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Ganna vince la cronometro, Kuss resta maglia rossa
Testo
<blockquote data-quote="martin_galante" data-source="post: 7405371" data-attributes="member: 108600"><p>Quando correvo ero nello stesso club di Calcaterra a Roma, ovviamente su distanze completamente diverse. Erano gli anni '95/'96/'97 circa, lui non sapeva bene cosa correre, faceva la mezza che all'epoca era poco popolare, non aveva un allenatore a tempo pieno. Lui era piu' grande di me, e anche quando facevo fondo e correvamo sugli stessi percorsi, lui andava sempre da solo perche' aveva le sue tabelle e non faceva fondo a caso come noi altri. Ad un certo punto cambio', non dico allenatore perche' la cosa era molto artigianale per gli standard moderni, ma consigliere di tabelle. Credo si mise a fare molto piu' fondo, e fece un salto di qualita'. Partecipo' al campionato italiano non ricordo se di mezza o di maratona, e fece un risultato tipo nono o giu' di li', che comunque per gli standard di alcuni del gruppo (non i miei inteso) non era poi cosi' stratosferico. Ma lui fu felicissimo perche' aveva capito come allenarsi, porto' un rinfresco per tutti, e praticamente da allora non lo vidi piu' se non passare di corsa qualche volta perche' si mise a fare ancora piu' carico.</p><p></p><p>Quel che voglio dire, e' che fino a 25 anni fa, l'allenamento era molto molto artigianale. Anche uno come Calcaterra, ha trovato il suo allenamento a tentativi, a volte navigando in mezzo a tecniche e protocolli che erano piu' basati sulle leggende metropolitane che altro. Mentre oggi, ma forse gia' all'epoca in US ed alcuni paesi africani, comunque si deve sperimentare come ciascuno risponde a protocolli di allenamento diverso, ma comunque non si va a casaccio come allora specie sull'endurance dove veramente si sentiva di tutto e di piu'. Per cui e' ovvio che i tempi si sono abbassati, anche solo statisticamente per tutti quelli che si perdevano in protocolli di allenamento indecenti.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="martin_galante, post: 7405371, member: 108600"] Quando correvo ero nello stesso club di Calcaterra a Roma, ovviamente su distanze completamente diverse. Erano gli anni '95/'96/'97 circa, lui non sapeva bene cosa correre, faceva la mezza che all'epoca era poco popolare, non aveva un allenatore a tempo pieno. Lui era piu' grande di me, e anche quando facevo fondo e correvamo sugli stessi percorsi, lui andava sempre da solo perche' aveva le sue tabelle e non faceva fondo a caso come noi altri. Ad un certo punto cambio', non dico allenatore perche' la cosa era molto artigianale per gli standard moderni, ma consigliere di tabelle. Credo si mise a fare molto piu' fondo, e fece un salto di qualita'. Partecipo' al campionato italiano non ricordo se di mezza o di maratona, e fece un risultato tipo nono o giu' di li', che comunque per gli standard di alcuni del gruppo (non i miei inteso) non era poi cosi' stratosferico. Ma lui fu felicissimo perche' aveva capito come allenarsi, porto' un rinfresco per tutti, e praticamente da allora non lo vidi piu' se non passare di corsa qualche volta perche' si mise a fare ancora piu' carico. Quel che voglio dire, e' che fino a 25 anni fa, l'allenamento era molto molto artigianale. Anche uno come Calcaterra, ha trovato il suo allenamento a tentativi, a volte navigando in mezzo a tecniche e protocolli che erano piu' basati sulle leggende metropolitane che altro. Mentre oggi, ma forse gia' all'epoca in US ed alcuni paesi africani, comunque si deve sperimentare come ciascuno risponde a protocolli di allenamento diverso, ma comunque non si va a casaccio come allora specie sull'endurance dove veramente si sentiva di tutto e di piu'. Per cui e' ovvio che i tempi si sono abbassati, anche solo statisticamente per tutti quelli che si perdevano in protocolli di allenamento indecenti. [/QUOTE]
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