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Froome bersaglio di critiche per le sue dichiarazioni sulle misure della bici
Testo
<blockquote data-quote="sembola" data-source="post: 7440370" data-attributes="member: 1912"><p>Si sta discutendo se sia credibile che un atleta che è diventato quello che è diventato in un team famoso per i "marginal gains" dove ti misuravano anche la lunghezza delle unghie non si sia accorto, se non dopo tre anni, delle misure inadeguate dell'attrezzo su cui trascorre centinaia di ore all'anno. Se sia credibile che un team WorldTour non abbia a libro paga professonisti in grado di valutare e se è il caso correggere le posture dei suoi atleti, e nel caso specifico di uno che aveva subito un incidente terribile e che doveva recuperare quasi da zero.</p><p>Non è una questione bianca o nera ed ognuno può avere la propria opinione. Dopo di che...</p><p></p><p></p><p>Se parlassimo di aspetti tecnici, per esempio se tre cm di lunghezza in più od in meno siano in grado di creare problemi fisici ad un ciclista sarei d'accordo con te: chi non avesse conoscenze di biomeccanica o fisiologia o fisioterapia o neppure esperienza ciclistica in prima persona non avrebbe neanche il minimo di competenza per dare un parere informato.</p><p>Ma, vedi sopra, il punto è completamente differente. Almeno per me.</p><p></p><p></p><p></p><p>Di nuovo, sarei d'accordo con te se la predica avesse riguardato il disinvolto utilizzo di principi attivi di uso ristretto ma chiaramente utlizzati ai limiti del consentito nell' ottica dei "marginal gains", ma così non è.</p><p>Quanto al pulpito, bisogna decidersi: se può parlare solo chi ne sa, Rasmussen è stato un professionista e presumibilmente ne sa ed ha i titoli per parlarne. Oppure ne può parlare * anche chi, come noi, pro non sono e non sono stati, ed allora Rasmussen ** ha tutto il diritto di parlarne.</p><p></p><p>* ovviamente restando all'interno di ciò che è possibile/plausibile/dimostrabile/indimostrabile</p><p>** al netto di toni discutibili</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="sembola, post: 7440370, member: 1912"] Si sta discutendo se sia credibile che un atleta che è diventato quello che è diventato in un team famoso per i "marginal gains" dove ti misuravano anche la lunghezza delle unghie non si sia accorto, se non dopo tre anni, delle misure inadeguate dell'attrezzo su cui trascorre centinaia di ore all'anno. Se sia credibile che un team WorldTour non abbia a libro paga professonisti in grado di valutare e se è il caso correggere le posture dei suoi atleti, e nel caso specifico di uno che aveva subito un incidente terribile e che doveva recuperare quasi da zero. Non è una questione bianca o nera ed ognuno può avere la propria opinione. Dopo di che... Se parlassimo di aspetti tecnici, per esempio se tre cm di lunghezza in più od in meno siano in grado di creare problemi fisici ad un ciclista sarei d'accordo con te: chi non avesse conoscenze di biomeccanica o fisiologia o fisioterapia o neppure esperienza ciclistica in prima persona non avrebbe neanche il minimo di competenza per dare un parere informato. Ma, vedi sopra, il punto è completamente differente. Almeno per me. Di nuovo, sarei d'accordo con te se la predica avesse riguardato il disinvolto utilizzo di principi attivi di uso ristretto ma chiaramente utlizzati ai limiti del consentito nell' ottica dei "marginal gains", ma così non è. Quanto al pulpito, bisogna decidersi: se può parlare solo chi ne sa, Rasmussen è stato un professionista e presumibilmente ne sa ed ha i titoli per parlarne. Oppure ne può parlare * anche chi, come noi, pro non sono e non sono stati, ed allora Rasmussen ** ha tutto il diritto di parlarne. * ovviamente restando all'interno di ciò che è possibile/plausibile/dimostrabile/indimostrabile ** al netto di toni discutibili [/QUOTE]
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