] Ho letto il topic con un'idea fissa ed alla fine Roberto mi ha confermato tutto. Bisogna obbligatoriamente fare una riflessione: spettacolo a tutti i costi o raltà. Ho cominciato a seguire...come tanti altri il ciclismo ai tempi di Pantani ed in quei tempi di spettacolari giornate ce ne sono state, poi è stato un susseguirsi di delusioni puntuali perchè un pò alla volta s'è capito che dietro tutte le grandi imprese o quasi c'era la spintarella della farmacologia. Grazie al doping il ciclista di turno è riuscito, partendo sicuramente da doti di base particolari a fare la differenza, quella vera, quella che ti fa sognare davanti allo schermo. Se effettivamente, e la tendenza sembra questa, la lotta al doping comincia a dare i suoi risultati, il livellamento è consequenziale e di sparate mozzafiato se ne vedranno sempre meno o comunque sarà difficile vederne tante in sequenza in un giro da parte degli stessi ciclisti, se il tuo livello tende ad avvicinarsi a quello degli altri, non puoi permetterti tanti lussi, devi centellinare ogni forza e pensare che 2 o 3 settimane sono lunghe e durissime. Penso sia ovvio che il pubblico voglia vedere imprese epiche, ma dovrebbe essere proprio il pubblico a rendersi conto che lo scotto da pagare è quello di spingere i corridori verso l'illecito. Siamo stati abituati male, era bello vedere i supereroi in bici come in un fumetto della Marvel sognando che fosse tutto vero, ora occorre ridimensionare le cose e sicuramente per i praticanti, per chi in bici ci va e soffre per quel piacere che i non amanti del genere proprio non riescono a capire, dovrebbe essere più semplice accettare i nuovi sviluppi, rispetto a chi segue le corse solo per il gusto della competizione (altrui) o per schierarsi dalla parte della propria nazione , regione o città. Bisognerebbe rimodulare la nostra attenzione e riuscire ad emozionarsi comunque riuscendo a vedere anche quello che prima non si riusciva a vedere, bisognerebbe riuscire ad apprezzare anche tutti quei momenti in cui si assiste a tentativi che alla fine muoiono lì, il tentativo di scatto che naufraga poco dopo ed immedesimarsi nel corridore e nella sua sofferenza fisica, capire che quello stesso corridore che magari l'anno precedente (o due anni prima s'è l'anno beccato e sospeso) aveva fatto scintille, ora è veramente al limite e più di quello non può dare...e non è forse questo che vogliamo? Questo chi va in bici può capirlo molto bene. Purtroppo la massa non lo capisce e non lo capirà mai ed è la massa che comanda e gli sponsor seguono la massa e tutto viene a ruota ed ora forse assisteremo alla squalifica a vita di un'italiano (speriamo di no, ma......), siamo arrivati allo step successivo, si fa prima a contare chi tra i grandi non è stato fermato almeno per una volta, ora bisognerà vedere quanti cascheranno nel secondo e definitivo stop. Vorrei aggiungere un'ultima considerazione: siamo sicuri che per tutti i corridori sia così importante "ben figurare" davanti al pubblico? Siamo certi che molti non facciano altro che un calcolo economico? Se sei un professionista devi campare con quello che guadagni e la tua carriere dura una manciata di anni, meglio correrli nell'anonimato o quasi e ritrovarti poi con due soldi o rischiare di passare per il dopato e per quello a cui vengono poi annullate le vittorie in carriera, ma fare una barcata di soldi con gli sponsor. Alla fine di queste considerazioni, condividibili o meno....ci mancherebbe, quello che mi sento di dire è che il giro mi sembra comunque veramente meglio del tour ed ancora che alla fine sia nell'uno che nell'altro io faccio una scelta tra le tappe che mi possono sembrare più significative, nella speranza di vedere qualcosa di emozionante. [/QUOTE]
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Forse il tour più brutto di tutti i tempi?????
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