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[Forum people] Gianandrea Azario -gazario-
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<blockquote data-quote="Samivel" data-source="post: 4079354" data-attributes="member: 28315"><p>Un paio di inverni fa in una mattina umida e piovigginosa, attraversando Strambino in direzione di Ivrea, forse dal viale che porta alla stazione, si immette davanti a me un'auto. Bella, pulita. Non avevo particolare fretta e mentre si avvicinava per svoltare a destra avevo già notato la sacca appoggiata con cura sul sedile posteriore. Si: la sacca. La bici spuntava tanto quanto bastava per capire marca e modello. Facciamo la strada insieme, stesso passo, stessa direzione. Si lascia Ivrea sulla destra, si intravede la Valchiusella a sinistra, la Serra con Andrate la in fondo sulla destra. Davanti la Valle d'Aosta, nascosta dietro Tavagnasco. </p><p>Andiamo nello stesso posto.</p><p>Parcheggiamo a fianco, io sono ancora al telefono. Con il metodo dettato dalla consuetudine scarica la bici ed entra.</p><p>Finisco la telefonata ed entrò anche io. Facciamo due chiacchiere, ho avuto una bici uguale. La naturalezza e facilità di parola che hanno due sconosciuti accomunati dalla stessa passione. Qualche battuta con i ragazzi. E via. </p><p>Una persona piacevole, equilibrata. Un vero appassionato da come parla delle sue bici. La netta impressione di uno che in bici non va per caso ma che mira il punto dove la strada scollina come un cecchino.</p><p></p><p>L'intervista (bella Ser) ha fatto galleggiare questo ricordo. Non so se quella persona fosse gazario, credo di si. Per fortuna era in macchina. Non mi ha dato l'impressione di essere quel talebano della bici che qualcuno ha immaginato nei commenti sopra. Al contrario, una persona misurata e appagata, una persona normale, nella migliore accezione del termine.</p><p></p><p>In ogni caso: chapeau!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Samivel, post: 4079354, member: 28315"] Un paio di inverni fa in una mattina umida e piovigginosa, attraversando Strambino in direzione di Ivrea, forse dal viale che porta alla stazione, si immette davanti a me un'auto. Bella, pulita. Non avevo particolare fretta e mentre si avvicinava per svoltare a destra avevo già notato la sacca appoggiata con cura sul sedile posteriore. Si: la sacca. La bici spuntava tanto quanto bastava per capire marca e modello. Facciamo la strada insieme, stesso passo, stessa direzione. Si lascia Ivrea sulla destra, si intravede la Valchiusella a sinistra, la Serra con Andrate la in fondo sulla destra. Davanti la Valle d'Aosta, nascosta dietro Tavagnasco. Andiamo nello stesso posto. Parcheggiamo a fianco, io sono ancora al telefono. Con il metodo dettato dalla consuetudine scarica la bici ed entra. Finisco la telefonata ed entrò anche io. Facciamo due chiacchiere, ho avuto una bici uguale. La naturalezza e facilità di parola che hanno due sconosciuti accomunati dalla stessa passione. Qualche battuta con i ragazzi. E via. Una persona piacevole, equilibrata. Un vero appassionato da come parla delle sue bici. La netta impressione di uno che in bici non va per caso ma che mira il punto dove la strada scollina come un cecchino. L'intervista (bella Ser) ha fatto galleggiare questo ricordo. Non so se quella persona fosse gazario, credo di si. Per fortuna era in macchina. Non mi ha dato l'impressione di essere quel talebano della bici che qualcuno ha immaginato nei commenti sopra. Al contrario, una persona misurata e appagata, una persona normale, nella migliore accezione del termine. In ogni caso: chapeau! [/QUOTE]
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