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Gare amatoriali in circuito
Furti alle gare udace
Testo
<blockquote data-quote="somaro" data-source="post: 2753044" data-attributes="member: 10894"><p>Ovviamente...per poter prendere dei provvedimenti occorrono prove certe (come il possesso di oggetti dei quali sia stato denunciato il furto) o la flagranza di reato. Però se esistono persone specializzate in questo tipo di furti e si hanno sospetti fondati, riuscire ad individuarle e tenerle d'occhio è già un buon passo per poterle cogliere con le mani nella marmellata.</p><p>Visto che una sorveglianza su auto parchegggiate in una vasta area o addirittura sparse in vari luoghi può essere difficoltosa da parte degli organizzatori, un'idea potrebbe essere quella di riservare uno spazio custodito al deposito di effetti personali dei concorrenti, penso ad esempio all'area delle premiazioni (è difficile che i premi vengano lasciati incustoditi, salvo in alcuni arrivi in zone sperdute di montagna).</p><p>Io, disputando gare in salita, con arrivo distante dalla partenza e spesso premiazioni all'arrivo, nella maggior parte dei casi do il mio "kit di sopravvivenza" agli organizzatori o a conoscenti che seguono la gara in auto in modo da recuperarlo al termine della gara; spesso raggiungendo la partenza in bici o in treno, si tratta veramente di poca roba. D'altro canto le gare che disputo sono poco frequentate, quindi poco appetibili dai ladri, e spesso in località dove eventuali malintenzionati sarebbero subito individuati dalla popolazione locale.</p><p> </p><p>Servizi di prevenzione da parte delle FF.OO.: si possono tranquillamente scordare, con la situazione economica e la penuria di mezzi e uomini (o meglio: a volte siamo male impiegati e chi comanda vuole la nostra presenza in luoghi visibili lasciando perdere servizi di prevenzione "invisibili").</p><p>Per quanto concerne gli acquirenti della merce rubata, oltre alla quota che va all'estero (dove praticamente si perde qualsiasi "tracciabilità", basti vedere il flusso di autovetture con documenti falsificati ed elementi d'identificazione modificati), quella che rimane in Italia finisce nel mercato della compravendita dell'usato in cui pochi si premurano di accertarsi della provenienza degli oggetti: penso che chiunque di noi, vedendo un annuncio di vendita di materiale che gli interessa a prezzo concorrenziale, preso dalla smania di averlo badi solo ad assicurarselo con il venditore che gli mette fretta altrimenti c'è un altro acquirente interessato.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="somaro, post: 2753044, member: 10894"] Ovviamente...per poter prendere dei provvedimenti occorrono prove certe (come il possesso di oggetti dei quali sia stato denunciato il furto) o la flagranza di reato. Però se esistono persone specializzate in questo tipo di furti e si hanno sospetti fondati, riuscire ad individuarle e tenerle d'occhio è già un buon passo per poterle cogliere con le mani nella marmellata. Visto che una sorveglianza su auto parchegggiate in una vasta area o addirittura sparse in vari luoghi può essere difficoltosa da parte degli organizzatori, un'idea potrebbe essere quella di riservare uno spazio custodito al deposito di effetti personali dei concorrenti, penso ad esempio all'area delle premiazioni (è difficile che i premi vengano lasciati incustoditi, salvo in alcuni arrivi in zone sperdute di montagna). Io, disputando gare in salita, con arrivo distante dalla partenza e spesso premiazioni all'arrivo, nella maggior parte dei casi do il mio "kit di sopravvivenza" agli organizzatori o a conoscenti che seguono la gara in auto in modo da recuperarlo al termine della gara; spesso raggiungendo la partenza in bici o in treno, si tratta veramente di poca roba. D'altro canto le gare che disputo sono poco frequentate, quindi poco appetibili dai ladri, e spesso in località dove eventuali malintenzionati sarebbero subito individuati dalla popolazione locale. Servizi di prevenzione da parte delle FF.OO.: si possono tranquillamente scordare, con la situazione economica e la penuria di mezzi e uomini (o meglio: a volte siamo male impiegati e chi comanda vuole la nostra presenza in luoghi visibili lasciando perdere servizi di prevenzione "invisibili"). Per quanto concerne gli acquirenti della merce rubata, oltre alla quota che va all'estero (dove praticamente si perde qualsiasi "tracciabilità", basti vedere il flusso di autovetture con documenti falsificati ed elementi d'identificazione modificati), quella che rimane in Italia finisce nel mercato della compravendita dell'usato in cui pochi si premurano di accertarsi della provenienza degli oggetti: penso che chiunque di noi, vedendo un annuncio di vendita di materiale che gli interessa a prezzo concorrenziale, preso dalla smania di averlo badi solo ad assicurarselo con il venditore che gli mette fretta altrimenti c'è un altro acquirente interessato. [/QUOTE]
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