Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Menu
Home
Allerta prezzi
Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi media
Nuovi commenti media
Ultime Attività
Nuove inserzioni nel mercatino
Nuovi commenti nel mercatino
Mercatino
Nuove inserzioni
Nuovi commenti
Latest reviews
Cerca nel mercatino
Feedback
Guarda le statistiche
Training Camp
Pianificazione
MTB
Media
Nuovi media
Nuovi commenti
Cerca media
EBIKE
Accedi
Registrati
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Menu
Install the app
Installa
Rispondi alla discussione
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Home
Forum
Gare
Granfondo
GF ValBormida 25 aprile 2010
Testo
<blockquote data-quote="manu81" data-source="post: 2207352" data-attributes="member: 10503"><p>La &#8220;mia&#8221; Gf Valbormida.</p><p> </p><p></p><p>Cari Amici e Forumendoli,</p><p> finalmente trovo il tempo e l&#8217;occasione (anche se mi trovo su una grigia banchina in una stazione ferroviaria..miracoli dei computer portatili..) per annotare qualche mia impressione sulla giornata di ieri, e magari descrivervi anche qualche emozione provata prima, durante e dopo la Granfondo. Ma il forum è impietoso e non concede troppo spazio a lunghi racconti, e tanto meno desidero annoiarvi con i miei pensieri ed i miei &#8220;viaggi&#8221; mentali ed emotivi. Ma una cosa voglio raccontarvela; nella mia ancora giovane carriera granfondistica (ne avrò fatte si e no una decina) mi sono sempre schierato in griglia con pochi e ripetitivi pensieri: guardare l&#8217;asfalto che di lì a poco sarebbe stato aggredito dalle ruote, il mezzo metro che mi separa dal concorrente davanti a me, ascoltare i battiti e controllare quasi ossessivamente il cardiofrequenzimetro, quasi a cercare sicurezza e rifugio dalla propria ansia nel ciclico beep emesso dal computerino&#8230;e poi ancora cercare di tenermi caldo con massaggi improvvisati ed i classici &#8220;schiaffetti&#8221; ai polpacci, con l&#8217;orecchio ben teso agli annunci dello speaker, alle sue raccomandazioni, fino al fatidico countdown che precede il via. E credo che molti di Voi abbiano gli stessi pensieri e completino le medesime operazioni, il tutto compreso in un rituale quasi scaramantico. Beh, ieri per me è stato tutto diverso; per la prima volta, ho &#8220;alzato lo sguardo&#8221; oltre il metro di asfalto, oltre il display del computerino di bordo, oltre la schiena numerata del concorrente davanti a me&#8230;ed ho scoperto un mondo nuovo...un mondo fatto di odori e colori primaverili, del primo caldo appena accarezzato dalla brezza del mattino, dei colori e dei rumori di un grande paese di campagna che si risveglia e che è pronto a vivere una grande festa dello sport, stringendo in un abbraccio gioioso il fiume di ciclisti che ne ha invaso le strade. Ma soprattutto, ho visto un mondo fatto&#8230;di persone&#8230;dalla gente comune che ammira divise e biciclette coloratissime, ad una bambina che ti guarda sgranando gli occhi dallo stupore e dalla meraviglia che quella visione così dipinta le provoca, fino agli &#8220;anziani del paese&#8221; che con aria apparentemente distratta ma in realtà vispa e saggia, vegliano al nostro passaggio dal bar sulla piazza. E poi finalmente, ho volto gli occhi alle centinaia di ciclisti, tra i quali naturalmente tutti Voi, che mi circondavano&#8230;Le chiacchiere, il vociare allegro e spensierato dei vari gruppetti, i &#8220;mantra&#8221; ripetuti all&#8217;infinito alla ricerca della concentrazione&#8230;e poi le facce, le espressioni che manifestano attesa, trepidazione, curiosità e perché no anche &#8220;timore reverenziale&#8221; e rispetto per quanto di lì a pochi minuti avrebbe aspettato tutti noi. Con questi ed altri pensieri nel cuore, e con il sottofondo del risuonare delle tacchette che mordono i pedali, ed il ticchettio dei cambi e delle catene che si distendono come bestie finalmente liberate da una gabbia di attesa, con tutto questo a scandire le mie emozioni&#8230;sono partito. Insieme a voi ieri ho pedalato sui falsipiani immersi nel verde primaverile, ho sofferto su per le roventi ed a tratti lancinanti salite e trepidato lungo le insidiose discese, ho mangiato e bevuto al ristoro e riso di gusto all&#8217;ennesima battuta di spirito di qualche compagno di viaggio, ho pregato che andasse tutto bene e che quella sensazione, quella gioia mista a contemplazione quasi onirica che la bici sa dare, non finisse mai. Ed è stato così. Che cosa mi è rimasto più impresso di questa giornata&#8230;I saluti ed i ringraziamenti di tutti coloro che ci hanno accudito con la loro presenza, ad ogni incrocio, nei pressi di ogni curva pericolosa ed in cima ad ogni salita. Ma questa volta, porterò nel cuore anche un sorriso, uno sguardo, due occhi stanchi ma felici&#8230;lì in mezzo agli altri, tutti chini sulle nostre bici dopo l&#8217;arrivo&#8230;mentre ci troviamo ancora a ridere, per l&#8217;ultima battuta della giornata&#8230;o forse perché è la sola emozione che il cuore ci fa provare, mentre ci scambiamo l&#8217;ennesima pacca sulla spalla.</p><p> Grazie a Tutti Voi per la pazienza avuta nel leggere queste righe.</p><p> Vi abbraccio Tutti!</p><p> </p><p> Manu</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="manu81, post: 2207352, member: 10503"] La “mia” Gf Valbormida. Cari Amici e Forumendoli, finalmente trovo il tempo e l’occasione (anche se mi trovo su una grigia banchina in una stazione ferroviaria..miracoli dei computer portatili..) per annotare qualche mia impressione sulla giornata di ieri, e magari descrivervi anche qualche emozione provata prima, durante e dopo la Granfondo. Ma il forum è impietoso e non concede troppo spazio a lunghi racconti, e tanto meno desidero annoiarvi con i miei pensieri ed i miei “viaggi” mentali ed emotivi. Ma una cosa voglio raccontarvela; nella mia ancora giovane carriera granfondistica (ne avrò fatte si e no una decina) mi sono sempre schierato in griglia con pochi e ripetitivi pensieri: guardare l’asfalto che di lì a poco sarebbe stato aggredito dalle ruote, il mezzo metro che mi separa dal concorrente davanti a me, ascoltare i battiti e controllare quasi ossessivamente il cardiofrequenzimetro, quasi a cercare sicurezza e rifugio dalla propria ansia nel ciclico beep emesso dal computerino…e poi ancora cercare di tenermi caldo con massaggi improvvisati ed i classici “schiaffetti” ai polpacci, con l’orecchio ben teso agli annunci dello speaker, alle sue raccomandazioni, fino al fatidico countdown che precede il via. E credo che molti di Voi abbiano gli stessi pensieri e completino le medesime operazioni, il tutto compreso in un rituale quasi scaramantico. Beh, ieri per me è stato tutto diverso; per la prima volta, ho “alzato lo sguardo” oltre il metro di asfalto, oltre il display del computerino di bordo, oltre la schiena numerata del concorrente davanti a me…ed ho scoperto un mondo nuovo...un mondo fatto di odori e colori primaverili, del primo caldo appena accarezzato dalla brezza del mattino, dei colori e dei rumori di un grande paese di campagna che si risveglia e che è pronto a vivere una grande festa dello sport, stringendo in un abbraccio gioioso il fiume di ciclisti che ne ha invaso le strade. Ma soprattutto, ho visto un mondo fatto…di persone…dalla gente comune che ammira divise e biciclette coloratissime, ad una bambina che ti guarda sgranando gli occhi dallo stupore e dalla meraviglia che quella visione così dipinta le provoca, fino agli “anziani del paese” che con aria apparentemente distratta ma in realtà vispa e saggia, vegliano al nostro passaggio dal bar sulla piazza. E poi finalmente, ho volto gli occhi alle centinaia di ciclisti, tra i quali naturalmente tutti Voi, che mi circondavano…Le chiacchiere, il vociare allegro e spensierato dei vari gruppetti, i “mantra” ripetuti all’infinito alla ricerca della concentrazione…e poi le facce, le espressioni che manifestano attesa, trepidazione, curiosità e perché no anche “timore reverenziale” e rispetto per quanto di lì a pochi minuti avrebbe aspettato tutti noi. Con questi ed altri pensieri nel cuore, e con il sottofondo del risuonare delle tacchette che mordono i pedali, ed il ticchettio dei cambi e delle catene che si distendono come bestie finalmente liberate da una gabbia di attesa, con tutto questo a scandire le mie emozioni…sono partito. Insieme a voi ieri ho pedalato sui falsipiani immersi nel verde primaverile, ho sofferto su per le roventi ed a tratti lancinanti salite e trepidato lungo le insidiose discese, ho mangiato e bevuto al ristoro e riso di gusto all’ennesima battuta di spirito di qualche compagno di viaggio, ho pregato che andasse tutto bene e che quella sensazione, quella gioia mista a contemplazione quasi onirica che la bici sa dare, non finisse mai. Ed è stato così. Che cosa mi è rimasto più impresso di questa giornata…I saluti ed i ringraziamenti di tutti coloro che ci hanno accudito con la loro presenza, ad ogni incrocio, nei pressi di ogni curva pericolosa ed in cima ad ogni salita. Ma questa volta, porterò nel cuore anche un sorriso, uno sguardo, due occhi stanchi ma felici…lì in mezzo agli altri, tutti chini sulle nostre bici dopo l’arrivo…mentre ci troviamo ancora a ridere, per l’ultima battuta della giornata…o forse perché è la sola emozione che il cuore ci fa provare, mentre ci scambiamo l’ennesima pacca sulla spalla. Grazie a Tutti Voi per la pazienza avuta nel leggere queste righe. Vi abbraccio Tutti! Manu [/QUOTE]
Riporta citazioni...
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Home
Forum
Gare
Granfondo
GF ValBormida 25 aprile 2010
Alto
Basso