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Gare Amatoriali Emilia-Romagna 2009
Testo
<blockquote data-quote="mkr" data-source="post: 1844689" data-attributes="member: 7982"><p><em>Le considerazioni che hanno portato a questa decisione, probabilmente drastica ma sicuramente necessaria, possono essere riassunte con una breve analisi della situazione e dei cambiamenti che sono inevitabilmente e tristemente intervenuti con la scomparsa di Amos, che ha &#8220;costruito&#8221; e fatto crescere il Comitato Provinciale UDACE di Reggio grazie ad un lavoro enorme, svolto da solo, o con il piccolo aiuto di poche altre persone, è riuscito a gestire tutti gli aspetti necessari a garantire l&#8217;attività:</em></p><p><em>· Tesseramento e affiliazioni</em></p><p><em>· Partecipazione alle riunioni (nazionali, regionali e di coordinamento) dell&#8217;Ente</em></p><p><em>· Cura dei contatti con l&#8217;UDACE Nazionale</em></p><p><em>· Aggiornamento normativo e regolamentare</em></p><p><em>· Coordinamento dell&#8217;attività organizzativa delle Società</em></p><p><em>· Cura dell&#8217;informazione a tesserati e praticanti (stampa, sito Internet, ecc.)</em></p><p><em>· Cura di eventuali classifiche (es. Matildica Cup)</em></p><p><em>· Attività di giuria e direzione gara</em></p><p><em>In pratica possiamo definire la situazione come una &#8220;piramide rovesciata&#8221; che gravava su di una sola persona e questo ci da la dimensione di quanto sia stato grande l&#8217;impegno di Amos per il nostro ambiente, un impegno che ha permesso a tutti di praticare il ciclismo amatoriale ad un buon livello qualitativo e con una notevole varietà di eventi nelle diverse discipline.</em></p><p><em>Il rovescio della medaglia di tanta applicazione è che tutti ci siamo abituati a pensare che fosse normale che tutto quanto &#8220;arrivasse dall&#8217;alto&#8221;, cioè che fosse lecito contare sul lavoro di una sola persona e che questo fosse sufficiente a mantenere e far crescere l&#8217;UDACE nella nostra Provincia.</em></p><p><em>Dal momento in cui abbiamo dovuto sostituirci a lui, ci siamo resi conto di cosa significasse in termini di tempo ed energie spese: quello che lui faceva da solo si è rivelato essere molto impegnativo anche per la disponibilità di tre o quattro persone, e dobbiamo concludere che continuando a contare solo sulla disponibilità delle (poche) forze attuali non è possibile ipotizzare un buon livello di attività per il futuro.</em></p><p><em></em></p><p> </p><p>questa è una parte del verbale dell'ultima assemblea udace di reggio emilia.... prosegue delineando una situazione non proprio rosea per il ciclismo amatoriale in provincia (considerendo che nk la uisp è praticamente inesistente) ma io ho voluto inserirla per rivolgere un pensiero ad Amos e a tutto quello che, quotidianamente, faceva per consentire a noi amatori di divertirci la domenica...</p><p>grazie Amos......</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="mkr, post: 1844689, member: 7982"] [I]Le considerazioni che hanno portato a questa decisione, probabilmente drastica ma sicuramente necessaria, possono essere riassunte con una breve analisi della situazione e dei cambiamenti che sono inevitabilmente e tristemente intervenuti con la scomparsa di Amos, che ha “costruito” e fatto crescere il Comitato Provinciale UDACE di Reggio grazie ad un lavoro enorme, svolto da solo, o con il piccolo aiuto di poche altre persone, è riuscito a gestire tutti gli aspetti necessari a garantire l’attività:[/I] [I]· Tesseramento e affiliazioni · Partecipazione alle riunioni (nazionali, regionali e di coordinamento) dell’Ente · Cura dei contatti con l’UDACE Nazionale · Aggiornamento normativo e regolamentare · Coordinamento dell’attività organizzativa delle Società · Cura dell’informazione a tesserati e praticanti (stampa, sito Internet, ecc.) · Cura di eventuali classifiche (es. Matildica Cup) · Attività di giuria e direzione gara[/I] [I]In pratica possiamo definire la situazione come una “piramide rovesciata” che gravava su di una sola persona e questo ci da la dimensione di quanto sia stato grande l’impegno di Amos per il nostro ambiente, un impegno che ha permesso a tutti di praticare il ciclismo amatoriale ad un buon livello qualitativo e con una notevole varietà di eventi nelle diverse discipline. Il rovescio della medaglia di tanta applicazione è che tutti ci siamo abituati a pensare che fosse normale che tutto quanto “arrivasse dall’alto”, cioè che fosse lecito contare sul lavoro di una sola persona e che questo fosse sufficiente a mantenere e far crescere l’UDACE nella nostra Provincia. Dal momento in cui abbiamo dovuto sostituirci a lui, ci siamo resi conto di cosa significasse in termini di tempo ed energie spese: quello che lui faceva da solo si è rivelato essere molto impegnativo anche per la disponibilità di tre o quattro persone, e dobbiamo concludere che continuando a contare solo sulla disponibilità delle (poche) forze attuali non è possibile ipotizzare un buon livello di attività per il futuro. [/I] questa è una parte del verbale dell'ultima assemblea udace di reggio emilia.... prosegue delineando una situazione non proprio rosea per il ciclismo amatoriale in provincia (considerendo che nk la uisp è praticamente inesistente) ma io ho voluto inserirla per rivolgere un pensiero ad Amos e a tutto quello che, quotidianamente, faceva per consentire a noi amatori di divertirci la domenica... grazie Amos...... [/QUOTE]
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